Come il protagonista del romanzo di Mark Twain, Tommy Haas è monello irrequieto e vivace. In campo non ha paura di mostrare le sue opinioni e le sue emozioni, che a volte sfociano nello sbotto parossistico. Come Tom Sawyer, è furbo e sfrutta la sua furbizia nel tentativo di volgere a suo favore gli episodi avversi. A volte puo’ sembrare sleale, ma è solo un Monello con una gran fantasia e con un gran talento tennistico. In carriera ha raccolto poco, a causa di numerosi infortuni e di una limitata capacità di concentrazione nei match piu’ importanti della sua carriera, quelli che ti cambiano la vita (due esempi su tutti: le semifinali perse proprio a Melbourne contro Kafelnikov e Safin nel 1999 e nel 2002). Come il personaggio di Twain, Tommy è fondamentalmente un bravo ragazzo, adora la sua famiglia e ha tanta voglia di crescere e di affermarsi. Se le avventure di Tom Sawyer si concludono con la scoperta del tesoro di Joe l’Indiano, l’ultimo capitolo delle peripezie di Tommy Haas si conclude, per il momento, con la vittoria su Kolya Davydenko, uno dei giocatori piu’ solidi del circuito. Finalmente batte un russo in un match che conta, vincendo in rimonta, dopo essersi ripreso da un passaggio a vuoto imbarazzante. E, a 28 anni suonati, ha la grande occasione di mettere le mani sul “suo” tesoro, rappresentato dalla finale in uno Slam. Un tesoro che forse merita, o forse no, per raggiungere il quale dovra’ superare l’ultimo ostacolo, il bombardiere Fena. Una partita che vale una carriera.
Wednesday, January 24, 2007
Le avventure di Tommy Haas-Sawyer.
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 5:08 PM
Etichette: Aussie Open 2007
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Terza di Copertina.
"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
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