Monday, February 05, 2007

Al via gli Internazionali di tennis di Bergamo.

Sono cominciati gli incontri del tabellone principale del Challenger di Bergamo – Trofeo Baci&Abbracci, che in due anni e’ diventato il torneo piu’ importante in Italia, dopo gli Internazionali di Roma. Dopo il forfait di Dominik Hrbaty – la cui partecipazione è stata data per certa nella conferenza stampa di presentazione del Torneo – la star della competizione sara’ “il Mago” Fabrice Santoro, n.1 del seeding. Il 34enne francese e’ alla 19esima stagione da professionista, con 58 tornei dello Slam disputati, 417 match e 4 titoli ATP vinti in singolare (Lione 1997, Marsiglia 1999, Doha 2000, Dubai 2002), il suo prize money in carriera si aggira sugli 8,5 milioni di dollari. Nel 2001 il suo best ranking (n.17 dopo le semi a Montreal) e la vittoria in Coppa Davis. Fabrice e’ anche uno strabiliante doppista, nel 2003 vinse gli Open d’Australia in coppia con Llodra. Nel 2004 ha giocato (e vinto) la partita di tennis più lunga della storia: al primo turno del French Open, il match contro il connazionale Arnaud Clement duro’ due giorni e si concluse 16 a 14 al quinto set, dopo 6 ore e 33 minuti di gioco. Oltre a Fabrice Santoro, in tabellone principale figurano ben 10 italiani: Bracciali, Seppi, Sanguinetti, Bolelli (finalista della prima edizione), Luzzi, Cipolla, Stoppini, Vico, Naso e Crugnola. I miei osservati speciali saranno: Gulbis, Troicki, Montcourt e De Bakker. Quest’ultimo -ex n.1 al mondo Under 18 e vincitore di Wimbledon Junior – accompagnato dall’ex n.4 al mondo Richard Krajicek, se la vedra’ al primo turno contro l’aretino Federico Luzzi. Mentre il giovane 18enne lettone Gulbis – gran diritto e buoni fondamentali – ha già vinto abbastanza comodamente (6-3 6-2) il primo match contro il tedesco Popp. Ricordiamo che lunedi scorso Gulbis ha raggiunto il suo best ranking (n.128) e due settimane fa ha sconfitto Bolelli 6-4 6-1 nei QF del Challenger da 100mila di Heilbronn. Nel momento in cui scrivo Montcourt e’ in campo contro il veterano danese Kenneth Carlsen. Simone Bolelli sara’ impegnato nel match serale contro il tedesco Simon Stadler (n.239 del ranking).

5 comments:

Anonymous said...

Veramente non direi che Gulbis abbia un gran diritto, anzi.. e lo perde pure facilmente
(tranne se non ha compiuto notevoli miglioramenti in questo senso da ottobre a questa parte, cosa probabile).

Piuttosto direi che ha un gran rovescio, buon servizio e un bel po' di talento.

Michael_Pemulis said...

dunque, gulbis l'ho visto a san pietroburgo l'ultima volta, e' un giocatore di talento, con il dritto e' meno solido ma fa piu' male rispetto al rovescio. questa e' la sensazione che ho avuto. inoltre ha un buon servizio e soprattutto risponde bene, cosa che non fa Bolelli ad esempio.

Anonymous said...

Seppi e Bracciali si sono ritirati...

Sai il motivo? Come mai Seppi, in qualsiasi momento dell'anno, è sempre fuori forma?

Michael_Pemulis said...

poverino andreas, ha l'influenza, un febbrone da cavallo!!! daniele e' infortunato, credo problema alla spalla.

Anonymous said...

Mi sembra che i tuoi osservati stiano andando bene, tranne De Bakker.
Bolelli ce la fa ad andare in finale?

Penso che vinca Santoro, non dovrebbe avere grossi problemi.
Ciao

Leonardo438

Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.