Gran performance per Giulia Gatto Monticone nella seconda giornata di qualificazioni a Basiglio. La diciannovenne torinese, tesserata presso lo storico tennis club “Le Pleiadi” di Moncalieri, supera in rimonta la bielorussa Iryna Kuryanovich con il punteggio di 5-7 6-2 6-4, n. 232 al mondo e n.5 del seeding. Le due si erano incontrate già due volte in precedenza, con il bilancio di una vittoria a testa. Giulia si giocherà le sue chance di entrare nel tabellone principale contro un’altra bielorussa, Ekaterina Dzehalevic (foto in alto), recente vincitrice del 25 mila dollari di Podolsk. Il match è sicuramente impegnativo, ma non impossibile. Vedremo quante energie avrà conservato l’atleta italiana, dopo due incontri chiusi al terzo set.
Per il resto, la “chioccia” Amanda Keen concede un solo game alla giovane lombarda Alessadra Ferrazzi. La storia della tennista inglese è curiosa e merita di essere raccontata. Amanda Keen, o forse meglio Amanda Janes (cognome da nubile), è figlia d’arte: sua madre, Christine Janes (Truman), è stata una grande campionessa negli anni sessanta, la più giovane vincitrice del French Open, a soli 18 anni. E Christine Truman è stata per la figlia una grande fonte d’ispirazione, un coach ed una sorta di banca privata che ha finanziato l’avvio di carriera di Amanda. Ma la carriera di quest’ultima non è mai decollata – mai superato il muro dei top 200 – ed i debiti sono lievitati. Al punto tale che lo scorso anno Amanda Keen aveva annunciato il suo ritiro dal tennis professionistico, causa default per debiti: la britannica aveva calcolato che un anno di circuito le costava più o meno 40 mila sterline e i costi sarebbero stati superiori se non avesse beneficiato del “free coaching” materno. Nel frattempo si era sposata e aveva iniziato a lavorare come insegnante di inglese nelle scuole dell’Essex, per avere un’entrata fissa a fine mese. La “nuova vita” non deve averla gratificata più di tanto, per cui nel 2006 ha deciso di tornare a giocare, ed eccola a Basiglio, a giocarsi oggi un posto nel tabellone principale contro l’agguerrita teen-ager russa di turno, Eugenia Grebenyuk.
Infine la giornata è contrassegnata dalle vittorie di Lyubtsova, Gojnea, Govortsova e Makarova, che si contenderanno gli ultimi due posti nel main draw in una doppia sfida (Gojnea vs Lyubtsova; Govortsova vs Makarova) dagli esiti imprevedibili.
Lunedi 27 novembre avranno luogo anche i primi match del main draw, con due italiane impegnate nel corso della giornata: la Brianti disputerà il match pomeridiano contro la sua “vecchia conoscenza” Kristina Barrois (le due si sono già affrontate 3 volte, 2-1 il bilancio a favore della tedesca, ma l’Alberta ha vinto l’ultimo match a Deauville); la Sassi giocherà il match serale contro un’altra teutonica, Tatjana Malek, che ha già sconfitto quest’anno a Galatina nell’unico precedente tra le due.
Monday, November 27, 2006
Milano Challenger – Qualificazioni – Day 2
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 12:39 PM
Etichette: Tornei Challenger e Futures
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Terza di Copertina.
"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
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