Sempre piu’ negletto, poco apprezzato, sottovalutato e sminuito, il doppio sopravvive in una sorta di coma mediatico. E’ un gran peccato per la disciplina che, ad ogni livello, diverte molto con i suoi punti veloci, la sua intrinseca predisposizione al tocco raffinato e alle giocate spettacolari. La “non notizia” e’ che a Madrid si e’ disputato anche il Masters di doppio, “l’anti-notizia” è che anche quest’anno, come un anno fa’ a nella citta’ degli angeli, hanno vinto Sam (Stosur) & Lisa (Raymond), in rimonta, beffando le stesse avversarie di 12 mesi fa’, Cara (Black) e Rennae (Stubbs). Forse l’unica vera notizia, per noi italiani, e’ stata la qualificazione e la partecipazione - come debuttante ai Championships - di Francesca Schiavone, in coppia con Kveta Peschke. Il duo italo-ceco nelle semi-finali ha offerto una debole resistenza al team-rullo-compressore che avrebbe poi vinto il titolo. Ma l’importante era esserci, grazie ad una qualificazione ottenuta nell’ultima fase della stagione, con le semi a Flushing Meadows e la vittoria nei tornei di Lussemburgo e Mosca. Francesca ha ancora tanto da dare in singolare, ma in prospettiva il doppio potrebbe rappresentare la corsia preferenziale verso la fine di una gloriosa carriera per la milanese.
Cari tennis maniaci, “doppio è bello”, e se avete qualche dubbio date un’occhiata agli highlights della finale vinta, come detto, dalle granitiche Sam & Lisa.
SEC 2006, Madrid: finale di doppio tra Raymond/Stosur vs. Black/Stubbs (Highlights).
Monday, November 13, 2006
SEC Madrid, 2006: Il Masters di doppio, questo illustre misconosciuto.
Pubblicato da Michael_Pemulis alle 4:38 PM
Etichette: WTA Masters Cup 2006
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Terza di Copertina.
"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.
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