“Davide” Janko – alias gemello “bella copia” di Ringhio Gattuso, da quest’ultimo separato alla nascita – è stato beffato da “Golia” Olivier. Vittoria del belga in due set 6-4 7-5 ma l’intera posta in palio e’ legata all’esito di 4 o 5 punti importanti, come spesso nel tennis (professionistico e non) accade. Janko si riconferma uno dei BOOM SERVER piu’ caldi del circuito: 12 ace in 11 turni di servizio, con l’82% dei punti portati a casa con la prima di servizio. Ma tutto ciò non basta per vincere il match. In primo luogo, la percentuale di prime in campo non è elevatissima (56%), in secondo luogo, con la seconda di servizio il bottino è alquanto modesto, un misero 33%. Il ché si traduce in 5 palle break concesse, di cui solo due annullate. Il modesto rendimento della seconda di Janko è legato ad una motivazione abbastanza ovvia: quando si scambia il punto lo fa il belga, che è più reattivo, ha più mano (leggi: rovescio in anticipo), ed è più lucido nei punti importanti.
Prosegue il calvario del povero Andreas Seppi: Paris Bercy rappresenta l’ultima sconcertante tappa del suo (speriamo isolato) “annus horribilis” 2006. Pemulis non intende infierire con le statistiche del match perso contro PHM, si limita a far notare che Andreas è l’unico, tra gli atleti impegnati nella prima giornata del torneo, ad avere una percentuale di punti con la prima di servizio inferiore al 50%. L’altoatesino, paradossalmente, ha totalizzato più punti con la seconda di servizio (rispetto alla prima), che ha ingolosito Mathieu a tal punto da indurlo spesso a cercare il vincente sulla “soffice” seconda dell’avversario.
Chi invece ha sorpreso in positivo è Daniele Bracciali, che Pemulis sostiene essere il piu’ talentuoso degli italiani in attività. Bravo Daniele, soprattutto nella risposta al servizio; l’aretino approfitta di una prima molto leggera del francese Simon e si procura ben 9 palle break, di cui 4 convertite, sbrigando la pratica in circa 75 minuti. Il forfeit di Roger Federer, tra l’altro, regala un gran tabellone a Daniele, che però deve prima battere Nieminem per poter fruire dei vantaggi di un ottavo di finale da giocare, mal che vada, contro Thomas Johansson.
Gran bella prova quella di Llodra, che Pem aveva visto molto bene la settimana scorsa a Lione. Il francese è limitato nei colpi a rimbalzo, ma quando servi e rispondi così bene, ci vuole ben altro che uno spento Verdasco per batterti. Ora Pem è curioso di vedere il transalpino fronteggiare “Tommaso” Haas al secondo turno.
Nel “quasi” derby americano, Ginepri prevale su “The Beast”, che, come spesso accade, diventa un agnellino nelle fasi cruciali del match. Robbi non fa male con la prima di servizio, ma gioca alla grande sulla seconda del bielorusso americano d’adozione, breakkandolo tre volte nonostante i 14 ace dell’avversario.
Un altro che serve bene è il giovane Kristof Vliegen, che con 15 ace e con il 73% dei punti ricavati dalla prima, riesce a prevalere 7-6 al terzo sul francese Florent Serra. A proposito di servizio: che dire dei 17 ace “rollati” da Safin sul malcapitato Mahut? Gran primo set quello del russo, sempre più determinato a riguadagnare posizioni nel ranking, che concede abbastanza nel secondo, ma non al punto tale da rimettere in partita l’avversario. La statistica più bella di Safin? Ha annullato tre palle break su tre. E con questo è tutto per quanto concerne il primo giorno del torneo di Parigi.
Tuesday, October 31, 2006
Scarabocchi parigini – Day 1
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 5:13 PM 2 commenti
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Monday, October 30, 2006
Le train depart de la gare
Madames et Monsieurs...Pem e’ orgoglioso di presentarvi il contingente francese schierato a Bercy: Simon, Mathieu, Grosjean, Serra, Benneteau, Santoro, Monfils, Clement, Llodra, Gicquel, Mahut, Gasquet. 12 atleti ai blocchi di partenza della 20esima edizione dell’ultimo torneo della stagione. Il contingente e’ capitanato dal tenente Richard Gasquet, che e’ anche l’unico testa di serie (n.16) della piccola schiera di giocatori.
Questo ci dice due cose:
- la Francia ha tanti buoni giocatori ma un solo potenziale fuoriclasse;
- in tabellone ci sono tanti ‘dangerous floater’, giocatori che non sono teste di serie ma che possono rappresentare una grande indisidia, specialmente nei primi turni. Mettiamola cosi’: se Pemulis fosse una testa di serie non vorrebbe mai affrontare a casa loro, dopo il bye del primo turno, uno dei vari Llodra, Clement, Benneteau, Santoro, Grosjean, turno. Facciamo un esempio: se non e’ esausto dalla settimana che lo ha visto semifinalista a Lione, il ‘vecchio’ Arnaud prima si mangia a colazione Massu, poi Pem non vorrebbe essere nei panni di Blake, con la prima che fa cilecca e con Clement che gli rimanda indietro ogni cosa, sospinto nella contesa dal pubblico locale. Anche il serve and volley di un giocatore caldo (speriamo non esausto) come Llodra – che nella quali ha battuto Fish - sara’ problematico per (un ultimamente irriconoscibile) Verdasco.
Presentando il contingente francese, Pemulis ha trascurato il drappello formato dai cugini belgi presenti a Parigi: i fratelli Rochus, l’emergente Vliegen ed il talentuoso geniale-abulico-eternamenteinsovrappeso Xavier Malisse. Considerando un tuttuno l’armata franco-belga, un terzo dei giocatori in tabellone (16 su 48) appartengono a questo nutrito plotone.
Relativamente ai match di oggi, Pemulis e’ piuttosto minimalista: seguira’ con attenzione Vliegen, per valutarne i progressi contro Serra; un occhio di riguardo alla sfida tra Ginepri e Mirnyi, interessante dal punto di vista tattico; infine sosterra’ l’emergente serbo Janko Tipsarevic (Pemulis e’ schierato – e’ ‘endorsed’ come dicono gli anglosassoni - e non ha problemi ad ammetterlo) nel match contro Olivier Rochus, che per il belga rappresenta la rivincita della recente disfatta di Mons.
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 12:07 PM 0 commenti
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Friday, October 27, 2006
Le urla di Linz.
Non e’ retorica: quando un campione affermato subisce un grave infortunio, chi ama e pratica lo sport e’ sempre molto triste e tende a solidarizzare. Il rischio e’ quello di parlare di tragedia prima del tempo, prima di una diagnosi ufficiale e di un bollettino medico diffuso e comunicato alla stampa.
L’evento a cui Pemulis si riferisce e’ il drammatico incidente occorso ieri a Linz alla 31enne, due volte vincitrice di titoli dello Slam, Mary Pierce. La sventurata atleta si era appena ripresa da un brutto infortunio al piede destro che le aveva permesso di disputare solo 17 match (8 tornei in totale) nella stagione 2006. Siamo difronte a una tennista la cui sfortuna e’ quantomeno pari al talento indiscusso.
Veniamo ai fatti: sono all’incirca le 22:30 del 26 ottobre 2006, si sta disputando l’ultimo match di singolare in programma, quello tra Mary Pierce e Vera Zvonareva, il punteggio e’ 6-4 6-5 in favore della franco-canadese, cui un’indomita opponente ha gia’ annullato tre match point. Nel dodicesimo game del secondo set il punteggio si e’ improvvisamente ribaltato: vantaggio Zvonareva che serve per portare il set al tie-break. Su un cross di diritto della russa, la Pierce si produce in un rapido cambio di direzione nel tentativo di recuperare la palla e in quel frangente il suo ginocchio sinistro compie una torsione innaturale. Mary cade subito a terra, immobile, rannicchiata su se stessa, urlando dal dolore per circa tre minuti, sotto gli occhi di un annichilito pubblico austriaco. Pemulis, che di match ne ha trangugiati circa 2000 nella sua anonima e poco utile esistenza, non aveva mai visto nessuno prima d’ora urlare dal dolore cosi’ tanto fragorosamente e cosi’ a lungo. La prima a soccorrere la Pierce con una borsa di ghiaccio e’ la sua avversaria, la notoriamente malmostosa Vera Zvonareva, quella che di solito sbraita e non lesina occhiatacce all’umpire per ogni chiamata dubbia e che in quest’occasione mostra la sua vera natura di ragazza sensibile dal cuore d’oro. Il match finisce qui. E comincia il dramma: l’ex allieva di Nick Bollettieri viene trasportata fuori dal campo in barella, per poi essere subito accompagnata dallo staff medico del torneo al piu’ vicino ospedale per le prime cure mediche.
A circa dodici ore dall’evento, Pemulis, come tanti altri appassionati di tennis, non conosce la diagnosi medica sull’infortunio. Dalla dinamica dell’incidente sembrerebbe trattarsi di lesione (probabile rottura) del legamento collaterale del ginocchio sinistro: infatti, il piede della Pierce sembrava ben piantato sul terreno di gioco, mentre la ginocchio compieva una rotazione all’interno. Ma e’ soltanto un’impressione di chi pratica sport, da prendere per quello che e’. Un cronista della televisione francese ha paragonato l’incidente a quello subito da Philippoussis tempo fa ed ha ipotizzato 3-6 mesi di stop.
A circa dodici ore dall’evento, Pemulis ha impresso nella mente, come un fermo immagine nitido di un DVD Recorder, l’ultimo snapshot immagazzinato prima di spengere mestamente il televisore: Vera Zvonareva che ricopre con gli asciugamani del torneo il corpo straziato della Pierce, mentre veniva condotto fuori dal campo dai barellieri.
La tennis community, rapidamente sondata da Pem prima di scrivere questo post, teme di aver assistito all’ultimo match della Pierce. Prevale la sensazione di esser stati spettatori impotenti dello struggente finale di una gloriosa carriera. Pemulis ha la mente troppo offuscata dal dispiacere per potersi esprimere su questo punto. E, in ogni caso, non lo farebbe nei termini appena citati, essendo per natura un ottimista. Ha rivisto una dozzina di volte il video dell’incidente su You Tube, ma questa volta, per ovvie ragioni, non vi fornira’ il link. Vi linka solo il commento a caldo di Jessie, un grande fan della sfortunatissima Mary.
A presto per i primi update, e un grosso in bocca al lupo ad una delle piu’ grandi colpitrici a rimbalzo di tutti i tempi.
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 11:41 AM 1 commenti
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Thursday, October 26, 2006
Finale di stagione col botto per Maria.
La tigre di Nyagan (o di Bradenton, che dir si voglia) ruggisce ancora e agguanta il quarto titolo “pesante” dell’anno, il primo fuori dagli Stati Uniti (dopo Indian Wells, San Diego e lo Us Open), superando una rigenerata Daniela Hantuchova 6-1 4-6 6-3 nella finale dell’ultimo Tier I della stagione 2006.
Va detto che il match è stato di elevata qualita’ solo a tratti. Siamo a fine stagione, nella fase in cui le atlete sono piuttosto logorate da una programmazione che definire densa di impegni è un eufemismo, con piccoli o grandi acciacchi e tante tossine da smaltire. Forse il piu’ grande merito di Maria e’ proprio quello di riuscire ad imporsi senza essere al 100%, in una fase in cui quasi tutte le sue rivali sono ferme ai box, mostrando una “cattiveria” agonistica ed una motivazione proporzionate al fragore assordante dei suoi grugniti.
Con riguardo alla finale di Zurigo, la chiave di lettura del match e’ sostanzialmente ravvisabile nel servizio:
- Maria ha fatto leva su una gran percentuale di prime (72%), su 10 ace e sul 55% di punti vinti con la seconda di servizio. In una giornata in cui e’ ancora dolorante al piede che l’ha costretta a ritirarsi la settimana precedente a Mosca, e pertanto meno dinamica negli spostamenti e più fallosa del solito negli scambi (26 errori non forzati contro 20 vincenti), si e' aggrappata al suo servizio “frontale” (che non sfrutta la torsione del tronco e piace poco ai puristi del gesto tecnico) ma efficace (un punto su quattro di quelli ricavati dalla prima si servizio è il frutto di un ace), concedendo quell’unica palla break che le e' costata il secondo set.
- se da una parte Maria ha tirato “noci di cocco”, la vezzosa ed esile slovacca ha messo in campo meno prime, ed è stata costretta a giocare tanti punti importanti con una seconda di servizio che ha avuto l’effetto di una carezza sul viso (insolitamente tempestato da brufoli) di Maria. Nel primo set Daniela ha vinto 1 punto su 11 giocati con la seconda. Nel terzo set, nel quale pure ha lottato senza arrendersi dopo il break subito e ha totalizzato il 100% dei punti sulla prima, ha messo a segno il misero bottino di 2 su 12 con la seconda di servizio. Solo mostrando un dinamismo e una reattività straordinari, la slovacca e’ riuscita a portare a casa il secondo set dopo aver sventato sei palle break.
In sintesi: Daniela è andata oltre il suo standard di gioco, limitando gli errori (lo score le attribuisce 38 errori non forzati ma dal mio taccuino ne risultano molto meno) e mostrando una buona tenuta atletica e mentale; Maria ha fatto il minimo necessario per vincere un match di cui non ha mai perso il controllo.
Paradigmatico e’ stato l’ultimo game della partita, nel quale Maria ha archiviato la pratica con due ace consecutivi dal 30 pari.
Infine, non possono mancare i piu’ sinceri complimenti alla Hantuchova, che e’ tornata a disputare una finale nel circuito dopo 14 mesi (l’ultima volta aveva perso da Kimmie a Los Angeles nel 2005), ha battuto due top-ten nel corso della settimana ed ha venduto cara la pelle contro Maria. Sono in molti a sperare che la slovacca possa dare continuita’ a questi risultati, perche’ il circuito ha bisogno di lei e perche’ tecnicamente e’ da top ten.
Un plauso anche al sobrio, composto e corretto pubblico di Zurigo, che ha impartito una lezione di stile a tutte le grandi platee del mondo.
Una curiosita’: se Masha vincera’ il torneo di Linz ed il Master, concludera’ la stagione al primo posto nel ranking. Qualcuno sarebbe stupito?
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 4:35 PM 0 commenti
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Monday, October 23, 2006
A message for Not Italian Tennis Maniacs
Hi there,
So sorry but from today on I’m gonna switch language from English to Italian. Sorry for that, I’d like to keep on posting in English, but I really need to switch it for a while. I will try to translate in English as much as I can.
Thanks for have read my blog. Your comments were sincerely appreciated.
All the best to you all,
Pem
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 11:43 AM 0 commenti
Thursday, October 19, 2006
Big Upsets (?) at Mutua Madrilena Masters Madrid
On a day of upsets, if upset is the correct term when discussing the top players facing off against each other, five of the more seeded players found themselves on the negative side of the ledger. Ivan Ljubicic (third-seeded and last week's winner in Vienna), Nikolay Davydenko (fifth-seeded and last week's winner in Moscow), James Blake (eighth-seeded and last week's winner in Stockholm), Marcos Baghdatis (ninth-seeded) and Mario Ancic (twelfth-seeded) were overthrew by lower ranked opponents in the second round of the Mutua Madrilena Masters.
Do you remember the previous post about “the working class”? They all fell victim to their respective “hot”opponents here in Madrid. They all are Masters Cup contenders, so they should have been extremely motivated to do well here. So the scoreboard says two important things:
- First, and obvious, the ATP calendar is so exhausting that overwhelms also the fittest players on the field. During the bottom half of the season, they get too much tired to have back-to-back good results, so they can bow out of the Master Series too. That’s why tournament scheduling should be monitored and eventually adjusted.
- Second, and less obvious, the “Bye” rule doesn’t work so much and sometimes can be dangerous. As many of you know, when a player is given a bye he/she is allowed to skip a match and automatically move to the second round of a tournament. He/she will play against an (frequently) hot player who just won a match and just tested the court, become comfortable with it and climatized to the venue very quickly. So he might kick seeded players’ ass. It isn’t like the most stunning thing you can see on the tour.
Where am I wrong?
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Wednesday, October 18, 2006
Did Danka destroy Schnyder’s hopes?
The Schnyder’s train engine, coming from Moscow, crashed in Zurich, which is the drivers’ home country, who almost quitted hoping for a spot in Year End Championships. Once in while Daniela Hantuchova, a player who is used to have kicked ass, featured as the destroyer of hopes and dreams. Such an unusual role for Danka. Indeed Daniela, although played well, was up 6-2 5-3 and almost blew it: at 6-5 and had to save a break point! You know, it wouldn't be a Daniela match if she didn't blow a lead.
As of yesterday, Patty Schnyder was quite out of office. She was not being able to vary the spin and pace of her shots. No geometry was on the court, only short balls that Danka ran down easily, hitting flat deep strokes. In the end of the match Patti piled up 35 unforced errors like crazy.
The spot n.8 for Madrid is a bit further away, with advantage to Martina Hingis, currently eighth in the race. It’s a cruel destiny for a player who toiled a lifetime in the shadow of more known Tennis’ Swiss Miss. Now she has to rely on any withdrawal (Clijsters? Petrova?) to take a ticket to Madrid.
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Tuesday, October 17, 2006
Spaniard crowd, Robby Ginepri and The “Corna”.
A post about the first round clash between Felicano Lopez and Robbi Ginepri at Mutua Madrilena Masters Series: Pemulis would never thought he'd have done it. Feliciano and Robbi are 2 very nice guys but their match wasn’t exactly the most significant event of the day. But what exactly happened? What he experienced went something like this:
Ginepri was serving, 40-30 and hit an ace. Feliciano challenged the call using Hawk-Eye technology and was correct with the challenge, so Ginepri should have hit the second serve. But the umpire, Lars Graff from Sweden, made a mess, ‘coz he called the wrong score (he said “Deuce” instead of second serve to Ginepri), so the American player complained in order to clarify the mistake and get the right score. At this point the crowd thought Ginepri was questioning the accuracy of the Hawk-Eye and became very unruly. They were booing very loudly, continuing to grumble. Then Ginepri made the “horned hand” (The “Corna”) gesture and, from there on, all hell broke loose. Maybe Robbi didn’t mean to anger the crowd (In United States the same gesture is used for warding off the bad luck or the evil eye). He probably didn’t realize that it has a vulgar meaning in Mediterranean countries. "Pem" is Italian and in Italy the “horns” are placed behind someone’s head, meaning that that person is being cheated on by his wife (or her husband).
Now the Spaniards criticize the lack of manners from Ginepri, the Americans think the “ridiculous” crowd overreacted. Pemulis is troubled about the increasing trend of patriottic, rude and disrespecting crowds sitting in the stands of a tennis match. It ain’t the disgusting football, please (per favore, s'il Vous Plait, Var sä god, Por Favor).
Two more details regarding the said match:
-Albert Costa and Galo Blanco talked to Feliciano as if they were training, the umpire said nothing;
- Even though this environmental advantage was not small, Feliciano lost to Robbi 6-1 3-6 6-3.
That’s about it.
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Monday, October 16, 2006
Davydenko, Ljubicic and Blake: the working class moves into struggle for a spot in the Tennis Masters Cup.
Shanghai is closer for the players who won the three ATP tournaments of the past week. Davydenko (Kremlin Cup winner), Ljubicic (BA-CA tennis trophy back to back winner) and Blake (Stockholm Open back to back winner) moved a step closer to the Masters Cup field. More than someone is saying that those players are not very talented and deserve a spot in Masters Cup just because of their hard work.
Talent is what eggheads and writers from time immemorial have been talking about. But what is the talent? That’s a million dollar question. Talent means a natural endowment, an innate ability of a superior quality. Talent is something extraordinary. And works from talented guys are always stunning. But how do you measure the talent of a player? Is talent alone enough to succeed in high level sports? So many questions today and no answers. Almost anyone who loves tennis knows that nowadays there's just one player who has a brilliant, amazing, glaring, undeniable talent and that's Roger Federer. As you watch him play sometimes you ask yourself how it is possible to do what you just saw him do.
But, you know, apart from Federer, all the top players are more or less skilled, hard workers and fit. So, on what basis con you classify their talent? Does it make sense? So many questions, definitely!
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Friday, October 13, 2006
Marat Blog Us
In the beginning it was the best of fun with Dima Tursunov blogging from Estoril. It was the dawning of a new era for the ATP’s communication. From there on we have been reading some great blogs every week, in which players narrated what goes on behind the scenes and uncovered another world. That stuff have been having such a great success that the ATP management decided to package all the blogs in a new book “ATP Confidential,” that will be released on November 12.
This week is the turn of Marat Safin and you can hardly imagine what’s going on.
Marat is not only a very talented player, he is also quite a character that Dostoevski would love to write of. Some depressing self-deprecating thoughts - “One more day in my life and one more day closer to my death”..."stupid thoughts started to go into the brain of the tennis player” – take turns with kind or funny / ironic things – “I have a lot of respect for Italians because they are the most talented people on the planet. You know the reasons. Probably the Vatican has a direct line with God. That's why they are the chosen ones and the country is running with no work, good for them...some junior players were in the locker room and we talked non-sense and I really felt my age, which is 14 years old” – to such a point that we can see the similarity between Marat and Dimitrij Karamazov (from “Brothers Karamazov”)or Rogozhin (from “the Idiot”). But what really struck me was the part in which Marat talks about the relationships between parents and adult children: “For some reason, after a certain age our lovable parents enjoy doing things for their kids, like laundry, looking after your flat when you are not around. They are just happy to do anything, anytime for their kids. But when you are young, you have to do all these things, laundry, doing the dishes, cleaning the apartment and all the c—p you hate doing, when the only thing you want to do is go out, hang out with your friends and do whatever is on your mind. Every age has its good parts and bad parts, it is important that you enjoy both of them.” I think that's so right, and I had always thought of it that way. Oh.. Marat you will never end to amaze me!!!
That’s why I wouldn't bet a cent on your chances to win the Kremlin Cup 2006 ;-)
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 6:13 PM 0 commenti
Thursday, October 12, 2006
It’s Russian New York: Dementieva claims a spot amongst the elite.
Did you know that Elena Dementieva is buying a gorgeous condo located in the heart of Manhattan?
Read this please:
FROM RUSSIA WITH LOVE (as reported by NY Post)
___________
Pemulis' point of view:
In the end, buying the condo she basically aims to achieve three objectives:
- She’s giving herself a birthday gift (next Sunday she will turn 25)
- she’s making a very big investment, ‘coz a condo in the Rushmore building, located at Riverside & 64th Street with delightful views over the Hudson River, is one of the best real estate investment opportunities a person could make. It’s not like she is throwing money out of the window. Life at The Rushmore is the pinnacle of urban elegance
- She’s moving closer to her boyfriend, Maxim Afinogenov, a hockey champion who is playing in the NHL for the Buffalo Sabres.
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 12:23 PM 0 commenti
Monday, October 02, 2006
Italian hopeful players have mixed fortunes.
This time, Men did it better.
Italian Players both sexes made the finals of two Pro tournaments on Sunday. Schiavone at the Fortis Championships, in Luxembourg, Volandri at Campionati Internazionali di Sicilia, in Palermo. And this is itself a pretty good result. At the end of day, Volandri won for once and improve his pathetic record in finals, that now stands at 2-6, and Francesca sadly lost as usual (Francesca lost 8 finals out of 8 so far).
Volandri won a 3 sets battle. After having lost a seesaw first set, “Filo” came from behind, absolutely rolling, playing like a genius against a tough opponent, moving him left, right, left, right, that the crowd really appreciated a lot. Lapentti on his side had to cope with a physical illness, ‘cause it was a little sore from his previous matches; with the score level at one-set all he was clutching his leg and calling for the trainer. Having little energy to play, the Ecuadorean he tried to pull out the bag his “money shot”, a dangerous dropshot. Volandri toughed this out, playing unbelievable tennis and moving around pretty well, and everything went fine for him, after two consecutive defeats in the Palermo final.
With regards to Schiavone, we should say “the curse continues”. Ever since Nadia Petrova threw the monkey off her back last fall in Linz, Francesca has inherited the honour of best (ranked) player to have never won a title. A very good player that has never won anything but Fed Cup 2006 title, even though she has done a lot. Last week someone was saying “If Schiavone doesn't win this now, she will never win a title...It’s now or never...Don’t waste this chance, Francesca. Please win”.
Once again a positive week for Francesca, who sealed a 6-1 6-1 win against Patty Schnyder and overcame a hot player like Aga Radwanska. But it wasn’t enough to clinch the title. This time was Bondarenko to bar the way. The Ukrainan is not properly the best player in the world but in the final she played out of her skin, making nearly no mistakes with her killer forehand. Some might say “Alona Bondarenko was like Mary Pierce with legs”. Yeah, that’s correct, guys. Francesca tried to change the rhythm throwing more junks / dropshots and slices, but there was really nothing else to do against such an opponent who was hard hitting with surgical precision throughout the match. We don’t know what to say...If Francesca played more aggressive game and didn’t leave so much initiative to the opponent, she would be a different player. That's about it.
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 12:21 PM 0 commenti
Terza di Copertina.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.