Thursday, March 22, 2007

Generazione Zeta


Essendo fan sfegatati del tennis giovanile in generale e del vivaio-cornucopia di Nick Bollettieri in particolare, raramente abbiamo atteso una sfida di primo turno con l'impazienza con cui abbiamo atteso il match tra Michelle Larcher De Brito, 14 anni appena compiuti, e Meghann Shaughnessy, 28 anni da compiere in aprile. Michelle Larcher De Brito sembra nata per giocare a tennis. Il suo percorso di crescita è stato talmente fulmineo che lo scorso febbraio ha disputato il suo primo torneo professionistico, il 75mila dollari di Midland (Michigan). "Michelle ha delle qualità µniche che nessun coach può insegnare ad un allievo", parola di "The Man Himself" - Lui in persona - alias Nick Bollettieri. In effetti la ragazzina portoghese, poco più che una bambina nelle primissime fasi della pubertà e del pensiero astratto, gioca già un tennis strabiliante. Colpisce pulito, è potente, gioca pesanti colpi piatti da entrambe le direzioni disegnando il campo in maniera straordinariamente naturale. Il diritto giocato dall'alto è particolarmente bello da guardare. E' più vario e composto della bastonata di Maria Sharapova, la leziosa pronazione del polso nel finale del movimento ricorda il gesto di Andre Agassi, che dava la sensazione di sistemarsi una sciarpa di seta intorno al collo.
Non sappiamo quanto voi crediate alle statistiche, ai record, alla psicologia da quattro soldi ed ai luoghi comuni motivazionali, ma nel 2005 Michelle (da ora: MLDB) ha infranto il record stabilito nel 2000 da Maria Sharapova, con la quale la ragazzina portoghese ha in comune anche il fragore del grugnito. A 12 anni MLDB ha vinto il Torneo giovanile Eddie Herr - Under 16 - laddove Maria aveva ottenuto lo stesso risultato, nel 2000, a 13 anni. L'autunno scorso Michelle ha raggiunto i quarti di finale della versione Under-18 del Torneo Eddie Herr, impresa non da poco perché a 13 anni è molto difficile sfidare i 17enni più bravi. C'è del genio adulto nel suo modo di giocare, che le permette di coniugare la bellezza del gesto con la cinica arte di chiudere il punto lasciando ferma l'avversaria. E il 21 marzo 2007 il livello di eccellenza di MLDB ha avuto la consacrazione ufficiale, con la prima vittoria nel circuito professionistico. Malgrado 10 doppi falli e un vento insidioso che disturbava le sue traiettorie, ha avuto la meglio sulla veterana americana Meghann Shaughnessy (n.11 al mondo nel 2001), in tre set, 3-6 6-2 7-6(3) e si accinge ad affrontare una rigenerata Daniela Hantuchova, classe 1983. Da Daniela a Michelle: 10 anni di storia del M.I.T. del tennis. Potrebbe essere il titolo di una biografia celebrativa degli ultimi 10 anni dell'Accademia di Bradenton. La sfida ha anche il sapore di un "conflitto generazionale": la Generazione Z contro la MTV Generation.
La portoghese è il cavallo di Troia di una gang di teen-ager d'assalto pronte a fare breccia nel circuito Pro, che annovera nei suoi ranghi, tra le altre, anche la "roommate" di Michelle, tale Tammy Hendler, classe 1992, sudafricana di nascita con passaporto belga e residenza a Bradenton. La Hendler, 15 anni da compiere in agosto, questa settimana è in Brasile, a Porto Alegre, per partecipare alla 24esima edizione della "Copa Gerdau de Tenis", torneo di grado A del circuito ITF Junior, erede del (declassato) Banana Bowl. Nel 2004 Shahar Peer e Nicole Vaidisova furono le finaliste dell'Australian Open Junior. Tre anni dopo, a Miami, le due potrebbero tornare ad incrociare le racchette nella semifinale del "Quinto Slam" del circuito professionistico. Qualcuno si scandalizzerebbe se nel 2010 Michelle Larcher De Brito e Tammy Hendler arrivassero fino in fondo nel torneo di Key Biscayne? Previsioni a parte, le bambine prodigio fanno maledettamente sul serio. Sono ambiziose, disciplinate, concentrate, pronte a sconfiggere e a trascendere i propri limiti, per vincere Tutto. Perchè la strada del successo passa attraverso la distruzione dei propri limiti, tecnici, fisici e mentali. Del resto le radici della bellezza del tennis sono autocompetitive (e anche un po' autodistruttive): l'essenza del gioco è nella lotta contro se stessi, contro il tempo e contro lo spazio, alla ricerca continua della migliore tra le infinite opzioni possibili.

7 comments:

Anonymous said...

Caro Pem, sono leonardo438 del forum di tennisitaliano. Ho notato che ultimamente ti limiti a copiare qui, sul tuo blog,gli articoli che scrivi per la settimana sportiva, sito tra l'altro bellissimo, che ho conosciuto grazie a te. Non voglio criticarti, lungi da me, anche perché per quanto ne so potresti non aver tempo nemmeno di respirare. Però un blog non si tiene così, come stai facendo nell'ultimo mese. Un blog è fatto di discussione, di dialogo, di aggiornamenti giornalieri. Puoi semplicemente scrivere tre righe al giorno, e ti accorgerai che i contatti e i commenti ritorneranno ad essere quelli di prima. Ma copiare gli articoli, per altro belli, che scrivi una volta a settimana, non serve a niente. Per quanto mi riguarda non mi perderai come lettore, ti seguirò sempre sulla settimana sportiva, e ti ammiro per la professione che eserciti. Professione che tra l'altro ci accomuna, anche se in settori diversi. Scusami se sono stato prolisso, l'ho fatto perché spero ritornerai a tenere il blog come facevi prima.

In bocca al lupo per la tua professione

Michael_Pemulis said...

hai ragione Leo, che dire, non sono Italia e non sempre ho accesso ad Internet, per cui gli aggiornamenti sono meno frequenti. tutto qua.

Il_Marchese said...

Sono un grande appassionato di tennis femminile, e anche di Portogallo.
Purtroppo non ho ancora visto Michelle, e sei l'unico che ne ha scritto qualcosa che ho trovato interessante.
Mi sono permesso di linkare questo post. Ti ringrazio.

Michael_Pemulis said...

Grazie a te, jp.

Anonymous said...

Scuse accettate... Ma i fans vanno coccolati! ;-)

Leo438

pedro velasquez said...

La mia è una generazione di depressi. sportsbook Il Natale si avvicina e ci innervosiamo; siamo più tristi; avremmo voglia di ficcare la testa sotto le coperte e addormentarci fino al sette gennaio, giusto in tempo per vedere la Befana che si porta via sulla sua scopa turbo con abs, radio cd e quadruplo airbag (si è modernizzata) alberi illuminati, bet nfl presepi, panettoni smozzicati, torroni sbriciolati, carta da regalo stropicciata, cenere e carbone. “Jingle Bells” ci stizza la nervatura; “Tu scendi dalle stelle” ci provoca orticaria. Se abbiamo ricotta molto tristi, questo è il perilous adatto a rispolverarli. Se, fortunati, non ne abbiamo, pensiamo ai Natali futuri, quando SICURAMENTE ne avremo e ci deprimeremo ancora di più. La mia è una generazione di pessimisti; e non è http://www.enterbet.com che non ne abbiamo Nessi ragione, ma a volte esageriamo

Anonymous said...

Grazie per le informazioni di grande! Non avrei scoperto questo altrimenti!.

Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.