Eviterei l’enfasi e la retorica della Rifondazione del tennis italiano. Diciamo solo che i ragazzi impegnati nel torneo AO Junior se la sono cavata piuttosto bene in generale, con l’acuto di Thomas Fabbiano che si si è arreso al n.1 al mondo in semifinale. Meno fortunati ma altrettanto bravi Matteo Trevisan e Daniel Lopez, la cui marcia si e’ arrestata al terzo turno. Una curiosità: il talentuoso Eysseric ha fermato sia Lopez che Fabbiano, ed ha sofferto molto di più contro il primo dei due (un doppio 7-6), anche se Thomas – va detto – ieri era un po’ stanco, ed ha subito più del dovuto le accelerazioni del mancino francese. Prima di Fabbiano, l’ultimo italiano a disputare una Semi Grande Slam a livello Junior era stato Andreas Seppi a Parigi nel 2002 (edizione vinta da Gasquet), mentre proprio a Melbourne Fognini si era fermato ai Quarti nel 2004 (edizione vinta da Monfils).
Sempre per non alimentare facili entusiasmi va aggiunto che, nel 2007, il circuito ITF junior mashile – orfano di De Bakker, Santos, Belic, Bester e Chekhov per raggiunti limiti di età e di Donald Young per sua scelta – offre ai tanti nati nell’89 più spazio per emergere (qualcuno ha parlato di un circuito indebolito), tanto agli outsider di lusso come Greg Jones e Brydan Klein, quanto ai giocatori solidi come Berankis, ad esempio. Una spanna su tutti collocherei solo Eyesseric e Luncanu.
Tornando al pugliese Fabbiano, l’allievo di Mario Pierri è annoverabile nella schiera dei solidi giocatori da fondo campo, dotato di un buon diritto – con un gran timing sulla palla - e di un buon servizio. I suoi groundstrokes sono prevalentemente piatti, molto in sintonia con la moderna scuola ceca e slovacca. Non lasciatevi ingannare dal suo fisico minuto, Thomas è un grande lottatore, un ragazzo molto maturo in relazione all’eta’, uno che lavora sodo. E in questo caso possiamo affermare che il lavoro paga!
Friday, January 26, 2007
Italian Junior Outlook: il lavoro paga!
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 4:02 PM
Etichette: Aussie Open 2007
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Terza di Copertina.
"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
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