Siamo ai blocchi di partenza, il Tennis Internazionale è tornato a Milano, dopo un anno di pausa. Sabato 25 novembre hanno preso il via le qualificazioni del Torneo “Milano Challenger”, un torneo ITF, che avrà come proscenio i campi indoor in green set dello Sporting Club di Milano 3 – Basiglio. Sarà appunto Basiglio, la “Wisteria Lane” meneghina, a far da cornice alla competizione nella quale le atlete protagoniste si divideranno il monte premi da 50 mila dollari ed i punti WTA in palio. E’ un torneo minore – in molti chioseranno – ma è quanto di meglio possa offrire Milano agli appassionati di tennis. E per la gentile concessione, dobbiamo ringraziare in particolare il principale sponsor del Torneo, la rigenerata Banca Popolare Italiana, guidata dall’ottimo manager Divo Gronchi.
Ieri Pem ha visitato la struttura di Basiglio, compreso l’albergo ufficiale che ospita le atlete – il Residence Club Milano 3 – ed ha assistito ad alcuni dei sedici match che hanno animato la prima giornata di qualificazioni. Le quali, a questi livelli, non sono una semplice formalità ma rappresentano un vero e proprio “Torneo dentro il Torneo”, nel quale “up and comer” agguerrite cercano di farsi strada a suon di colpi per emergere nello show. I match sono interessanti, a tratti imprevedibili, il livello tecnico è abbastanza elevato. Il tabellone doveva essere impreziosito dalla presenza, con la testa di serie n.1, di Sania Ancic, la sorella minore del più famoso Mario. Ma la croata alla fine ha trovato posto nel tabellone principale, quindi la giocatrice con la classifica più alta, a contendersi uno dei quattro posti per il main draw, è la 23enne estone Margit Ruutel, n. 186 al mondo, che ieri ha superato senza problemi la tedesca Sabrina Jolk ed oggi sarà impegnata contro la russa Eugenia Grebenyuk. Nel complesso deludenti le italiane. A parte le promettenti Giulia Gatto-Monticone e Alessandra Ferrazzi, vincitrici di due derby italiani tra wild card, le altre sono tutte uscite di scena. Pem aveva risposto tante speranze in Stefania Chieppa (l’unica tra le perdenti a strappare un set all’avversaria), ma la torinese, con un gioco poco adatto al veloce, si è arresa 6-3 al terzo contro la croata Jurak. Male la Verardi: la genovese allieva di Ponzalo Vitale è stata liquidata con un perentorio 6-1 6-1 dalla solida rumena Gojnea. Per la giovanissima bergamasca Alice Moroni (che Pem segue dal 2005, quando trionfava nei Tornei Under 14), c’e’ stata l’onta del 6-0 6-0, il “double bagel”, per mano della spietata ucraina Lyubtsova. Sconfitte dignitose quelle rimediate da Silvia Disderi e Lisa Sabino: dalla biellese Pem si aspettava qualcosa in più, mentre la giovane Lisa, svizzera di nascita come la Oprandi, ha disputato un buon match contro la più esperta slovacca Kurhajcova. Una curiosità: si è rivisto il serve and volley della veterana, allampanata e lentigginosa Amanda Keen. Una rarità di questi tempi. Chi ha impressionato Pem? In positivo: la già citata Lyubtsova, la bielorussa Govortsova e la serba Danica Krstajic, tutte giovanissime peraltro. In negativo: Monica Niculescu e Verdiana Verardi.
Sunday, November 26, 2006
Al via il "Milano Challenger" di Basiglio.
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 11:09 AM
Etichette: Tornei Challenger e Futures
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Terza di Copertina.
"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
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