Justine Henin conclude in maniera epica una stagione trionfale. Ha bisogno di tre ore, ventiquattro minuti e cinquantasei secondi per domare la volitiva – è un eufemismo – Maria Sharapova e incassare il decimo successo del 2007, il più importante insieme a French Open e US Open. Che altro aggiungere su Justine? Tecnica pazzesca abbinata a doti di combattente straordinaria fanno di lei una delle più forti giocatrici di sempre, talmente forte da potersi permettere anche un calo ne rendimento del servizio, forse a causa del problema alla spalla. Pieno credito a Maria Sharapova: a inizio settimana in molti – compreso il sottoscritto – erano dubbiosi sulle sue condizioni, Maria ha dimostrato di essere rientrata alla grande. Sul veloce il suo tennis può fare male a molte, sempre che la spalla regga.
Giornata d’esordio a Shangai contrassegnata dalla ‘corrida’ di Rafa e David Ferrer. Da sottolineare la prova del secondo, che partiva sfavorito contro Novak Djokovic: Ferrer ha giocato alla grande, non si è solo difeso (altrimenti avrebbe perso), ha spinto, è rimasto concentrato dal primo all’ultimo punto. Novak, dal canto suo, sembra aver finito la benza, del resto la sua è stata una stagione massacrante, in cui ha giocato e vinto molto, forse più del previsto. Ha bisogno di riposo. Sulla vittoria di Rafa c’e’ lo zampino della discontinuità di Richard Gasquet, che non ha mantenuto nel corso del match il livello di gioco del primo set. E se rimetti in partita uno come Nadal, sei praticamente spacciato.
Fuori dal contesto di fenomeni, in una realtà più a misura d’uomo ma pur sempre fatta di buonissimi giocatori, ci sono due importanti notizie per il c.d. ‘movimento italiano’: Simone Bolelli vince il 100 mila di Bratislava, superando in finale 4-6 7-6 6-1 un buon giocatore come Alejandro Falla, e si avvicina al suo best ranking del giugno scorso (oggi è n.67); Fabio Fognini, sconfitto il Semi ad Asuncion da Martin Vassallo Arguello, fa il suo ingresso tra i primi cento al mondo (è n.98). Siamo convinti che entrambi abbiano un buon margine di miglioramento, sarà fondamentale preparare e programmare bene la prossima stagione.
Per il resto, lo statunitense Jesse Levine vince il 75 mila di Nashville, in Tennessee, mentre Nicolas Lapentti è profeta in patria, imponendosi nel 50 mila sulla terra di Guayaquil, in Ecuador. In campo femminile, netta è l’affermazione di Eugeniya Rodina a Minsk (6-1 6-1 in finale alla Cirstea), mentre la slovacca Martina Sucha fa suo il 25 mila di Ismaning, in Germania; oltre oceano, Ashley Harkleroad vince a Pittsburgh (75mila) il suo settimo torneo in carriera.
In attesa di assistere all’esordio di Federer a Shangai, segnaliamo altri eventi della settimana: in campo femminile i 50mila di Deauville, in Francia (con la Chan n.1 del seeding), e di La Quinta, in California; in campo maschile, a Dnepropetrovsk, in Ucraina, si gioca un Challenger da 125mila dollari; mentre a Buenos Aires si gioca un 75mila sulla terra.
Monday, November 12, 2007
Il Punto della settimana
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 10:55 AM
Etichette: Editoriali
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Terza di Copertina.
"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
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