Pem è appena tornato dall’amena Basiglio, dove ha assistito a buona parte dei match in programma nella seconda giornata del Milano Challenger. Scrivere a caldo non è per niente semplice, soprattutto se si accusa un po’ di stanchezza, al termine di una lunga giornata iniziata nel gorgo infernale della Tangenziale Ovest di Milano e non ancora conclusa.
Giornata all’insegna dell’equilibrio quella di oggi: dei 6 incontri di singolare finora portati a termine, solo uno è stato concluso dopo due soli set, quello della sfortunata Giulia Gatto Monticane, asfaltata con un doppio 6-0 6-0 dal treno Vinci. Per il resto, si è assistito a match combattuti, con entusiasmanti vittorie in rimonta, come quelle della Birnerova e di Maria Elena Camerin.
Entriamo nel dettaglio tecnico della giornata: in “casa Pemulis” piace molto Eva Birnerova, non solo perché è la figlia di Stanislav Birner, ma perché gioca un tennis pulito, dai “gesti bianchi”, con splendide accelerazioni di rovescio ed una meccanica nel servizio che è da manuale di tennis training. Oggi Eva ha avuto due tipi di difficoltà: se stessa, poiché nel primo Pem ha perso il conto degli errori non forzati della ceca; e l’avversaria, poiché Olga Govortsova non è per niente male, la bielorussa non ha una gran mano ma è molto solida ed anche piuttosto agile e veloce negli spostamenti. Ciò malgrado, la Birnerova è riuscita a controllare abbastanza agevolmente il secondo e il terzo set, giocando un tennis intelligente, privo di sbavature, con buoni schemi d’attacco e tante soluzioni vincenti, soprattutto con il rovescio. In ossequio alla statistica, Pem ricorda che, vincendo questo match, la Birnerova ha interrotto un digiuno che durava dal primo turno dello Us Open 2006 (da allora sette sconfitte consecutive per la ceca).
Gran prova di carattere della britannica Amanda Keen, che supera la croata Ivana Lisjak in set, dopo un match molto duro, in cui le due contendenti se le sono tante di santa ragione. In giocabile è la Vinci per Giulia Gatto-Monticone, a causa di un divario tecnico eccessivo che impedisce alla torinese di imporsi nello scambio. Luci ed ombre per la Gabba: la 19enne di Casale Monferrato mostra di avere una gran mano e un gioco tutto sommato adatto sul veloce, ma talvolta perde la concentrazione e rivela qualche imperfezione negli spostamenti. Una con la tecnica della Gabba non può lasciare un set alla Makarova, con tutto il rispetto per l’avversaria. Vittoria in tre set anche per Maria Elena Camerin, contro un’opponente – Tatiana Poutchek – non irresistibile: anche in questo caso si poteva chiudere in 2 set. Infine, vittoria in rimonta della Zahlavova, ai danni della francese Stephanie Foretz e sarà proprio la ceca la prossima avversaria di Roberta Vinci.
Il premio simpatia della giornata va a Karin Knapp, la più divertente tra giocatrici presenti sugli spalti, che domani sarà attesa da un match difficile contro Sandra Kloesel, che a questi livelli rappresenta uno spauracchio.
Mentre Pem completa questo scarabocchio elettronico sono ancora in corso i match tra: Garbin e Gagliardi (la veneta ha vinto il primo ed è sotto 5 a 2 nel secondo set); tra Fedossova e Laine; e tra Nagy e Matei.
Tuesday, November 28, 2006
Da Basiglio con (italico) furore!
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 10:09 PM
Etichette: Tornei Challenger e Futures
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Terza di Copertina.
"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
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