Wednesday, January 17, 2007

AO Novella2000

Cambiamo marcia con qualcosa di gossipparo, di costume, di colore, di intrattenimento o come diavolo volete chiamarlo. Insomma, un post non dedicato all’analisi e al commento dei match.
E' sorprendente la notizia pubblicata da un quotidiano olandese – il “De Telegraaf” – secondo cui Misa Krajcek, lasciatasi andare ad una crisi di pianto durata ben 90 minuti al termine del match perso contro la Kremer, sarebbe stata consolata da... Serena Williams!!! Non solo quale tra i tre eventi – Misa che le prende dalla Kremer, Misa che piange per un’ora e mezza, Serena nel ruolo della buona samaritana – è il più insolito.
Il sito tennis.com riporta un virgolettato di Maria Sharapova che racconta il suo “calvario” nel match contro la Pin: “ A dire il vero, a metà del secondo set ho chiamato il trainer poiche’ avevo iniziato a sentire, a tratti, dolore agli addominali, dolore non causato da un colpo giocato e diverso dai crampi, cosi’ ho continuato a giocare. Nel terzo set il dolore e’ diventato piu’ frequente, mi costringeva a fare dei respiri lunghi e profondi. Ecco, ho giocato in queste condizioni”. L’articolo aggiunge che le e’ stata fatta un’iniezione per trattare “l’avvelenamento da sole” – proprio cosi’: “heat poisoning”. Avevamo sentito parlare di “heat exhaustion” o del piu’ grave “heat stroke” (il colpo di sole), meno noto e' l' “heat poisoning”. In effetti, le radiazioni solari posso dar luogo a termo-intossicazioni.
Infine due righe sulla mise piu’ cool degli Australian Open: ci piace l’orange dress disegnato da Lacoste per Tatiana Golovin (lo indossava anche a Sidney). Non passa certo inosservato, l’audace abitino corto color mela acerba indossato da Serena Williams. Un po’ sottotono le mise di Elena Dementieva e Maria Kirilenko, due sulle quali spesso si scatena la fantasia degli stilisti.

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Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.