La prima regola è...vietato parlare di "Cementi Di Gloria". La seconda regola - qualora la prima non servisse a tener la gente lontana dal libro - è...vietato far sapere al lettore che, leggendolo, non avrà scampo.
Solo Michelle Larcher De Brito poteva stoppare Melanie Oudin e la sua striscia vincente di 27 partite. Al termine di due set lottati (7-5 6-3 lo score finale), la portoghese - che il prossimo 29 gennaio compirà 15 anni ed è già n.292 wta ranking - si aggiudica il torneo più importante della sua carriera.
"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo. In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
Nel 2007 il magazine patinato "Campo n.1" commissiona a Paolo Ricaldi, alias Pemulis, un reportage sul minicircuito c.d. Us Open Series. Gli offre un compenso in denaro per girare in lungo e in largo per tornei - da Los Angeles a New Haven, passando per Stanford, San Diego, Montreal e Toronto - e raccontare quello che vede, senza ulteriori indicazioni "di disturbo". Ricaldi esegue con impegno maniacale il compito affidatogli. Una parte del lavoro finisce sul magazine online La Settimana Sportiva, con una striscia settimanale pubblicata ogni giovedi all'interno della sezione Tennis del sito.
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