Avete presente la storia del rapimento della giovane moglie del miliardario Lebowski – con tanto di riscatto da pagare – nel film capolavoro dei fratelli Coen? Chi non ha visto il film, farebbe bene a procurarsi il dvd di “The Big Lebowski” (Il Grande Lebowski), una trama che attinge a piene mani alle intricate storie noir del geniale Raymond Chandler (Il Grande Sonno). Vi aiuterà molto a comprendere ogni sviluppo della vicenda del presunto rapimento subito da Jelena Dokic, (quasi ex) tennista serba, con passaporto australiano, residente a Monte Carlo e, stando alle parole dell’impetuoso papà Damir Dokic, scomparsa a Zagabria. Sembra quasi un intrigo internazionale.
Ma veniamo ai fatti salienti di una vicenda che rasenta il grottesco.
La semifinalista a Wimbledon nel 2000 e quartidifinalista al French Open 2002 è da diversi mesi che prova a rientrare nel circuito WTA, dopo una sosta ai box di oltre due anni, “imposta” da problemi fisici e personali. Il comeback di Jelena è ben diverso dall’happy end che ha caratterizzato il ritorno di Martina Hingis; nel caso della serba è stato un susseguirsi di batoste che l’hanno costretta nel livido purgatorio dei tornei ITF da 10 mila dollari. E' proprio nel 10 mila dollari di Ismaning, in Germania, che Jelena Dokic gioca il suo torneo piu’ recente, ottenendo il miglior risultato stagionale, una semifinale persa 7-6 al terzo dalla nostra Astrid Besser. Siamo nella settimana che va dal 6 al 12 novembre. Dopo il torneo di Ismaning la Dokic parte per Zagabria, per un breve soggiorno in apparenza giustificato da incontri con gli sponsor. Passano circa 8 giorni e, lunedì 20 novembre, Niki Pilic (ve lo ricordate?), boss dell’Accademia di Monaco di Baviera, presso la quale la Dokic si allena da circa due mesi, informa la stampa e l’opinione pubblica del fatto che Jelena ha abbandonato l’Accademia senza informarlo. O meglio: la serba, attesa nell’aeroporto di Monaco domenica 19 novembre, non si è presentata, senza fornire comunicazione alcuna, né a Pilic, né ad altri familiari. E’ già Niki Pilic, lascia trapelare che dietro la mancata presentazione della Dokic può esserci lo zampino dei fratelli Bikic, Borna e Tino Bikic, rispettivamente ex coach ed (ex?) fidanzato dell’atleta serba. I Bikic bros - da quel poco che si sa sul loro conto - non sembrano essere due perfetti gentiluomini; essi ricordano molto i personaggi di contorno dei romanzi di Raymond Chandler.
E veniamo all’ultimo capitolo della vicenda: giovedi 22 novembre Papà Damir annuncia la scomparsa della figlia, accusando di sequestro a scopo di estorsione i fratelli Bikic. La scomparsa è confermata da Martin Ruftner, capo allenatore presso l’Accademia di Pilic, che non sente la giocatrice da sabato 18 novembre.
Da fonti non ufficiali si apprende che Jelena avrebbe rilasciato –non si capisce bene quando ma nelle ultime 24 ore – un intervista al quotidiano sportivo serbo “Sportski Zurnal”, nella quale avrebbe dichiarato il suo amore per Tino Bikic, l’intenzione di far rientro nell’Accademia di Pilic nei prossimi tre giorni, e avrebbe rassicurato tutti sulla sue condizioni: è a Zagabria, sta bene, e Papà Damir non ha più alcun peso nelle sue decisioni personali e professionali. Come dire: sono venuta a stare un po’ a Zagabria, proprio per non essere reperibile. Ripetiamo: si tratta di voci non confermate. In “casa Pemulis” siamo tutti in attesa di notizie ufficiali. E ci chiediamo se un giorno si potrà tornare della “povera” Jelena per il tennis giocato.
Friday, November 24, 2006
La presunta scomparsa di Jelena Dokic.
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 5:24 PM
Etichette: Editoriali, WTA Masters Cup 2006
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Terza di Copertina.
"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
2 comments:
purtroppo quando jelena dokic giocava a tennis ad alti livelli io ancora non seguivo questo sport. però da quello che ho capito questo papà dokic era uno alla yuri sharapov, che gestisce la vita della figlia al 100 percento. del genere "non vai neanche al bagno se non te lo dico io".
spero sia solo uno stratagemma della dokic o di chi per lei di farsi solo un po' di pubblicità-spazzatura, mancando il successo tennistico. perchè se davvero tutto questo teatrino non fosse tale ma fosse la realtà...questo vuol dire che c'è una povera ragazza disgraziata che ha vissuto, sta vivendo e vivrà una vita tristissima all'insegna del dolore e della menzogna.
speriamo sia solo trash-attenzione...
damir dokic è molto peggio di yuri; diciamo che yuri sta a damir come la perestroika di gorbaciov sta al comunismo nord-coreano. :-)
la storia di jelena è una storia molto triste, è talmente triste che faccio fatica a raccontarla.
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