Friday, February 02, 2007

La risposta dei campioni.

Qual e’ la discriminante tra un buon giocatore e un campione? Nel tennis moderno direi che è la risposta al servizio. Se osservate i giovani emergenti nel Tour - Djokovic, i Murray – o i cosiddetti giocatori universali come Davydenko, per non parlare di gente come Blake, hanno tutti nella risposta al servizio una delle parti piu’ ispirate del loro gioco. Una risposta aggressiva, molto anticipata, con un movimento preparatorio piuttosto breve, che permette di non subire l’iniziativa dell’avversaria sin dalla fase di avvio del gioco. Rispondere in anticipo ad una botta piatta che viaggia mediamente sui 190 km/h richiede un riflesso ed una reazione motoria strabilianti, oltre che una capacita’ di lettura del servizio dell’opponente. L’esasperazione di questo fondamentale venne introdotta nel circuito da un certo Andre Agassi negli anni novanta. Fu proprio grazie alla sua risposta straordinaria che in quegli anni Andre fece semplicemente il culo a tutti quanti, Sampras compreso (a volte). Oggi ci sono tantissimi giocatori che servono bene, anche tra i primi 300 al mondo. Quelli che rispondono bene, invece, si contano sulla punta delle dita. Se tanti buoni giocatori, come Bolelli ad esempio, non compiono il salto di qualita’ e’ anche perche’ la loro risposta non rappresenta un’arma brutale.

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Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.