Friday, December 01, 2006

Milano Challenger: nota sugli ottavi di finale

A Basiglio si completa il quadro delle “last eight”, con sei delle otto teste di serie che accedono ai quarti di finale. Lo score degli ottavi e’ tutto sommato da pronostico, se si esclude la figuraccia rimediata dalla sfortunata Karin Knapp. Partiamo proprio con l’analisi del match perso 3-6 0-6 dall’altoatesina, che e’ forse quello che fornisce le indicazioni piu’ interessanti della giornata: mai vista Karin giocare cosi’ male da Pem; una Knapp fallosa, poco aggressiva e, a tratti, poco coordinata nei colpi (una mezza dozzina di dritti sono finiti nei pressi del telone), ottiene la sua unica palla break sul punteggio di 3-6 0-4 e – dal 3 pari del primo set – subisce un parziale di nove game a zero; la 23enne georgiana Margalita Chakhnashvili, “carnefice” di Karin sul tappeto dello Sporting Club, gioca una partita esemplare, spinge molto – specialmente con le accelerazioni di diritto – e muove l’avversaria di quel tanto che basta per farla arrivar male sulla palla, senza regalare nulla, e cosi’ bissando con relativa facilita’ il successo ottenuto sulla Knapp, in estate, nella finale del 50 mila dollari di Martina Franca. Chapeau alla Chakhnashvili, che pur non essendo particolarmente dotata a livello fisico, e’ potente e rapida. In questa stagione la georgiana ha giocato molto (quello di Basiglio è il suo 27esimo Torneo se consideriamo anche le qualificazioni), e con un record niente male di 43 vittorie contro 26 sconfitte, superando avversarie del calibro di Julia Schruff, Klara Zakopalova e Kirsten Flipkens.
Quanto al resto dei match, niente di particolare da segnalare, a parte un’ingenua – bravissima per metà match – Sania Ancic che, in vantaggio 7-6 2-0 sulla tedesca Barrois, perde la testa dopo una chiamata dubbia del giudice di linea sulla palla del 3 a 0, e butta via un match quasi vinto. Ma Sania ha appena 18 anni e tutto il tempo per migliorare nella gestione delle partite a livello mentale; ottima nei colpi a rimbalzo e nel servizio, se migliora nel gioco di volo e adotta qualche variazione al suo gioco di sfondamento puo’ competere da subito a livelli elevati.
Infine, una nota sulle vittorie di tre delle quattro italiane impegnate: Pem non ha assistito al derby serale vinto agevolmente dalla Garbin contro Giulia Gabba; i successi di Vinci e Camerin dicono poco, in primo luogo perché avversarie erano di livello decisamente inferiore e, soprattutto perché, per Roberta e Maria Elena, questo è un periodo in cui i pesanti carichi di lavoro nella preparazione atletica in vista della stagione 2007, possono incidere negativamente sulla brillantezza e sulla rapidità nelle partite ufficiali e giustificare qualche errore gratuito di troppo, come quelli commessi oggi allo Sporting Club.
P.S.: Pem sara’ via per il week-end, e quindi non avra’ la possibilita’ di seguire la conclusione di quello che finora è stato un bel Torneo. Qualcuno di voi ha chiesto un pronostico sulla vittoria finale, Pemulis, che di solito non ne indovina una, vi raccomanda di scommettere poco denaro sul tennis (le scommesse sportive sono bandite in casa Pem) e di metter da parte l’italico campanilismo. La bellezza del tennis è, tra le altre cose, nell’assenza di provincialismo, per cui...vinca la migliore. OK ?

1 comment:

Anonymous said...

E gia', la Chackhnashvili e' proprio brava, nei quarti ha fatto fuori anche Emma Laine. Che non sia la sorpresa assoluta di questo torneo? Se gioca come ha fatto finora, in SF puo' battere sia la Camerin sia la Beygelzimer.

Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.