Friday, March 30, 2007

La pretattica di Serena.

Finale di Key Biscayne. Serena Williams fa pretattica: “Spero che sarà un match buono e ONESTO”. Da PalmBeach Post del 30 marzo 2007.

Thursday, March 29, 2007

The Wild Bunch

Il logoramento dell'avversario ha un ruolo fondamentale nel gioco di Canas. L'argentino si difende in maniera straordinaria, i suoi colpi incrociati sembrano muoversi su fili sottilissimi di seta che formano un fascio di angoli sempre più acuti, e sono in grado di mandare in crisi chiunque, anche il più rapido degli opponenti. Per non parlare dei recuperi nei cambi di direzione e dei lob liftati, tirati su con il contagiri, che vanificano ogni schema d'attacco non troppo incisivo. Il gemello separato alla nascita di Mauro Camoranesi è un agonista formidabile, vende cara la pelle, rispetta tutti, ma non subisce la personalità di nessuno. Detto questo, se Sua Maestà Roger Federer perde da Canas due volte consecutive a distanza di due settimane, è possibile che nel Sancta Sanctorum del tennis professionistico si aprano delle prospettive inedite e inimmaginabili prima dei due recenti tornei sul cemento americano. Nadal è tornato in buona condizione e, interrompendo il digiuno di vittorie che durava dal French Open, ha ritrovato la fiducia smarrita dopo Wimbledon 2006. Murray e Djokovic hanno compiuto quel salto di qualità tecnico e mentale che oggi permette loro di arrivare fino in fondo nei tornei pesanti. Roddick, tornato alle origini (leggi: servizio e diritto) dopo il disastroso periodo "sperimentale", può giocarsela contro chiunque.
E' forse esagerato affermare che siamo alla fine di un'Era, ma il Federer leggermente imballato visto nella "campagna" statunitense, potrebbe rimettere in gioco una mezza dozzina di avversari. Il condizionale è d'obbligo, poichè, nella seconda sconfitta subita da Canas, il "vecchio" Federer - sovrano indiscusso per diritto del divino talento - si è intravisto per dieci game - l'intero secondo set e i primi due giochi del terzo. L'imminente stagione sulla terra rossa fornirà la risposte ai nostri dubbi sulla leadership, e il come back di Willy Canas - travolgente come un uragano - non fa altro che rendere ancora più intrigante il duello annunciato tra Rafa e Roger, restituendo linfa nuova all'inebriante imprevedibilità del nostro sport. E' un vero peccato non poter assistere - domenica prossima - ad una finale tra Willy e Rafa, che sarebbe stata un'interessante anticipazione di un matchup-maratona epico possibile a Parigi, oltre che un omaggio alla comunità ispano-americana gravitante nell'area metropolitana di Miami. Concludiamo la divagazione sull'Era Federer, evidenziando i momenti chiave del suo ultimo match: le quattro palle break non trasformate dallo svizzero sul 2 a 0 nel terzo set (in particolare, il diritto a sventaglio fuori giri e l'affossamento di una volée bassa non impossibile); l'imbarazzante indecisione sul 4 a 5 del tie Break decisivo, quando Federer, dopo un gran servizio a uscire da sinistra, stecca clamorosamente la swing volley sul lob difensivo di Willy- dopo aver scartato le opzioni alternative di giocare uno smash o di far rimbalzare la palla per chiudere con un comodo diritto incrociato.
Key Biscayne è stato anche il teatro del remake della recente finale dell'Open d'Australia tra Serena Williams e Maria Sharapova: uno sconcertante tiro a segno durato 58 minuti, in cui l'americana ha vinto 22 degli ultimi 28 punti, umiliando la ex numero 1 al mondo in versione Anna Kournikova e rifilandole la più classica delle "baguette" (il 6-1 6-1 in gergo è la baguette, il 6-0 6-0 è il double bagel, per una questione simbolica). L'aspetto più interessante del match è stato il cinico consiglio di papà Richard nel changeover tra il primo e il secondo set, il quale avrebbe esortato Serena a giocare sul miglior colpo di Maria (il rovescio) per prolungare l'agonia dell’avversaria e utilizzare il secondo set come una sessione di allenamento, in vista della sfida più impegnativa contro Nikki Vaidisova. Se il big match tanto atteso è stato un mismatch, la Palma per la sfida più bella del torneo va senz'altro attribuita al clash tra Justine Henin e Nadia Petrova, due ore di grande tennis, con le due protagoniste autrici di giocate strabilianti. Gran bel torneo anche per Tatiana Garbin che, sulla soglia dei 30 anni - e con la complicità di un tabellone abbordabile - si è arresa nei quarti a Shahar Peer, eguagliando il risultato ottenuto da Silvia Farina nel '98 (sconfitta ai quarti da Venus che avrebbe vinto poi il torneo) e raggiungendo il suo best ranking (lunedi prossimo sarà n.24 al mondo). A questo punto sarà dura per il buon Barazzutti escludere la mestrina dal duo di singolariste impegnate il 21 e 22 aprile a Castellaneta Marina nel delicatissimo primo turno di Fed Cup contro la Cina.

Wednesday, March 28, 2007

Flash

Solo per segnalarvi che Miccini ha perso dal compagno di Accademia Pepe Elias 6-1 al terzo. (6-3 3-6 6-1).
Quanto al match di Tax Garbin, la mestrina è quotata a 5,7 da Betfair, contro l'1,2 di Shahar Peer.

Citazione

Vi riporto una citazione di Robert Browning, il mio poeta vittoriano preferito, l’inventore del monologo drammatico:
“se affondero’ in un cupo, tremendo mare di nubi,
sara’ solo per un tratto. Presto riemergero’ ”. Si adatta molto bene al momento di Maria Sharapova e Roger Federer.

Marzo e' il piu' crudele dei mesi

Marzo è il piu’ crudele dei mesi, fa emergere Willy Canas dal Purgatorio della squalifica, mescola vulnerabilita’ e fantasie di onnipotenza, stimola avversari frustrati che tornano a credere in se’ stessi. Il Re e’ nudo, la duplice sconfitta per mano del mai domo argentino apre delle prospettive interessanti e inimmaginabili dopo l’Open d’Australia. E’ la fine di un’era?

Tuesday, March 27, 2007

Luxilon Cup

La perla della giornata di ieri e’ stato il sermone motivazionale di Nick Bollettieri, rivolto ai ragazzi in occasione del players’ party della Luxilon Cup. Spero di poterlo postare al piu’ presto su YouTube. Nel blog della buona Colette Lewis, troverete la foto che immortala 22 dei 24 partecipanti al torneo di esibizione (manca Michelle Larcher De Brito, Giacomo Miccini e’ uno dei due ragazzi che regge il tabellone, in piedi sulla sinistra c’e’ anche l’azzurrina Nastassya Burnett).

Pemulis' Picks

Dopo aver letto il mio pezzo di settimana scorsa su Michelle Larcher De Brito, in molti mi hanno dato dello svitato perche' - tra le righe - avevo pronosticato una semi contro pronostico tra Shahar Peer e Niki Vaidisova, finaliste dell Australian Open Junior 2004.
Con tutto il rispetto e la stima dovuta a Tax Garbin, l'israeliana e' con un piede e mezzo in semifinale, mentre Nicole prendera' la vincitrice del Matchup tra Maria e Serena. Sulla carta parte sfavorita, ma proprio questo forse le permetterà di giocare con meno pressione, libera di esprimere la potenza e, soprattutto, il controllo dei suoi colpi. Vedremo.
Comunque faccio una promessa: se la Garbin battera' Shahar Peer percorrero' sino all'ultimo gradino della scala a chiocciola che conduce in cima al faro Cape Florida (29 metri di altezza dal suolo).

Miami: Il punto.

Grande prova di Tax Garbin che, superando nettamente una Aga piuttosto stanca dal match contro la Hingis, raggiunge i quarti del Torneo di Key Biscayne, eguagliando il risultato ottenuto da Silvia Farina nel '98. Lunedi prossimo - mal che vada - la mestrina sarà n. 24 del ranking, a soli tre spot dalla Schiavone in caduta libera. Il buon Corrado Barazzutti difficilmente potrà tener fuori Tax nella sfida di Fed Cup contro la Cina. Troppo forte Annina Chakvetadze per la Santangelo, che comunque perde con dignità, giocando un buon secondo set. Le imprese della giornata sono quelle di Amer Delic - buon giocatore con un elevato potenziale di crescita e con una storia personale molto interessante dal punto di vista umano- e di Willy Canas - che come una poiana incombe su Gasquet, tradito da un rovescio insolitamente erratico.
Il programma di oggi offre la rivincita del secondo turno di IW, con Federer che affronta l'unico giocatore da cui ha perso nel 2007, e il clash che tutti attendono tra Maria Sharapova e Serena Williams. Interessanti anche le sfide tra Nadal e Del Potro e tra Henin e Petrova. Da non sottovalutare il quarto tra Chakvetadze e Li Na, due tra le giocatrici che hanno mostrato il miglior tennis al Crandon Park.
Per gli appassionati di Junior Tennis, al Crandon Park prende il via oggi la Luxilon Cup, torneo giovanile di esibizione di solito molto ben frequentato. Ogni anno gli organizzatori del torneo di Key Biscayne offrono una wild card nel tabellone principale dell'edizione successiva ai vincitori della Luxilon Cup. Il match up del giorno è la sfida tra il recanatese Giacomo Miccini - il piu' talentuoso dei tennisti italiani in attività - e il portoghese Gastao "Pepe" Elias. Mentre nel secondo turno potrebbero incrociare le racchette le due amiche-rivali Michelle Larcher De Brito e Tammy Hendler.

Monday, March 26, 2007

Spaghetti a Miami.

Garbin vs Aga Radwanska e Santangelo vs Chakvetadze. Chi delle due ha qualche chanche di approdare ai Quarti? Io dico Garbin in tre set, sempre che stia bene fisicamente e che abbia recuperato le energie spese nel match di ieri.

Thursday, March 22, 2007

Generazione Zeta


Essendo fan sfegatati del tennis giovanile in generale e del vivaio-cornucopia di Nick Bollettieri in particolare, raramente abbiamo atteso una sfida di primo turno con l'impazienza con cui abbiamo atteso il match tra Michelle Larcher De Brito, 14 anni appena compiuti, e Meghann Shaughnessy, 28 anni da compiere in aprile. Michelle Larcher De Brito sembra nata per giocare a tennis. Il suo percorso di crescita è stato talmente fulmineo che lo scorso febbraio ha disputato il suo primo torneo professionistico, il 75mila dollari di Midland (Michigan). "Michelle ha delle qualità µniche che nessun coach può insegnare ad un allievo", parola di "The Man Himself" - Lui in persona - alias Nick Bollettieri. In effetti la ragazzina portoghese, poco più che una bambina nelle primissime fasi della pubertà e del pensiero astratto, gioca già un tennis strabiliante. Colpisce pulito, è potente, gioca pesanti colpi piatti da entrambe le direzioni disegnando il campo in maniera straordinariamente naturale. Il diritto giocato dall'alto è particolarmente bello da guardare. E' più vario e composto della bastonata di Maria Sharapova, la leziosa pronazione del polso nel finale del movimento ricorda il gesto di Andre Agassi, che dava la sensazione di sistemarsi una sciarpa di seta intorno al collo.
Non sappiamo quanto voi crediate alle statistiche, ai record, alla psicologia da quattro soldi ed ai luoghi comuni motivazionali, ma nel 2005 Michelle (da ora: MLDB) ha infranto il record stabilito nel 2000 da Maria Sharapova, con la quale la ragazzina portoghese ha in comune anche il fragore del grugnito. A 12 anni MLDB ha vinto il Torneo giovanile Eddie Herr - Under 16 - laddove Maria aveva ottenuto lo stesso risultato, nel 2000, a 13 anni. L'autunno scorso Michelle ha raggiunto i quarti di finale della versione Under-18 del Torneo Eddie Herr, impresa non da poco perché a 13 anni è molto difficile sfidare i 17enni più bravi. C'è del genio adulto nel suo modo di giocare, che le permette di coniugare la bellezza del gesto con la cinica arte di chiudere il punto lasciando ferma l'avversaria. E il 21 marzo 2007 il livello di eccellenza di MLDB ha avuto la consacrazione ufficiale, con la prima vittoria nel circuito professionistico. Malgrado 10 doppi falli e un vento insidioso che disturbava le sue traiettorie, ha avuto la meglio sulla veterana americana Meghann Shaughnessy (n.11 al mondo nel 2001), in tre set, 3-6 6-2 7-6(3) e si accinge ad affrontare una rigenerata Daniela Hantuchova, classe 1983. Da Daniela a Michelle: 10 anni di storia del M.I.T. del tennis. Potrebbe essere il titolo di una biografia celebrativa degli ultimi 10 anni dell'Accademia di Bradenton. La sfida ha anche il sapore di un "conflitto generazionale": la Generazione Z contro la MTV Generation.
La portoghese è il cavallo di Troia di una gang di teen-ager d'assalto pronte a fare breccia nel circuito Pro, che annovera nei suoi ranghi, tra le altre, anche la "roommate" di Michelle, tale Tammy Hendler, classe 1992, sudafricana di nascita con passaporto belga e residenza a Bradenton. La Hendler, 15 anni da compiere in agosto, questa settimana è in Brasile, a Porto Alegre, per partecipare alla 24esima edizione della "Copa Gerdau de Tenis", torneo di grado A del circuito ITF Junior, erede del (declassato) Banana Bowl. Nel 2004 Shahar Peer e Nicole Vaidisova furono le finaliste dell'Australian Open Junior. Tre anni dopo, a Miami, le due potrebbero tornare ad incrociare le racchette nella semifinale del "Quinto Slam" del circuito professionistico. Qualcuno si scandalizzerebbe se nel 2010 Michelle Larcher De Brito e Tammy Hendler arrivassero fino in fondo nel torneo di Key Biscayne? Previsioni a parte, le bambine prodigio fanno maledettamente sul serio. Sono ambiziose, disciplinate, concentrate, pronte a sconfiggere e a trascendere i propri limiti, per vincere Tutto. Perchè la strada del successo passa attraverso la distruzione dei propri limiti, tecnici, fisici e mentali. Del resto le radici della bellezza del tennis sono autocompetitive (e anche un po' autodistruttive): l'essenza del gioco è nella lotta contro se stessi, contro il tempo e contro lo spazio, alla ricerca continua della migliore tra le infinite opzioni possibili.

Thursday, March 15, 2007

La rivincita dei fighter umili

“La sconfitta certa è certa soltanto nelle menti pigre”. L’aforisma di Brad Gilbert è un potente affresco dell’edizione 2007 del torneo di Indian Wells, da noi ribattezzato “La rivincita dei fighter umili”. Un torneo caratterizzato da una ecatombe di teste di serie e, segnatamente, dalla prematura eliminazione – per certi versi imbarazzante – dei rispettivi n.1 del seeding e del ranking mondiale, Re Leone Roger Federer e la “russian sensation” – come dicono gli americani - Maria Sharapova. La caduta degli dei simboleggia ed esemplifica la vulnerabilità e la caducità del mito sportivo. Nel tennis professionistico, i match persi – o vinti – sulla carta non esistono. Il campo a volte può essere spietato anche con i migliori. Se il rettangolo di gioco è lo specchio dell’anima, a volte questo specchio può riflettere fantasie di onnipotenza e paure insospettabili. Era dal 1996 che il testa di serie n.1 del torneo non perdeva al primo turno da un lucky loser – Federer tecnicamente ha perso al secondo turno, ma in concreto alla prima partita, per via del BYE – quando a Dubai Thomas Muster fu sconfitto 7-6 al terzo dal “big server machine” australiano Sandon Stolle, che in quella partita fece 44 punti su 48 con la prima di servizio, con 11 ace e 8 doppi falli. Nel caso di Federer il lucky loser carnefice è uno dei giocatori più caldi del circuito, tal Willy Canas, vincitore di 45 su 51 incontri disputati dal suo rientro dopo una squalifica di 15 mesi per doping.
Ma come si batte Federer? Esiste un piano tattico o una tipologia di giocatore che può creargli i maggiori problemi? In molti pensano che per riuscire nell'impresa titanica si debbano prendere non pochi rischi, essere aggressivi, colpire con grande anticipo quando la palla ha più velocità, in modo da ottenere maggiore profondità e neutralizzare l'effetto del lungo rimbalzo dei pesanti colpi in top dello svizzero. Agassi, Murray, Safin hanno sperimentato più volte questo tipo di strategia, sul presupposto che accelerando il ritmo dello scambio si riduce il tempo di preparazione dei colpi del Re Leone. Il punto è che Roger ha un'anticipazione motoria straordinaria, è difficile che colpisca male la palla, e si adatta molto bene a giocare a velocità supersoniche. La realtà è molto piu banale: Federer non si batte, o meglio, quando incappa nel classico day off il n.1 si batte da solo, annegando in un oceano di errori non forzati. L'avversario intelligente deve limitarsi a fare tre cose: a) non regalare nulla (Canas ha commesso 8 errori non forzati); b) "remare" ininterrottamente dal primo all'ultimo punto; c) crederci mentalmente, aver fiducia nel proprio gioco e, in particolare, nelle proprie gambe. Come ha fatto Rafa nel 2006 sulla terra, come ha fatto Willy domenica scorsa, interrompendo una striscia di 41 vittorie consecutive.
Il suicidio di Maria Sharapova, tennisticamente parlando, presenta una qualche analogia con quello di Federer, anche se ha avuto un rituale diverso e, forse, anche più crudele. La russa ha sprecato l'opportunità di servire per il match, sul 6-4 5-4, per poi subire un parziale di 9 game a 1 dall'umile Vera Zvonareva. La figlia di Yuri Sharapov, in realtà, ha giocato 3 match consecutivi molto al di sotto del suo standard, collezionando 30 doppi falli su 35 turni di servizio, portando a casa meno del 32% dei punti con la seconda e concedendo una media di una palla break per game. Le statistiche sono quelle della peggior Dementieva. Qualcuno ha parlato di Sindrome di Guillermo Coria, un vero e proprio virus molto insidioso, che incasina la coordinazione e manda in barca lo schema motorio del servizio. E Maria priva del servizio gioca da n. 30 al mondo. Una curiosità paradossale: il tennis operaio della Zvonareva e di Canas è stato efficace soltanto contro i numeri 1, non ha pagato contro avversari al'apparenza più abbordabili come Na Lì e Carlos Moya, contro i quali forse valeva la pena prendere qualche rischio in più. In un torneo caratterizzato da una bassa incidenza del fattore servizio, vale forse la pena di segnalare le due eccezioni che, non a caso, sono state premiate dai risultati: Tommy Haas e Nicole Vaidisova. Il tedesco, in particolare, è stato praticamente ingiocabile: ha incamerato l'83% dei punti con la prima, ha vinto tre match senza subire un break, concedendo nei suoi turni di battuta la miseria di 13 punti su 51 a Fena Gonzalez.
In conclusione vi proponiamo la nostra bislacca classificazione degli incontri che abbiamo seguito finora.
Match sconcertanti: Sharapova vs Zvonareva; Ljubicic vs Nalbandian; Benneteau vs Blake; Acasuso vs Youzhny; Mahut vs Safin.
Match colorati: Golovin vs Nakamura; Golovin vs Stosur; Golovin vs Petrova.
Match che si possono guardare a letto: Moya vs Ferrer; Nadal vs Ferrero; Mathieu vs Fish.
Match didascalici: Federer vs Canas; Roddick vs Rochus; Peer vs Chakvetadze; Ljubicic vs Thomas Johansson; Haas vs Gonzalez.
Match divertenti: Murray vs Davydenko; Roddick vs Gasquet; Hantuchova vs Hingis; Bammer vs Ivanovic.

Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.