Giocare a tennis da top player – si sa – è logorante. Chi non si programma bene – si sa – rischia di arrivare a fine stagione scoppiato. Scommettere sul Tennis – si sa – non è consentito ai giocatori professionisti. Tra amene riflessioni su neurotrasmettitori impazziti e pezzi sulla ridicola caccia al capro espiatorio da parte dell’Atp, si inserisce l’esaltante simulazione di tutte le ipotesi possibili nel caso in cui Ferrer perda da Gasquet e Nadal batta Djokovic.
La paccottiglia prende il sopravvento. Mi sono sempre chiesto: i lettori amano questi temi o li subiscono? E se li subiscono, lo fanno per uno sorta di automazione del rapporto lettore-media? Trangugiano paccottiglia con la stessa indifferenza con cui l’impiegato medio archivia le fatture?
Tempo fa in California conobbi un tizio, un certo Earl, pompiere in pensione che si dilettava a svuotare le piscine altrui. Avete capito bene: uno svuota-piscine, con un passato no global da nascondi-rifuti. Il mio timore è che Earl decida un domani di farsi un giro nel vecchio mondo e di dedicarsi a qualcos’altro. Qualcosa di immateriale.
Wednesday, November 14, 2007
Scommettere sulla stanchezza o la stanchezza delle scommesse?
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 9:27 AM
Etichette: Editoriali
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Terza di Copertina.
"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
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