Tuesday, April 10, 2007

Il salto di qualita' di Tatiana


Dopo tre finali perse - Birmingham 2004 (sconfitta da Maria Sharapova), Tokyo Japan Open 2005 (sconfitta da Nicole Vaidisova), Stoccarda 2006 (sconfitta da Nadia Petrova) – al quarto tentativo Tatiana Golovin solleva il primo trofeo della sua carriera da professionista sulla terra verde di Amelia Island. N. 19 del ranking mondiale a 19 anni e due mesi, è ad un passo dal suo best ranking (n.18 al mondo) ottenuto nell’aprile del 2005. Attaccante da fondocampo, Tatiana non ha colpi definitivi, gioca un tennis ad alta percentuale, ma gioca bene quasi tutti i colpi: gran diritto anticipato, rovescio solido e profondo, eccellente la smorzata di rovescio, decisamente migliorata nel gioco di volo, buon gioco difensivo con cambi di ritmo e passanti incrociati di rovescio in corsa. L’unico punto debole della francese è la seconda di servizio, poco lavorata e spesso abbastanza corta.
I fattori chiave che le hanno permesso di vincere il titolo in Florida e di proporsi come temibile outsider nella stagione sulla terra sono essenzialmente due: grande concentrazione e spostamenti eccellenti.

2 comments:

Anonymous said...

Ciao sono leonardo del forum di tennisitaliano, puoi fare i complimenti, da parte di uno stagista in un piccolo giornale di provincia, a Stefano Olivari? La Settimana sportiva è eccezionale. Ovviamente complimenti anche a te che ne fai parte... Posso consigliarvi di parlare però un po' meno di sport americano, e un po' più di sport italiano? Ciao e complimenti ancora

Michael_Pemulis said...

grazie per le belle parole, Leo. girero' i complimenti a Stefano, cmq se hai delle osservazioni da fare, puoi scrivere alla redazione. Liberamente ;-)

Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.