Tutti sapete che Justine Henin non parteciperà agli Open d’Australia. Ha scelto di non difendere la finale del 2006, per “motivi personali e familiari” e soprattutto ha chiesto rispetto sulla sua vita privata. E Pemulis, come tanti altri blogger dell’era post-moderna, le concede il massimo rispetto. Potrebbe segnalarvi numerosi link ai quotidiani – valloni e non – nei quali si specula bellamente sulle sventure personali per fare un “pugno” di click in più. Ma non lo farà. Perchè il bloggin’ – almeno questo bloggin’ – è sganciato da bieche logiche commerciali ed ha una sua etica “professionale”. Badate bene, chi scrive non è moralista, nè mormone, non ha antenati quaccheri, e non disdegna di tanto in tanto il post gossipparo e modaiolo; ma c’e’ tutto ha un limite, oltre il quale lo sguardo sardonico è bene che non vada. Vietato guardare dal buco della serratura quando l’oggetto delle attenzioni ha chiesto di non essere guardato. Altrimenti faremmo un altro mestiere. Viva il tennis. Abbasso la spazzatura.
Friday, January 05, 2007
Bloggin’, Justine Henin e rispetto.
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 4:03 PM
Etichette: Editoriali
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Terza di Copertina.
"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
2 comments:
Quello che dici è giustissimo, oltre che scritto molto bene. Aggiungerei un piccolo particolare: il rispetto deve essere reciproco. Pertanto, anche Justine deve imparare ad avere più rispetto delle avversarie quando decide di ritirarsi a match compromesso. Vedi finale dell'AO 2006.
povera juju!!
lei non sarà certo una campionessa di sportività ma merita comunque un rispetto umano imprescindibile.
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