Liberamente tradotto dal Diario del piccolo Alvaro.
Salutata la delegazione femminile della famiglia Dementieva, salgo sulla Porsche in dotazione dell’Organizzazione (che macchina ragazzi!) e ci catapultiamo verso l’altro Terminal dove dovrebbe essere gia’ arrivata la meno appariscente Nadia Petrova. La agguantiamo mentre è intenta nel recupero bagagli. Devo ammettere che mi aspettavo una persona, non dico malmostosa, ma piu’ fredda e distaccata, invece Nadia è molto simpatica, ironica, buona conversatrice. Si è detta sorpresa dell’arrivo di Justine a Madrid, pensava che alla fine avrebbe rinunciato all’evento; dicendo questo inconsapevolmente compie un assist perfetto, poiche’ replico di getto: “Con Justine non puoi mai sapere...diciamo che c’e’ e non c’e’ allo stesso tempo”. La mia facile tautologia strappa una risata sincera alla moscovita (che, ironia della sorte, due giorni piu’ tardi sarà sorteggiata nel girone della Henin), che subito dopo fa il suo ingresso nel predetto Porsche: destinazione Hotel. Non vi diro’ mai di quale Hotel si tratta.
Tuesday, November 07, 2006
Aeroporto di Madrid, ore 22:50 di venerdì 3 novembre: e' la volta di Nadia
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 5:23 PM
Etichette: WTA Masters Cup 2006
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Terza di Copertina.
"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
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