In un periodo in cui, in Europa e non solo, il tennis giocato è associato alle alogene e ai campi indoor, nella cornice della meticcia Merida – capitale culturale della penisola dello Yucatan – dove il clima è tropicale e qualcuno parla ancora la lingua dei Maya, si è giocato all’aperto l’ultimo Torneo ITF Junior (di un certo rilievo) del 2006. Parliamo della XX edizione della Copa Mundial Yucatan – Torneo di Grado 1 del circuito. A spingere le palle Wilson pressurizzate sul cemento molle del “Club Campestre de Yucatan”, si sono prodigati adolescenti provenienti da ogni parte del mondo, con un parterre di protagonisti di tutto rispetto: 3 Top Ten nel tabellone femminile Under 18 (Morita, Milevskaya e Cirstea); 2 Top Ten in quello maschile (Luncanu e Damico). Anche in questa sede, a pochi chilometri in linea d’aria dall’Eremo di Santa Isabel, si è abbattuta la spietata e implacabile legge non scritta, in base alla quale chi ben performa nel torneo disputato la settimana antecedente, esce nei primi turni o si ritira dalla competizione in calendario la settimana seguente: fuori al primo turno Luncanu (vincitore dell’Orange Bowl), si è ritirata nel corso del match di secondo turno la Milevskaya (runner up dell’Orange Bowl). Ed è già tanto che i due si sono presentati in terra messicana. Da segnalare – nel torneo femminile - l’ennesimo flop della quotata Ayumi Morita, superata nettamente al secondo turno dalla promettente 16enne rumena Begu, giunta poi sino in semifinale. Il torneo maschile ha visto l’ennesimo mezzo passo falso di Kellen Damico, uccellato ai Quarti dal non irresistibile francese Stephane Piro. Una curiosità: due esponenti del contingente rumeno sono giunti in finale (la rivelazione Begu e la solida Cirstea hanno dato vita ad una semifinale “All Romanians, mentre Dragos Mirtea è giunto in finale senza perdere un set). A dirla tutta, degli otto semifinalisti dei due tornei under 18, solo il francese Piro è estraneo alla “ballotta” est-europea. Nel Torneo femminile ha prevalso la giocatrice piu’ in palla: la 15enne mancina Ksenia Pervak (gia’ n.1 del ranking ETA Under 14 nel 2005) ha spazzato via le avversarie senza cedere neanche un set, prendendo a pallate chiunque fosse sotto tiro, Vankova e Cirstea comprese. Vittoria decisamente a sorpresa quella del lituano Berankis , che ha beneficiato del varco creato dalla sconfitta di Luncanu nella sua porzione di tabellone e ha sofferto non poco sia nei quarti che nelle semi. Ma tant’è: il vento impetuoso dell’est ha soffiato a forza 9 anche sopra la culla della civiltà Maya, mandando in frantumi le residue speranze delle Americhe di poter issare il proprio vessillo in cima alla torre del Club Campestre.
Wednesday, December 20, 2006
Il vento dell'est si abbatte sullo Yucatan.
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 3:47 PM
Etichette: Pianeta Junior
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Terza di Copertina.
"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
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