Prendendo spunto da uno dei match più interessanti del primo turno delle quali in corso al Melbourne Park, parliamo di presente e futuro del tennis a livello mondiale. Nel medesimo tempo usciamo dalle cime tempestose del microcosmo italiota, perchè lo Show – ricordiamolo – è Globale per definizione. E sul campo 10 del MP Nastya Pavlyuchenkova e Margalita Chakhnashvili hanno offerto ai pochi presenti spettacolo allo stato puro, dandosele di santa ragione. Alla fine ha prevalso di misura (7-5 6-4) la Pavlyuchenkova, appena 15enne e gia’ numero 1 Under 18 da un po’, nel 2006 vincitrice degli Australian Open e dello Us Open , runner-up al Roland Garros. Nastya da Samara - la città di Togliatti, un centro industriale situato sul Volga dove si fabbricano autoveicoli ed i piccoli nascono con la racchetta nella culla – è forza esplosiva personificata, stazza, peso, punch, equilibrio, un mix tra Serena Williams e Nadia Petrova, per intenderci. La Chakhnashvili è una taglia small dotata di una buona tecnica, con destrezza e con movimenti elastici fuori del comune, che recentemente si è messa in luce nel 50 mila $ di Basiglio arrendendosi solo in finale a Robertina Vinci, dopo aver preso a pallate tutte le altre, Karin Knapp compresa. 2 giocatrici molto diverse, che hanno in comune una qualità straordinaria: la capacità di combinazione motoria, quel tipo di coordinazione che permette di variare i colpi, di combinarli, di costruire il punto con naturale fluidità. Non so’ se ho reso l’idea.
Thursday, January 11, 2007
11 gennaio 2007: due leonesse al Melbourne Park.
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 5:54 PM
Etichette: Aussie Open 2007
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Terza di Copertina.
"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
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