Tuesday, October 31, 2006

Scarabocchi parigini – Day 1


“Davide” Janko – alias gemello “bella copia” di Ringhio Gattuso, da quest’ultimo separato alla nascita – è stato beffato da “Golia” Olivier. Vittoria del belga in due set 6-4 7-5 ma l’intera posta in palio e’ legata all’esito di 4 o 5 punti importanti, come spesso nel tennis (professionistico e non) accade. Janko si riconferma uno dei BOOM SERVER piu’ caldi del circuito: 12 ace in 11 turni di servizio, con l’82% dei punti portati a casa con la prima di servizio. Ma tutto ciò non basta per vincere il match. In primo luogo, la percentuale di prime in campo non è elevatissima (56%), in secondo luogo, con la seconda di servizio il bottino è alquanto modesto, un misero 33%. Il ché si traduce in 5 palle break concesse, di cui solo due annullate. Il modesto rendimento della seconda di Janko è legato ad una motivazione abbastanza ovvia: quando si scambia il punto lo fa il belga, che è più reattivo, ha più mano (leggi: rovescio in anticipo), ed è più lucido nei punti importanti.
Prosegue il calvario del povero Andreas Seppi: Paris Bercy rappresenta l’ultima sconcertante tappa del suo (speriamo isolato) “annus horribilis” 2006. Pemulis non intende infierire con le statistiche del match perso contro PHM, si limita a far notare che Andreas è l’unico, tra gli atleti impegnati nella prima giornata del torneo, ad avere una percentuale di punti con la prima di servizio inferiore al 50%. L’altoatesino, paradossalmente, ha totalizzato più punti con la seconda di servizio (rispetto alla prima), che ha ingolosito Mathieu a tal punto da indurlo spesso a cercare il vincente sulla “soffice” seconda dell’avversario.
Chi invece ha sorpreso in positivo è Daniele Bracciali, che Pemulis sostiene essere il piu’ talentuoso degli italiani in attività. Bravo Daniele, soprattutto nella risposta al servizio; l’aretino approfitta di una prima molto leggera del francese Simon e si procura ben 9 palle break, di cui 4 convertite, sbrigando la pratica in circa 75 minuti. Il forfeit di Roger Federer, tra l’altro, regala un gran tabellone a Daniele, che però deve prima battere Nieminem per poter fruire dei vantaggi di un ottavo di finale da giocare, mal che vada, contro Thomas Johansson.
Gran bella prova quella di Llodra, che Pem aveva visto molto bene la settimana scorsa a Lione. Il francese è limitato nei colpi a rimbalzo, ma quando servi e rispondi così bene, ci vuole ben altro che uno spento Verdasco per batterti. Ora Pem è curioso di vedere il transalpino fronteggiare “Tommaso” Haas al secondo turno.
Nel “quasi” derby americano, Ginepri prevale su “The Beast”, che, come spesso accade, diventa un agnellino nelle fasi cruciali del match. Robbi non fa male con la prima di servizio, ma gioca alla grande sulla seconda del bielorusso americano d’adozione, breakkandolo tre volte nonostante i 14 ace dell’avversario.
Un altro che serve bene è il giovane Kristof Vliegen, che con 15 ace e con il 73% dei punti ricavati dalla prima, riesce a prevalere 7-6 al terzo sul francese Florent Serra. A proposito di servizio: che dire dei 17 ace “rollati” da Safin sul malcapitato Mahut? Gran primo set quello del russo, sempre più determinato a riguadagnare posizioni nel ranking, che concede abbastanza nel secondo, ma non al punto tale da rimettere in partita l’avversario. La statistica più bella di Safin? Ha annullato tre palle break su tre. E con questo è tutto per quanto concerne il primo giorno del torneo di Parigi.

2 comments:

Anonymous said...

Perche non:)

Anonymous said...

quello che stavo cercando, grazie

Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.