Friday, December 07, 2007

Orange Bowl U-18 femminile: Radwanska di un altro pianeta; fuori Brengle e Piter; Pervak ingiocabile per la Raykova. Hofmanova e Larcher De Brito OK

Una Coco Vandeweghe in forma e caricata a mille non è riuscita a strappare più di sei game a Ula Radwanska, che le ha rovinato la festa per il suo sedicesimo compleanno. La sensazione è che la minore delle due terribili sorelle polacche appartenga ormai ad una categoria superiore, anche rispetto alle più forti protagoniste di questo torneo. Vedremo come se la caverà con la statunitense più in forma di questo autunno, che nel frattempo con il suo drittone spaccatutto ha sovrastato la piccola Christina McHale (6-1 6-0 lo score finale), allungando la sua striscia vincente a 25 partite. Le due si affronteranno oggi, 7 dimembre, sul campo n.6 alle ore 16:00 italiane. Nell'altro dei due derby a stelle e strisce la Brengle era in vantaggio 6-4 3-0, prima di consegnare la partita in mano a Mallory Cecil che conduceva 4-6 6-4 4-0 quando la sua avversaria si è ritirata a causa di un malessere. La terza statunitense approdata nei quarti è la wild card Alison Riske, grande colpitrice proveniente dalla Pennsylvania, che ha superato la connazionale Kristy Frilling nel match più lungo della giornata (6-3 4-6 7-5 in due ore e mezza). Prima di giocare l'Orange Bowl la Riske aveva giocato soltanto due tornei Itf (Us Open e Easter Bowl), ma le sue qualità tecniche e mentali sono indiscutibili.
Nella parte bassa del tabellone mi aspettavo qualcosa in più dalla Raykova contro la Pervak, mentre la Rus, pur perdendo il secondo set 6-0, ha fatto fuori Kasia Piter (6-2 0-6 6-2 lo score finale). Tutto facile per Michelle Larcher De Brito e Niki Hofmanova (vincitrice dell'Orange Bowl 2006), che oggi si daranno battaglia per un posto in Semi.

No comments:

Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.