L’ultima giornata del round-robin servirà solo e definire gli incroci tra le quattro semifinaliste, e a poco altro.
Al termine della sessione di ieri, giovedi 8 novembre, è gia tutto deciso: Henin, Chakvetadze, Sharapova e Ivanovic in Semi; Jankovic, Bartoli, Kuznetsova e Hantuchova a casa.
Cosa è successo sul campo: la Sharapova – cui il primo match contro la Hantuchova è servito molto a ritrovare fiducia nel suo tennis – vince in rimonta contro una spenta e troppo passiva Kuznetsova; la Henin vendica con un 6-0 6-0 l’ultima sconfitta subita 23 match e 5 mesi fa; la Chakvetadze vince contro Jelena Jankovic un match non bello, che forse rappresenta la vittoria più importante della sua carriera. Prima di Madrid la russa sembrava alquanto cotta – 4 sconfitte negli ultimi 5 match disputati nei tornei indoor – e anche dopo l’esordio contro la Henin sembrava spacciata. Ma ecco che succede l’imponderabile: l’infortunio di Serena le apre la strada, la peggior Jankovic della stagione le da una gran mano, lei ci mette del suo, parte bene contro la serba, poi si prende una pausa di sette game nella quale serve come un’allieva di scuola tennis, ma Jelena è generosa oltre che sportiva e la rimette in partita nuovamente nel terzo set, la Chakvetadze chiude 6-3 al terzo, ringrazia (Jelena) e spera (di evitare Maria Sharapova in Semi, contro la quale ha perso 5 volte su 5 confronti diretti, di cui 3 giocati quest’anno).
Una considerazione abbastanza banale sul match di stasera tra Ana Ivanovic e Maria Sharapova: non sarà match di allenamento, le due daranno il massimo, poichè chi vince evita la Henin e prende la Chakvetadze. Scusate se è poco.
Friday, November 09, 2007
Madrid, Masters 2007: il punto dopo la terza giornata
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 10:52 AM
Etichette: WTA Masters Cup 2007
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Terza di Copertina.
"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
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