Bradenton, giovedi, 29 novembre 2007
Di nuovo un saluto da Bradenton, Florida.
In questi ultimi due giorni ho giocato due belle partite, qui all’Eddie Herr.
Questa è sempre stata la mia settimana preferita, adoro giocare qui alla Img Academy davanti a tanta gente e con tante cose da fare nella giornata. Ho un gran feeling con questi campi e con questi luoghi: uscendo dal recinto per recuperare una palla da tennis puoi incrociare un paio di farfalle sulla tua strada, con il sole della Florida che batte sulla tua schiena. Mi sembra di giocare nel cortile di casa mia.
Oggi ho giocato una gran partita contro Elena Chernyakova. Ero molto rilassata e mi sono divertita, credo che questo sia l’approccio giusto per un match. Mentre giocavo ho notato che anche i fratelli Harrison (Ryan e Christian) erano in campo contemporaneamente su due campi separati e non ho potuto fare a meno di sperare che un giorno possa accadere la stessa cosa a me e mio fratello Ricky in un torneo dello Slam. Chissà magari un giorno potremmo vincere il doppio misto al Roland Garros, sarebbe grandioso!
Anche Gian Luigi ha giocato la sua Semifinale in contemporanea con il mio match, così di tanto in tanto ho dato un’occhiata al suo score. E’ stato un match deciso da un paio di punti. Gian Luigi e la sua mamma sono venuti a trovarci a casa nel pomeriggio e, mentre giocavamo tutti insieme a Jetman (il nostro gioco preferito sul pc), ci ha detto che il prossimo anno vuole riprovarci, vuole vincere il torneo.
Finora è stata una settimana meravigliosa. Gioco e poi torno a casa dalla tua famiglia, mangio del cibo preparato in casa...non potrei avere di meglio dalla vita!
Prima di lasciarvi, vi chiedo di incrociare le dita per il mio match di domani contro Gabriela Paz, sul quale vi terrò aggiornati al più presto.
Un caloroso abbraccio,
Tammy.
Friday, November 30, 2007
Blog di Tammy Hendler del 29 novembre
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Thursday, November 29, 2007
Eddie Herr U-18 maschile: Krajinovic vince la maratona contro Harrison, Domijan senza problemi
La sfida più attesa del terzo turno si conclude con il punteggio di 2-6 6-2 7-6(7) a favore di Filip Krajinovic, che porta a 22 la sua striscia di vittorie consecutive. Alex Domijan vince 6-2 6-1 il derby americano contro Sandgren.
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Eddie Herr U-18 femminile: Hendler senza problemi, avanza anche la Paz.
Tammy Hendler e Gabriela Paz superano comodamente le rispettive avversarie del terzo turno (Hendler 6-2 6-2 alla Chernyakova e Paz 6-3 6-1 alla Savinykh). Le due si affronteranno nei Quarti domani, 30 novembre (il match è in programma alle 16:30 italiane).
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Eddie Herr U-16 maschile: Colella avanza, Gaio sconfitto.
Gran bella prova di Alessandro Colella che liquida con un 6-0 6-1 il messicano Meza Paniagua e approda nei quarti del torneo Under 16, mentre Federico Gaio perde di misura (5-7 4-6)dal georgiano Basilashvili.
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Eddie Herr U-12 maschile: Quinzi sconfitto in Semifinale
L'avventura di Gian Luigi si conclude ad un passo dalla finale: sconfitto da Lederman con il punteggio di 1-6 7-5 6-4. E' possibile che l'americano abbia annullato match point.
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Eddie Herr U-18: le chance degli americani.
Dal 1997 – anno in cui il tabellone maschile dell’Eddie Herr U-18 passò da 96 a 64 giocatori – ad oggi non si era mai verificato che sette statunitensi fossero approdati gli ottavi di finale. Le annate migliori, da questo punto di vista, furono il 2001 e 2004, con sei americani sopravvissuti ai primi due turni, ma in entrambi i casi nessuno di loro vinse il titolo. Fu Scoville Jenkins, nel 2003, l’ultimo statunitense a vincere il torneo U-18, quattro anni dopo il trionfo di Andy Roddick. E, guarda caso, oggi siamo proprio a quattro anni di distanza dal trionfo di Jenkins.
Chi dei sette ha le maggiori chance di sollevare il trofeo? Sulla carta, Williams sembra il più attrezzato, ma è stato fermo due mesi, non è in grandissima forma. Harrison, già oggi, ha un match difficile contro Krajinovic, nel quale lo darei alla pari. Domjan e Buchanan sono due possibili outsider, forse manca loro un po’ di continuità per arrivare fino in fondo.
Molti ritengono che nei tornei junior il seeding conti relativamente poco, ma nelle ultime dieci edizioni dell’eddie herr, solo una volta il torneo è stato vinto da un giocatore non figurante tra le teste di serie: è il caso dell’argentino Vitullo, nel 2000.
Sul fronte femminile, era dal 1994 – quando il torneo si svolgeva ancora a Lauderhill, nella Contea di Broward, FL - che non vedevamo cinque statunitensi agli ottavi. E dal 1993 – quando il torneo Under 18 è diventato un torneo internazionale –ad oggi, le statunitensi non sono mai andate oltre le Semi. Madison Brengle – già vincitrice del torneo U-16 nel 2004 – sembra quella con le maggiori chance di rompere il digiuno. A me piace molto anche Julia Boserup, e non sottovaluterei Melanie Oudin.
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Wednesday, November 28, 2007
Eddie Herr U-18 maschile: fuori Berankis, avanzano Williams, Basic, Harrison, Ignatik e Krajinovic.
La giornata odierna registra una sconfitta ancora più sorprendente di quella di Giacomo: Berankis il virtuoso viene piegato 7-6 al terzo dalla wild card statunitense, Chase Buchanan da Columbus-Ohio, al termine di un match avvincente anche se, solo a tratti, spettacolare. La sconfitta del vincitore del recente US Open spiana la strada a chi si aggiudicherà il clash tra Rhyne Williams e Pepe Elias, che hanno vinto entrambi oggi, ma attenzione a Buchanan, che può diventare la sorpresa del torneo maschile. Bum Bum Server Mirza Basic regola in due set un avversario tuttaltro che scarso come James Seal: il bosniaco ha le testa e la personalità per giungere in Semi, adesso dipende solo da lui.
Nella parte alta Ignatik manda al manicomio il furetto olandese Spong (6-1 6-1 lo score finale), Dimitrov e Krajinovic vincono in due set, mentre Harrison fatica maledettamente contro il colombiano Juan Spir (7-5 3-6 6-4).
Concludo con due note: sette statunitensi accedono agli ottavi, mi sembra un risultato più che positivo; ancora più sorprendente è l'approdo al terzo dei due francesi Alex Michon e Guillaume Rufin, che si candidano a rimpiazzare Eysseric e Sidorenko ai vertici del tennis junior d'oltralpe.
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Eddie Herr U-18 femminile: Hendler supera 6-0 6-4 la Ivan. Il punto sul secondo turno.
Proseguono le strane coincidenze negli score finali di Tammy. Nel secondo turno del torneo U-18, la belga rifila alla Ivan lo stesso parziale che la rumena aveva impartito a Kristina Mladenovic: 6-0 6-4. La prossima avversaria agli ottavi sarà una tra Tara Moore e Elena Chernyakova. Nella parte alta del tabellone vincono tutte le teste di serie: la Paz (6-3 6-1 alla sudafricana Swanepoel), la Brengle (6-0 6-1 alla russa Buchina), la Rus (6-1 6-2 alla britannica Cornish) e la Piter (6-2 7-5 alla Frilling). Mentre la Sotnikova, che ieri aveva sbattuto fuori Niki Hofmanova, oggi si arrende in due set alla russa Valeria Savinykh.
Anche in parte bassa del draw, le sorprese sono poche. poichè il 6-0 6-1 della Boserup alla Tabakova ci sta tutto. Straordinario per intensità il derby tra le roomate di Academy Carling Seguso e Mallory Cecil, vinto dalla Cecil 7-6 al terzo dopo aver annullato quattro match point alla sua avversaria. Di nuovo una vittoria in tre set per la fighter serba Bojana Jovanovski, che sarà la prossima avversaria di Julia Boserup agli ottavi. Vincono facile Oudin, Pervak e Halep. Un match che non perderei per niente al mondo è proprio l'ottavo tra Simona Halep e Mallory Cecil, che promette scintille dal primo all'ultimo punto.
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Eddie Herr U-12 maschile: Quinzi in semifinale.
E' la quinta vittoria consecutiva senza perdere un set per il gioiellino italiano: 6-4 6-1 al canadese Obucina e Gianluigi stacca il biglietto per la Semi. Il match è in programma per domani, 29 novembre, alle ore 15:00 italiane. L'avversario è lo statunitense Roy Lederman. La Semi della parte bassa del tabellone è una sfida a stelle e strisce tra Di Giulio e Livi.
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Eddie Herr U-18: Miccini sconfitto 3-6 4-6 da Somen
L'avventura di Giacomo nel torneo si conclude contro un avversario che - sulla carta - sembrava abbordabile. Secondo quanto segnalatomi da Ivan Sabatini, Miccini avrebbe avrebbe ricevuto un penalty point sul match point. Una cosa pazzesca! Sarò più chiaro nelle prossime ore.
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Eddie Herr U-18: Miccini sotto di un set.
Il croato Luka Somen si aggiudica il primo parziale 6-3. Le partite facili non esistono.
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Eddie Herr U-14 maschile: fuori il n.1 del seeding.
Tra i tanti match spettacolari che hanno caratterizzato la giornata di martedi 27 novembre, va senz'altro segnalato quello in cui il venezuelano Donovan Anez ha sconfitto in tre set il bielorusso Yaroslav Shyla (6-2 2-6 6-4), testa di serie n.1 del tabellone U-14 maschile. Anez ha chiuso al quarto match point, dopo averne sprecati tre.
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Tammy' Blogga per noi dall'Eddie Herr
E' stata una stagione molto intensa quella di Tammy, che a 15 anni rischia di chiudere l'anno tra le prime 600 al mondo, ma dopo il torneo di Pro di Mexico City Tammy è tornata al suo primo amore, l'Eddie Herr International Junior Tennis Championships e, pronta a far bene tra le mura domestiche, porterà noi tutti lettori a sostenerla, bloggando in diretta da Bradenton.
Buon divertimento, ragazzi!
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Bradenton, martedì,27 novembre 2007
Ancora un saluto dall’Eddie Herr,
Le cose stanno andando alla grande. Il tempo è bello, una lieve brezza nel pomeriggio ma fortunatamente, niente pioggia. Ieri ho fatto un po’ il giro dei campi per seguire un paio di match in compagnia dei miei genitori. Ho seguito buona parte del match della mia cara amica Alessandra Bonte, che ha giocato un buon tennis, ma, sfortunatamente, ha perso di misura 6-4 6-4. Nel pomeriggio ho assistito all’incontro di doppio misto di Ricky, nel quale mio fratello e la sua partner hanno vinto. La cosa è stata molto emozionante.
Oggi, essendo per me un giorno di match, ho trascorso una mattinata decisamente tranquilla. Ho iniziato la giornata facendo un po’ di compiti, poi ho fatto un pranzo a base di pasta e intorno a mezzogiorno ho iniziato il riscaldamento. Alle 2 del pomeriggio ero pronta e carica per giocare. La mia avversaria di turno è stata Danielle Mills, una vecchia amica dell’Academy. Il match è stato impegnativo per me, Danielle ha giocato bene, ma alla fine ho vinto 7-5 6-3. Neanche a farlo a posta, io e Danielle ci siamo affrontate la settimana scorsa nel 25mila di Mexico City e, roba da non crederci, il match è finito col medesimo punteggio di oggi.
Sul fronte italiano, sia Giacomo che Gian Luigi hanno vinto bene oggi, e sono convinta che la cosa vi farà piacere. Giacomo, in particolare, ha mostrato un gran tennis.
C’e’ ancora tantissima gente qui a Bradenton e mi sembra che tutti si stiano divertendo molto. Il livello dei match è in generale molto alto e gli spettatori stanno apprezzando lo spettacolo, la tensione e l’eccitazione delle sfide.
Incrociamo le dita, per un’altra grande giornata di tennis per domani.
Un grande abbraccio dall’Eddie Herr,
Tammy.
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Tuesday, November 27, 2007
Eddie herr U-18 maschile: escono di scena i numeri 5,6 e 7 del seeding.
Janowicz, Albot e Tomic - rispettivamente n.5,6, e 7 del seeding - escono di scena all'esordio, sconfitti tutti in due set. La sconfitta netta (6-2 6-4) subita da Tomic per mano del talentuoso Filip Krajinovic è forse la più significativa delle tre, poichè ci da' l'idea del livello del serbo, da poco sbarcato al di la' dell'Atlantico e poco conosciuto. Non ho visto il match, ma sono convinto che Tomic non abbia giocato al di sotto del suo standard.
Dimitrov supera Jose Hernandez al termine di due set molto combatturi (7-5 6-4), ma il risultato ci può stare perchè il dominicano è cresciuto molto in questa seconda fase di stagione e vale molto di più del suo ranking. Vince facile Ignatik (contro Kecki) e sono curioso di vedere come se la caverà al prossimo turno contro Spong. Bene Harrison, anche se fa' un po' fatica a chiudere contro l'austriaco Moser. Mentre il prossimo avversario di Giacomo sarà il croato Luka Somen, n.141 del ranking Itf, che ha superato in tre set (6-4 3-6 6-2) lo statunitense Denis Kudla.
Segue il riepilogo di buona parte degli score di primo turno:
Uladzimir Ignatik (1) d Mateusz Kecki 6-3 6-1
Xander Spong d Brennan (Q) Boyajian 6-2 6-4
Takanyi Garanganga (13) d Mikhail Biryukov 7-6 6-4
Grigor Dimitrov (12) d Jose R Hernandez 7-5 6-4
Sam Garforth-Bles d Szymon Tatarczyk 6-1 6-2
Lika Somen d Denis (Q) V Kudla 6-4 3-6 6-2
Giacomo Miccini d Radu Albot (6) 6-4 6-4
Roman Jebavy (3) d Alin-Mihai Constantin 6-4 6-2
Vladimir Zinyakov d Evan (WC) M King 6-3 6-2
Ryan Harrison (11) d Nikolaus (Q) Moser 6-1 7-5
Daniel Cox d Soong-Jae Cho 6-2 6-3
Filip (WC) Krajinovic d Bernard Tomic (7) 6-2 6-4
Henri Kontinen d Jerzy Janowicz (5) 6-2 6-3
Alexey Grigorov d Peter (WC) C Kobelt 6-2 6-1
Tim (LL) Van Terheijden d Devin Britton 6-2 6-3
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Eddie Herr U-18 maschile: Miccini chiude 6-4 6-4 e approda al secondo turno.
Il match si è appena concluso, un match non facile, Albot ha giocato bene, Giacomo ha chiuso con un periodico 6-4 6-4. Adesso aspettiamo di conoscere il prossimo avversario di Jack, che sarà uno tra il croato Somen e lo statunitense Kudla.
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Eddie Herr U-18 maschile: Miccini at Work! 6-4 il primo parziale contro Albot.
Mentre scrivo questo post, Giacomo ha appena chiuso con il punteggio di 6-4 il primo set contro Albot (un grazie a Ivan per l'aggiornamento real time). Per scaramanzia non vado a vedere quante volte quest'anno il moldavo ha vinto in rimonta.
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Eddie Herr U-18 femminile: fuori la Raykova, avanzano le altre teste di serie; impresa di Carling Seguso.
Nella parte bassa del tabellone si registra un solo upset: Tanya Raykova – vincitrice lo scorso anno nella categoria U-16 di questo torneo – perde 6-3 6-2 dalla texana Jessica Alexander, la stessa giocatrice alla quale aveva rifilato un perentorio 6-1 6-1 a Lexington il mese scorso. La bulgara proverà a rifarsi nel doppio, dove giocherà in coppia con la canadese Rebecca Marino.
Vincono comodamente Ksenia Pervak (6-2 6-0 alla Aguilar), Simona Halep (6-2 6-0 alla Pimkina), Julia Boserup (6-3 6-2 alla Kerkhove) e Melanie Oudin (6-3 6-1 alla Barbat), mentre la Jovanovski concede un set (6-4 3-6 6-1) a Lauren McHale, statunitense di Englewood Cliffs, New Jersey. Carling Seguso – figlia d’arte di Carling Basset e Robert Seguso, nonchè allieva della Img Academy – porta a casa il match più importante della sua carriera, superando 6-1 al terzo Nicolette Van Uitert, n.104 del ranking Itf.
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Monday, November 26, 2007
Eddie U-18 femminile: sconfitta shock della n.1 del seeding Niki Hofmanova; cade anche la Mladenovic; vincono Brengle e Piter.
Sembrava un comodo incontro di primo turno, quello di Niki Hofmanova - testa di serie n.1 del torneo U-18 - in vantaggio di un set e di un break contro la Sotnikova . Invece accade l'imponderabile e l'ucraina rimonta, dopo aver annullato un match-point, e va a vincere la partita della vita: 3-6 7-5 6-0 lo score finale. Esce di scena anche Kristina Mladenovic, la quale - visibilmente provata dalle Quali - non riesce proprio ad entrare in partita contro la rumena Ivan (6-0 6-4 lo score a favore di quest'ultima). Sulla carta - e sottolineo sulla carta - le due sconfitte sembrano aver spianato a Tammy Hendler. Si conclude l'avventura anche per la croata Ajla Tomljanovic, sconfitta 6-4 6-2 dalla venezuelana Gabriela Paz. Chernyakova e Brengle vincono col medesimo punteggio i rispettivi match di primo turno: 7-6 6-0. Gran vittoria quella della rumena Alexandra Damaschin - al Bonfiglio mi era piaciuta molto malgrado la sconfitta al primo turno proprio contro Tammy - che estromette dal torneo Johanna Konta con un convincente 6-4 6-1. Il più bel match del giorno se lo aggiudica la polacca Katarzyna Piter: 7-5 6-4 sulla talentuosa Allie Will.
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Eddie Herr U-16 femminile: Bonte e Sanesi sconfitte al primo turno
Si chiude prima del previsto l'avventura di Alessandra Bonte tra le mura domestiche della Img Academy: l'italo-americana viene sbattuta fuori al primo turno del torneo U-16 dalla semi-sconosciuta bielorussa Vladislava Kuzmenkova, n.194 del ranking tennis europe. L'incontro si conclude con il punteggio di 6-4 6-4. Stessa sorte per la fiorentina Gaia Sanesi, presa a pallate (6-1 6-1 lo score finale) dalla statunitense del Midwest Courtney Dolehide.
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Eddie Herr U-12: inarrestabile Quinzi.
Il ragazzo fa maledettamente sul serio: nel terzo turno del torneo Under 12, liquida con un comodo 6-1 6-1 il tedesco Ianakiev ed approda agli ottavi, dove è atteso dallo statunitense Grayson Goldin.
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Eddie Herr U-18 maschile: la svolta di Giacomo.
Con buona pace di quanti hanno arricciato il naso dopo le sconfitte della recente campagna messicana (contro Austin Krajicek, Tim Van Terheijden e David-Philipp Stojan), Giacomo sembra assolutamente in palla e sta lavorando sodo in vista del match di esordio contro Radu Albot (sconfitto da Pavel Chekhov nei Quarti lo scorso anno in questo torneo), in programma martedì 27 novembre alle 17:30 italiane. Il moldavo è uno strano giocatore, discontinuo ma, se in buona vena, capace di tutto. A New York, ad esempio, lo abbiamo visto giocare un secondo set strepitoso contro sua maestà Berankis. Tra i due non ci sono precedenti nei tornei Itf. Una vittoria convincente contro Albot sembra essere la medicina giusta per dare una scossa al finale di stagione di Miccini. A voler guardare oltre il primo turno, il Quarto di Giacomo è presidiato da Grigor Dimitrov e Uladzimir Ignatik, due eccellenti tennisti con un futuro da Top 50 nei Pro, contro i quali si può perdere, ma è vietato partire battuti. Altrimenti è la fine. Ho la personalissima convinzione che se Giacomo batte Albot e riesce a fare match pari con Dimitrov, molto presto arriveranno anche i primi punti Atp.
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Eddie Herr U-18 femminile: il tabellone di Tammy.
Analizzando la parte alta del tabellone, non si può certo affermare che la Hendler sia stata favorita dal sorteggio. Pronti via, e Tammy – a distanza di una settimana dal match di Mexico City – ritrova la mancina, compagna di Academy, Danielle Mills. In Messico (Itf 25 mila) è finita 7-5 6-3, al termine di due set combattuti, la Mills da fastidio. In caso di vittoria, al secondo turno troverebbe verosimilmente Kristina Mladenovic, la dangerous floater della parte alta del tabellone, che se non è affaticata dalla Quali, dovrebbe vincere contro Ioana Ivan. Hendler vs Mladenovic al secondo turno dell’Eddie Herr: che ingiustizia!!! Le due avrebbero potuto incrociarsi molto più avanti nel torneo, ma il ranking Itf della francese e la mancata concessione di una wild card da parte degli organizzatori, hanno imposto a Kristina le Qualificazioni. Se dovesse uscire vittoriosa da questo confronto, avrebbe la strada spianata per i Quarti, poiché la Chernyakova (o la Kichenok o Tara Moore) non hanno il tennis per impensierire Tammy. E ai quarti ci sarebbe un altro clash molto interessante: Hendler vs Hofmanova, poiché l’austriaca – se sta bene – dovrebbe avere vita facile nel suo ottavo, per un posto in Semifinale, dove ad attendere la vincitrice sarà con buone probabilità Madison Brengle (nel quarto di Madison, fate attenzione alla Piter alla Will, che si incroceranno al primo turno).
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Tammy Hendler blogga per noi dall'Eddie Herr
E' stata una stagione molto intensa quella di Tammy, che a 15 anni rischia di chiudere l'anno tra le prime 600 al mondo, ma dopo il torneo di Pro di Mexico City Tammy è tornata al suo primo amore, l'Eddie Herr International Junior Tennis Championships e, pronta a far bene tra le mura domestiche, porterà noi tutti lettori a sostenerla, bloggando in diretta da Bradenton.
Buon divertimento, ragazzi!
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Un gran saluto agli amici italiani,
L’Eddie Herr è sempre stato il mio torneo preferito, così è un piacere quest’anno condividere con voi le mie esperienze qui nella Img Academy. Con tutti i viaggi che ho fatto nell’ultimo periodo, e per quanto mi piaccia viaggiare e visitare posti nuovi, è davvero grandioso giocare un torneo potendo dormire nel proprio letto di casa.
Sono tornata dal Messico la notte scorsa e lungo il tragitto dall’aeroporto verso casa, costeggiando con la macchina l’Accademia, dal gran via vai di gente che ho visto, ho potuto già constatare come l’Eddie Herr stia andando alla grande.
Oggi, dopo aver pranzato, mi sono fatta un giro tra i campi e sono andata ad iscrivermi al torneo. Il primo giorno di un torneo, con l’eccitazione e l’attesa del primo match, lo vivo sempre con grande emozione. Ho incontrato tanti amici dell’Academy e tanta gente conosciuta nei tornei in cui ho giocato in passato e parlare con loro è stato molto divertente. Alle due del pomeriggio ho assistito al match di doppio di mio fratello Ricky. E’ la prima volta che gioca questo torneo, pertanto è molto eccitato di essere finalmente parte dell’azione; purtroppo non ha vinto il suo match (Clark/Roads d. Hendler/Krueger 8-1) ma si è divertito molto.
La mia più grande sfida del pomeriggio è stata quella di tenermi alla larga dagli stand gastronomici – i funnel cake (n.d.r.: dolci fritti a base uova, zucchero e latte, simili alle sfrappole emiliane di carnevale) avevano un profumino niente male – e chi mi conosce sa quanto io adori le leccornie. Non ci crederete ma a volte sogno ancora i deliziosi gelati che ho mangiato in Italia. Oggi però mi sono concessa solo un gran bicchiere di limonata fresca :-(
Quando ho saputo che gli organizzatori avevano cancellato la cerimonia d’apertura, con le bandiere di ogni nazione presente, francamente all’inizio ci sono rimasta un po’ male ma, dopo aver visto la moltitudine di gente presente anche quest’anno, ho compreso le difficoltà organizzative. L’atmosfera qui è davvero fantastica, con centinaia di famiglie e di team che si spostano da una parte all’altra per seguire i match.
Al mio ritorno a casa, ho trovato Gian Luigi (Quinzi) che giocava con la Xbox insieme a mio fratello Ricky; sono sicura che tutti voi siate molto contenti e orgogliosi di come stia giocando Gian Luigi nel torneo Under-12. Okay, adesso mi preparo per andare a dormire. Giocherò il primo match martedi (n.d.r. contro la roomate di Bollettieri Danielle Mills), ma domani mattina mi allenerò col mio amico austrialiano Bernard Tomic, perciò farei meglio a recuperare tutte le energie.
Dandovi appuntamento a domani, quando vi aggiornerò sul mio secondo giorno all’Eddie Herr, vi mando un grosso abbraccio da Bradenton.
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Eddie Herr: uragano Quinzi su Bradenton
Nei primi due turni del torneo U-12 Gianluigi Quinzi concede un solo game agli avversari - fresco di giornata è il 6-o 6-0 rifilato all'argentino Arconada. Il prossimo ad incrociare la racchetta con il talentino italiano sarà il tedesco Milen Ianakiev.
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Eddie Herr: flash sulle Quali femminili Under 18
Oltre alla Mladenovic, fa ingresso nel main draw anche la croata Ajla Tomljanovic, che vince nuovamente in tre set. Niente da fare per l'altra francese Amandine Hesse, sconfitta dalla statunitense Kristy Frilling. Vi riporto i risultati dell'ultimo e decisivo turno di Quali:
Gabriela Dabrowski d. Maryna Zanevska 6-1;7-5
Kristina Mladenovic d. Alexandra Anghelescu 6-3;6-2
Stephanie Cornish d. Andrea Yacaman 6-1;6-4
Charlotte Rodier d. Olivia Janowicz 6-4;6-4
Jessica Alexander d. Ekaterine Gorgodze 6-4;4-6;6-1
Kristy Frilling d. Amandine Hesse 6-3;6-4
Ajla Tomljanovic d. Kristie Ahn 6-7(4);6-1;6-1
Danielle Mills d. Naomi Broady 7-5;6-4
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Eddie Herr: flash sulle Quali maschili U-18
Il bosniaco Mirza Basic passeggia sul colombiano Struvay e guadagna un posto nel tabellone principale. Semaforo verde per gli americani Domijan, Boyajian e Kudla- Vi riporto i risultati degli otto match decisivi:
Juan Spir d. Bob Van Overbeek 7-6(3);6-3
Daniel Smethurst d. Tim Van Terheijden 6-4;7-6(6)
Brennan Boyajian d. Jose Bendeck 6-3;6-2
Dino Marcan d. Taylor Albrecht 6-2;6-2
Nikolaus Moser d. Marin Milan 6-3;6-4
Mirza Basic d. Eduardo Struvay 6-1;6-2
Denis Kudla d. Adrien Puget 6-3;4-6;6-2
Alex Domijan d. Richard Hampel 6-1;6-2
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Sunday, November 25, 2007
Eddie Herr: Kristina Mladenovic sale in cattedra.
La talentuosa 14enne francese riscatta la prova opaca di ieri, superando con un perentorio 6-3 6-2 la californiana Alexandra Anghelescu. Insisto sul punto: con un buon tabellone la Mladenovic può essere una delle sorprese di questo torneo. E sono convinto che nessuna delle teste di serie voglia incrociarla al primo turno.
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Eddie Herr: Gaio supera le Quali
Con un periodico 6-4 6-4 Federico Gaio si scrolla di dosso il texano Harry Fowler e stacca il biglietto per il main draw maschile Under 16. La sorte non è stata benevola con il faentino, poichè nel primo turno dovrà vedersela con il numero 2 del seeding, il portoghese Miguel Almeida, n.215 del ranking Ift. Un match da non perdere.
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Eddie Herr U-18: qualificazioni a stelle e strisce
Brennan Boyajian e Bob Van Overbeek vinco i loro match in due combattuti set e si apprestano a giocarsi un posto nel tabellone maschile Under 18. Gli altri americani ancora in corsa sono: Taylor Albrecht, Alex Domijan e Denis Kudla. Sul fronte femminile avanzano Danielle Mills (vivaio Bollettieri), Kristie Ahn (prossima avversaria della Tomljanovic), Kristy Frilling (prossima avversaria della Hesse), Jessica Alexander, Olivia Janowicz e Alexandra Anghelescu (prossima avversaria della Mladenovic).
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Eddie Herr: il più bel match delle Quali
Grandissimo match, quello disputato ieri tra Ajla Tomljanovic e Mallory Burdette: la croata si è imposta in rimonta 5-7 6-3 6-2, dopo aver aggiustato la mira. Tennis champagne, tutto d'attacco, le due hanno giocato l'intero match a viso aperto, senza braccino. Complimenti. La ex runner up U-12 e U-14 di questo torneo, sta entrando in campo adesso (ore 18:30 italiane) per giocarsi la qualificazione contro la statunitense Kristie Ahn.
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Curiosità e bizzarrie dall'Eddie Herr: Yulia Putintseva
Cari appassionati di tennis, Pemulis ha il piacere di presentarvi Yulia Putintseva, una giocatrice da tenere d'occhio nel tabellone femminile Under 14. Classe 1995, russa, n. 5 del Tennis Europe Junior U-14 ranking, she's so amazing: 150 cm di statura e un servizio che viaggia, muscoli alla Nadal, urla e c'mon in campo come piovesse, Yulia è il prototipo della giovane agonista moderna di alto livello. Si allena non meno di due volte al giorno, viaggia con qualcosa come 5 coach + papà al seguito (che parla poco e male l'inglese e con il quale non è facile dialogare). In tanti continuate a chiedermi cosa hanno ragazzi dell'est in più degli italiani. Presto detto: tecnicamente non molto, ma si allenano tanto ma tanto di più, almeno quelli che vogliono emergere. Saranno strani e un po' bizzarri, ma quanto a motivazioni non c'e' gara. Tenete d'occhio i muscoli di Yulia.
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Eddie Herr: vince la Mladenovic
Qualche problema più del previsto per Kristina Mladenovic, che concede otto game (7-5 6-3) all'avversaria - la serba Barbara Bonic, nel secondo round delle Quali per l'ingresso nel tabellone femninile Under 18. La francese sarà impegnata oggi - alle 17 italiane - nel terzo e decisivo match contro la californiana (residente in Florida) Alexandra Anghelescu, n.260 del ranking Itf.
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Eddie Herr: Gaio procede la sua marcia
Solida prova quella del faentino Federico Gaio, che nel secondo turno del torneo di qualificazione si impone con un perentorio 6-1 6-1 sul ceco Pavel Vanis. Il match decisivo ai fini dell'ingresso nel tabellone principale è in programma oggi - ore 18:30 italiane - contro il texano Harry Fowler (runner up dell'Easter Bowl U-14 2006).
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Saturday, November 24, 2007
Eddie Herr al via: day 1 Quali (Under 12 main draw)
Al termine della prima giornata di Qualificazioni dell’Eddie Herr 2007, il drappello italiano perde i primi due elementi: Lavinia Bendandi e Giada D’Ortona si prendono due belle stese – la Bendandi perde 6-1 6-0 dalla 14enne canadese Laurie Gingras (primo turno Quali Under 16); mentre la D’Ortona raccoglie un game in più della sua connazionale contro l’americana bimane da entrambi i lati Kristy Frilling (primo turno Quali Under 18). Buone notizie da Federico Gaio, che si sbarazza 6-2 6-3 dello statunitense Manas Rane. Al prossimo turno il faentino se la vedrà con Pavel Vanis (Rep. Ceca), ennesimo allievo della scuola di Nick Bollettieri. Il match è in programma oggi 24 novembre, alle 22 italiane. La toscana Gaia Sanesi e il piemontese Matteo Civarolo, entrambi arruolati da Nick, hanno ricevuto una wild card per entrare nel tabellone principale Under 16.
Per il resto, abbastanza sorprendenti le sconfitte di: Ian Uriguen (Guatemala) da Sebastian Padure (Quali maschili U-16), di Jaroslav Beranek (Rep. Ceca) da Juan Lizariturry (Quali maschili U-16), Justas Bugailiskis (Lituania) da Roberto Ortega (Quali maschili U-16), Alejandra Lozano (Messico) da Sara Pham (Quali femminili U-16), Noelle Malley (USA) da Carmen Sandor (Quali femminili U-16), Sebastian Fanselow (Germania) da Pawel Poziomski (Quali maschili U-18), Jocelyn Rae (Gran Bretagna) da Nelly Radeva (Quali femminili U-18).
Avanzano senza problemi il bosniaco Mirza Basic (vincitore dell’Avvenire 2006), la francese Kristina Mladenovic, la statunitense Mallory Burdette (vincitrice due settimane fa dell’Evert American Itf, Grado 4), la croata Ajla Tomljanovic (due volte finalista dell’Eddie Herr: U-12 nel 2005 e U-14 nel 2006, entrambe le volte battuta da Hanna Orlik) e gli statunitensi Brennan Boyajian (Quarti all’Orange Bowl nel 2006) e Alex Domijan.
Nel torneo Under 12 si è già disputato il primo turno del tabellone principale e Gianluigi Quinzi ha concesso un solo game (6-1 6-0) al coreano Kim, mentre Ricky Hendler è stato sconfitto 6-2 6-3 dal canadese Tim Portnov; esordio col botto per Joseph Di Giulio (6-0 6-0 al canadese Martin Beran), comoda vittoria per Nicole Vukov (6-2 6-3 a Christie Cesarini). Il prossimo avversario di Quinzi sarà l’argentino Jordi Arconada.
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Sunday, November 18, 2007
Eddie Herr con sorpresa per i lettori
Come molti di voi, già sanno, venerdi 23 novembre prenderà il via l'Eddie Herr, un torneo che non ha bisogno di presentazioni. Vi anticipò, ma è scontato, che darò copertura massima all'evento. Molto meno scontato è che Tammy Hendler bloggerà per noi, in diretta da Bradenton. Potrete leggere il suo diario - tradotto in italiano dal sottoscritto - qui o sulla Settimana Sportiva, che dedicherà ampio spazio al torneo. Al momento le entry list sono da sballo, gli italiani iscritti sono pochi ma buoni (Miccini, Colella e Quinzi, solo per fare tre nomi), spero che non ci siano forfait dell'ultim'ora. Mi risulta che la Burnett si sia cancellata, se qualcuno ne conosce le motivazioni è invitato a postare un commento.
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Thursday, November 15, 2007
Brava Julia!
Il deserto californiano porta bene a Julia Boserup. La teenager americana - inserita da tempo nella mia watch-list dei ragazzi “terribili” in prospettiva 2008 - ha superato in tre set (6-1 6-7 6-2) la connazionale Bethanie Mattek (n.112 al mondo), al primo turno del 50mila Itf di La Quinta (Charlie M. Desert Classic II 2007) e, proprio mentre scrivo questo post, è appena scesa in campo per affrontare la brasiliana Maria-Fernanda Alves. Posso immaginare la gioia e l’entusiasmo dei genitori e di tutto lo staff che lavora quotidianamente con Julia. La Mattek sarà anche scesa in campo pigra o con qualche problema fisico, ma provate a chiedere a qualunque sedicenne che gioca a questi livelli: vittorie come queste sono importantissime e ripagano i sacrifici (finanziari, umani, etc.) e le rinunce di una vita. Non è enfasi retorica la mia, chi vive di tennis e per il tennis può confermare che non esagero.
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Luzzi avanza a Dnepropetrovsk. Nei quarti trova...Canas?!
Vittoria in tre set per Federico Luzzi contro il croato Karanusic, avversario da battere se si ha l’obiettivo di rientrare al piu’ presto tra i primi 100. Il prossimo avversario dell’aretino, nei Quarti del ricco (125 mila dollari) Challenger di Dnepropetrovsk (Ucraina), sarà Guillermo Canas, la cui partecipazione a questo torneo suona un po' strana. Non trovate? Passi pure e se e’ stato corteggiato da qualcuno in Ucraina, ma se è stato Willy a chiedere la wild cald...non so’ lo vedo come un gesto paragonabile a quello del fratello maggiore che divora la fetta di torta che spetterebbe al fratello minore.
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La natura umana e le leggi dello spettacolo
Il mediocre spettacolo offerto dal match tra Federer e Davydenko potrebbe indurre i manager dell’Atp a rivedere qualcosa. Troppi tornei, troppo stress, troppi viaggi. I top player arrivano alla kermesse di fine anno senza benza. Questo lo sanno tutti e tutti lo dicono da mesi. Il problema è cosa fare per evitare una situazione del genere. I tornei posso essere ridotti fino ad un certo punto, il resto è affidato alla programmazione dei coach, alla responsabilità dei giocatori stessi e ad altri fattori contingenti. Djokovic ha bisogno di giocare 20 tornei per essere n.3 al mondo? Probabilmente no. Davydenko e Ferrer, invece, per sostenere il ranking sono obbligati a giocare tanto. Ma se a Shangai lo spettacolo è modesto, non è certo a causa dei gregari – tra l’altro Ferrer ha finora brillato, e contro Nadal ha spinto dal primo all’ultimo punto. La realtà è che se Mr. Federer non è al Top, la qualità dello spettacolo a livello complessivo si riduce almeno di un 30%. Lo svizzero ha giocato più o meno lo stesso numero di tornei che gioca da anni e non puo’ essere di certo processato se non si presenta a Shangai in grande spolvero. Il tennis come intrattenimento si regge sui campioni e sulle grandi personalità, che – in quanto umani – non possono essere sempre al Top. E’ la dura legge della natura...
De Villers e soci potranno studiare “il calendario perfetto”. I Coach e i giocatori potranno migliorare la programmazione, ma nessuno potra' cambiare le leggi della natura. Telesio, nel ‘500, pubblico un libello dal titolo “De rerum natura iuxta propria principia” nel quale...
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Wednesday, November 14, 2007
La terapia della stima e Luzzi
La ‘fiducia nei propri mezzi’ è uno dei luoghi comuni motivazionali più abusati nel Tennis di oggi. Lavorare sull’autostima del giocatore è da tempo parte integrante del coaching di alto livello. Come se i Top Player fossero tutti rammolliti con l’Ego a zero e affetti dalla paura di vincere.
Ma che succede se qualche giocatore ha un’eccessiva fiducia nei propri mezzi? Esiste una terapia ad hoc per abbassare il livello del Super-Ego? Me lo chiedo, e lo chiederei volentieri a molti coach, perchè ho sempre pensato che alcuni giocatori abbiano raccolto meno di quanto avrebbero potuto a causa dell’eccessivo fiducia nei propri mezzi.
Un esempio maccheronico? Federico Luzzi, attualmente n.138 al mondo, con best ranking di n.92 quasi sei anni fa. Intendiamoci: tanti tennisti-operai dei Futures o maestri di tennis ‘rosiconi’ con classifica Fit 2.9 o 3.1 avrebbero pagato oro per avere una carriera come quella di Federico.
Ma da dove parte l’esile aretino volante dalla spalla quasi sempre malandata? La consapevolezza del talento nasce forse dai primi anni di attività agonistica, ma mi piace ricordare come starting point l’autunno del 1994, quando Federico vinse l’Eddie Herr Under 14 – lo stesso anno in cui una certa Anna Kournikova, a 13 anni, trionfò nell’edizione Under 18 del Torneo. Per carità, ci sono parecchi esempi di giocatori che si sono persi dopo aver vinto l’Eddie Herr o che, se non lo hanno fatto, sono rimasti nel limbo di coloro galleggiano nei circuiti satelliti.
Sfumiamo sul flash-back e torniamo alla realtà: nell’autunno del 2007, Luzzi lascia il Blue Team di Umberto Rianna – per motivi che non stiamo ad indagare – e si affida all’estro di Alberto Castellani. Un viaggio breve: da Arezzo a Perugia. E, proprio mentre compie il trasloco, iniziano a girare i rumors sul suo conto di scommesse online: Vittorio Campanile, sul suo blog, afferma che, dopo di Mauro, è Fede a rischiare veramente grosso. Bene, il caso scommesse mi interessa meno di zero e taglio a corto sulla cosa.
Porrei una sola domanda a coach Castellani: se sta bene fisicamente, Federico Luzzi può giocare come Janko Tipsarevic? E curioso, al limiti dell’ozioso, ma trai due c’e’ un precedente nel 2005 a Vina del Mar, sulla terra, e vinse Luzzi 7-6 6-0.
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Scommettere sulla stanchezza o la stanchezza delle scommesse?
Giocare a tennis da top player – si sa – è logorante. Chi non si programma bene – si sa – rischia di arrivare a fine stagione scoppiato. Scommettere sul Tennis – si sa – non è consentito ai giocatori professionisti. Tra amene riflessioni su neurotrasmettitori impazziti e pezzi sulla ridicola caccia al capro espiatorio da parte dell’Atp, si inserisce l’esaltante simulazione di tutte le ipotesi possibili nel caso in cui Ferrer perda da Gasquet e Nadal batta Djokovic.
La paccottiglia prende il sopravvento. Mi sono sempre chiesto: i lettori amano questi temi o li subiscono? E se li subiscono, lo fanno per uno sorta di automazione del rapporto lettore-media? Trangugiano paccottiglia con la stessa indifferenza con cui l’impiegato medio archivia le fatture?
Tempo fa in California conobbi un tizio, un certo Earl, pompiere in pensione che si dilettava a svuotare le piscine altrui. Avete capito bene: uno svuota-piscine, con un passato no global da nascondi-rifuti. Il mio timore è che Earl decida un domani di farsi un giro nel vecchio mondo e di dedicarsi a qualcos’altro. Qualcosa di immateriale.
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Tuesday, November 13, 2007
Gonzalez batte Federer 3-6 7-6 7-5
- Nel primi game del primo set Federer gioca da numero 1, mette a segno il break in avvio, poi capitalizza e chiude il primo parziale sul 6-3;
- Già alla fine del primo set Fena era salito di livello, nel secondo serve molto meglio, ma Roger fino al tie-break concede poco o niente nei suoi turni di servizio. A questo punto, con un Federer concentrato ed efficace, la partita potrebbe finire al t.b. del secondo set: un comune (per Federer) 6-3 7-6 rifilato ad un underdog d.o.c. come Fena. Invece nel t.b. lo svizzero va subito sotto 3 a 0, per poi essere letteralmente surclassato dall’avversario;
- il terzo set, nel quale il cileno lascia andare il braccio quasi su ogni palla, è pieno zeppo di palle break: Fena ne annulla 5 su 5, Roger ne annulla 3 su 4. Risulterà decisivo l’undicesimo game, sul 5 pari, in cui il cileno gioca un game di risposta fantastico e tre diritti versione Australian Open 2007.
La statistica che tutti, ma proprio tutti, mettono in risalto a fine partita: era dal maggio 2003 che Federer non perdeva due match conscutivi (allora venne sconfitto da Philippoussis ad Amburgo e da Horna a Parigi). L'occhiello più facile e banale che avete trovato o che troverete: "dopo quattro anni di dominio incontrastato con strisce di vittorie da record, e' l'ora della striscia di sconfitte". Sarà anche banale, comunque i numeri ci dicono che qualcosa si è inceppato. E se fosse soltanto un infortunio ben mascherato dal numero uno dei numeri uno?
Molti hanno detto che Fena ha giocato la miglior partita della sua carriera. Non sono d'accordo. Egli stesso ha ammesso che il match "perfetto" della sua carriera è stato quello contro Tommy Haas, in Semi a Melbourne quest'anno.
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Monday, November 12, 2007
Il Punto della settimana
Justine Henin conclude in maniera epica una stagione trionfale. Ha bisogno di tre ore, ventiquattro minuti e cinquantasei secondi per domare la volitiva – è un eufemismo – Maria Sharapova e incassare il decimo successo del 2007, il più importante insieme a French Open e US Open. Che altro aggiungere su Justine? Tecnica pazzesca abbinata a doti di combattente straordinaria fanno di lei una delle più forti giocatrici di sempre, talmente forte da potersi permettere anche un calo ne rendimento del servizio, forse a causa del problema alla spalla. Pieno credito a Maria Sharapova: a inizio settimana in molti – compreso il sottoscritto – erano dubbiosi sulle sue condizioni, Maria ha dimostrato di essere rientrata alla grande. Sul veloce il suo tennis può fare male a molte, sempre che la spalla regga.
Giornata d’esordio a Shangai contrassegnata dalla ‘corrida’ di Rafa e David Ferrer. Da sottolineare la prova del secondo, che partiva sfavorito contro Novak Djokovic: Ferrer ha giocato alla grande, non si è solo difeso (altrimenti avrebbe perso), ha spinto, è rimasto concentrato dal primo all’ultimo punto. Novak, dal canto suo, sembra aver finito la benza, del resto la sua è stata una stagione massacrante, in cui ha giocato e vinto molto, forse più del previsto. Ha bisogno di riposo. Sulla vittoria di Rafa c’e’ lo zampino della discontinuità di Richard Gasquet, che non ha mantenuto nel corso del match il livello di gioco del primo set. E se rimetti in partita uno come Nadal, sei praticamente spacciato.
Fuori dal contesto di fenomeni, in una realtà più a misura d’uomo ma pur sempre fatta di buonissimi giocatori, ci sono due importanti notizie per il c.d. ‘movimento italiano’: Simone Bolelli vince il 100 mila di Bratislava, superando in finale 4-6 7-6 6-1 un buon giocatore come Alejandro Falla, e si avvicina al suo best ranking del giugno scorso (oggi è n.67); Fabio Fognini, sconfitto il Semi ad Asuncion da Martin Vassallo Arguello, fa il suo ingresso tra i primi cento al mondo (è n.98). Siamo convinti che entrambi abbiano un buon margine di miglioramento, sarà fondamentale preparare e programmare bene la prossima stagione.
Per il resto, lo statunitense Jesse Levine vince il 75 mila di Nashville, in Tennessee, mentre Nicolas Lapentti è profeta in patria, imponendosi nel 50 mila sulla terra di Guayaquil, in Ecuador. In campo femminile, netta è l’affermazione di Eugeniya Rodina a Minsk (6-1 6-1 in finale alla Cirstea), mentre la slovacca Martina Sucha fa suo il 25 mila di Ismaning, in Germania; oltre oceano, Ashley Harkleroad vince a Pittsburgh (75mila) il suo settimo torneo in carriera.
In attesa di assistere all’esordio di Federer a Shangai, segnaliamo altri eventi della settimana: in campo femminile i 50mila di Deauville, in Francia (con la Chan n.1 del seeding), e di La Quinta, in California; in campo maschile, a Dnepropetrovsk, in Ucraina, si gioca un Challenger da 125mila dollari; mentre a Buenos Aires si gioca un 75mila sulla terra.
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Sunday, November 11, 2007
Bolelli in finale a Bratislava
Simone Bolelli vince in rimonta 2-6 7-6 6-4 contro il tedesco Michael Berrer (è probabile che abbia annullato match point) e approda in in finale del Tatra Banka Slovak Open, Challenger da 100 mila dollari di fine stagione. Domani se la vedrà col colombiano Falla e parte da favorito, anche se sarà un math duro perchè il colombiano è un buon giocatore, a suo agio sul veloce.
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Friday, November 09, 2007
Minsk: Rezai batte Orlik 5-7 6-2 6-3
I sogni di Hanna Orlik si infrangono sulle bordate di Aravane Rezai: al secondo turno del 50 mila di Minsk, la bielorussa si aggiudica il primo set per 7-5, ma alla distanza viene fuori la francese, che vince in rimonta 5-7 6-2 6-3, ma la Orlik ha dimostrato di non esser da meno, sul piano tecnico, rispetto ad una giocatrice stabilmente tra le prime cento al mondo. La Rezai oggi è attesa nei quarti da Eugeniya Rodina, che ha superato la Kutuzova in due set 7-6 6-3. Sconfitta la Brianti 7-6 6-4 da Margit Ruutel. Nella parte bassa del tabellone prosegue il cammino di Cirstea e Bychkova, che potrebbero incrociarsi in Semifinale.
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Ricardo Sanchez e Jelena Jankovic
Rispondo, con queso post, a quanti mi hanno chiesto lumi sul presunto “nuovo” allenatore di JJ.
Si chiama Ricardo Sanchez, spagnolo, mediocre professionista negli anni ottanta (best ranking di n.343 al mondo nel 1983), dirige un’academy a Benidorm, comune spagnolo nei pressi di Valencia, ed è specializzato in tennisti colombiani: ex coach di Fabiola Zuluaga, attualmente segue Alejandro Falla (n.96 ATP ranking) e Santiago Giraldo (n. 146 ATP ranking). La collaborazione tra Jelena e Sanchez non è una novità assoluta, in realtà è in atto da molti mesi; più che un coach, Ricardo è il supervisore della carriera di Jelena, normalmente non viaggia con lei, si limita a darle qualche prezioso consiglio quando la serba ne ha bisogno. La persona che di solito viaggia con Jelena per tornei – con il ruolo di sparring – è un certo Richard Brooks, inglese, 26enne, amico ed ex collaboratore di Sanchez.
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Madrid, Masters 2007: il punto dopo la terza giornata
L’ultima giornata del round-robin servirà solo e definire gli incroci tra le quattro semifinaliste, e a poco altro.
Al termine della sessione di ieri, giovedi 8 novembre, è gia tutto deciso: Henin, Chakvetadze, Sharapova e Ivanovic in Semi; Jankovic, Bartoli, Kuznetsova e Hantuchova a casa.
Cosa è successo sul campo: la Sharapova – cui il primo match contro la Hantuchova è servito molto a ritrovare fiducia nel suo tennis – vince in rimonta contro una spenta e troppo passiva Kuznetsova; la Henin vendica con un 6-0 6-0 l’ultima sconfitta subita 23 match e 5 mesi fa; la Chakvetadze vince contro Jelena Jankovic un match non bello, che forse rappresenta la vittoria più importante della sua carriera. Prima di Madrid la russa sembrava alquanto cotta – 4 sconfitte negli ultimi 5 match disputati nei tornei indoor – e anche dopo l’esordio contro la Henin sembrava spacciata. Ma ecco che succede l’imponderabile: l’infortunio di Serena le apre la strada, la peggior Jankovic della stagione le da una gran mano, lei ci mette del suo, parte bene contro la serba, poi si prende una pausa di sette game nella quale serve come un’allieva di scuola tennis, ma Jelena è generosa oltre che sportiva e la rimette in partita nuovamente nel terzo set, la Chakvetadze chiude 6-3 al terzo, ringrazia (Jelena) e spera (di evitare Maria Sharapova in Semi, contro la quale ha perso 5 volte su 5 confronti diretti, di cui 3 giocati quest’anno).
Una considerazione abbastanza banale sul match di stasera tra Ana Ivanovic e Maria Sharapova: non sarà match di allenamento, le due daranno il massimo, poichè chi vince evita la Henin e prende la Chakvetadze. Scusate se è poco.
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Thursday, November 08, 2007
50.000 dollari di Minsk: Hanna Orlik prima vittoria tra le Pro.
Tra le mura domestiche di Minsk (circuito pro ITF, con montepremi di 50 mila dollari), la “Belarusian Babe” Hanna Orlik – classe 1993 – coglie una vittoria storica superando al primo turno, con il punteggio di 6-3 6-4, la 26enne rumena Magda Mihalache, n. 253 del ranking Wta (tra le prime 200 nel maggio 2005). Si tratta della prima vittoria tra i Pro per la talentuosa 14enne bielorussa, che oggi affronterà la francese Aravane Rezai.
A Minsk vincono anche Alberta Brianti (6-1 7-6 alla Ivanova), Sorana Cirstea (6-3 6-3 alla qualificata Shapatava), Makarova (2-6 6-3 6-0 alla Efremova) e Rodina (6-4 6-4 alla Poltoratskaya). Delude Alla Kudryavtseva – testa di serie n.2 del Torneo, sconfitta nettamente (6-1 6-4) dalla connazionale Grebenyuk. La Pavlyuchenkova lotta ma si arrende (7-5 6-4) alla giocatrice estone Margit Ruutel. Niente da fare per l'altra reginetta di casa, Ksenia Milevskaya, superata 6-0 6-4 dalla Manasieva.
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Madrid, Masters 2007: Justine e Serena, le strade si dividono.
Gruppo Giallo più forte del Gruppo Rosso? Gironi squilibrati? Presto fatto: ci pensa la cinica nemesi sportiva a ripristinare, al ribasso, l’equilibrio. Il ginocchio sinistro non regge il peso di Serena Williams ed ecco che la frittata, cioè la nuova miscela, è fatta. La Williams abbandona il Masters per infortunio e viene rimpiazzata da Marion Bartoli, la prima delle riserve, la quale – pronti via – si presterà alla ‘vendetta’ di Justine Henin.
Proviamo a riassumere quello che è successo ieri:
- la belga n.1 del ranking, senza strafare a dire il vero (questa volta ci ha pensato la Jankovic a battersi da sola), si è sbarazzata per la nona volta su nove sfida di JJ, con un agevole 6-2 6-2, allungando la sua striscia vincente a 22 match e assicurandosi il matematico accesso alle Semi;
- di Serena abbiamo già detto, aggiungiamo che il suo infortunio apre la strada ad Anna Chakvetadze, cui potrebbe bastare la vittoria contro JJ per approdare in Semi. Anna è in vantaggio 5 a 2 nei confronti diretti contro la serba, l’ultimo dei quali risalente al giugno scorso (vittoria della russa in finale e Hertogenbosch).
- nel gruppo rosso, la situazione di Daniela Hantuchova sembra ormai compromessa dopo la sconfitta in due set (6-2 7-6) contro una Ivanovic lanciatissima, quasi in trance agonistica. La sfida odierna tra Sveta e Maria ha il sapore di uno spareggio per l’ultimo posto disponibile in Semi.
Il gesto tecnico del giorno: il rovescio a una mano della Henin, sia lungolinea che incrociato, è decisamente un colpo da cineteca.
La cosa più brutta: i pugnetti di Ana. Va bene tutto, ha appena compiuto 20 anni, ha bisogno di caricarsi e di crederci, ma una Ivanovic ‘nadalizzata’ sotto l’aspetto dell’esultanza dopo un punto perde molto in termini di immagine.
Una riflessione ovvia: Daniela Hantuchova è la dimostrazione che nel Tennis non si vince solo con la tecnica. Sono necessari il coraggio (di essere aggressivi nei punti importanti) e una mentalità vincente.
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Wednesday, November 07, 2007
Madrid, Masters 2007: solo gli stupidi non cambiano idea!
Alla luce di quanto visto nella prima sessione del Masters di Madrid, non dico che ci sono gli estremi per cambiare pronostico, ma quasi. Mi scuso con i lettori di questo blog per non aver dato molto peso al fattore superficie, il sintetico ultra-veloce del semi-deserto Recinto Ferial Casa de Campo.
La particolare velocità del campo - di cui si è lamentata, a ragione, Justine Henin – favorisce di brutto le picchiatrici come Sharapova e Ivanovic. E’ maledettamente difficile spostare l’avversaria, farla giocare in corsa, aprirsi il campo e via dicendo. Sulla court di Madrid è molto più redditizio il game plan cosiddetto “all or nothing”: servire e diritto, puntare sull’uno-due, provare il vincente non appena l’avversaria accorcia di mezzo metro.
Ad esempio il match tra Maria e Daniela è stato paradigmatico del “chi non risica non rosica” applicato al tennis. Vince chi spinge per prima, anche a rischio di commettere un casino di errori. La Henin ha avuto vita relativamente facile, con un’avversaria come la Chakvetadze che predilige il tennis di manovra, e che era sistematicamente in ritardo sulle aperture. La Ivanovic per 10 game ha interpretato in maniera pressocché perfetta il picchia & picchia, con l’aggiunta – rispetto alla Sharapova – di frequenti e redditizie discese a rete.
A questo punto, nel girone giallo, salgono le quotazioni di Maria e scendono quelle di Sveta, non tanto per i risultati di ieri, ma per ragioni di adattabilità alla superficie.
Nel girone rosso, possiamo dire "al buio" che la superficie favorisce Serena, la quale, se sta bene fisicamente e ha voglia, su questa court ha qualche chance di battere la Henin. Mentre dovrebbe essere più penalizzata JJ, che tuttavia ha dei colpi molto compatti (specialmente il rovescio), aperture brevi, che le consentono di provare a difendersi e contrattaccare. Vedremo.
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Michael_Pemulis
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Monday, November 05, 2007
Madrid, Masters 2007: the crowd
Alla vigilia del Masters, mi chiedo quale sarà la risposta del pubblico spagnolo all'evento. Il Masters Series di Madrid - evento Atp - ha avuto un buon riscontro di pubblico e una grande atmosfera. Ma il tennis femminile - si sa - non esalta gli spagnoli dai tempi di Arantxa Sanchez, vista la penuria di tenniste capaci oggi di esprimersi ad alti livelli. Lo scorso anno tifarono Sveta, che gli spagnoli hanno in un certo senso adottato da anni. Spero che la presenza di Serena possa creare entusiasmo, poichè è molto triste vedere gli spalti semi-vuoti in occasione di un evento del genere.
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Madrid, Masters 2007: Henin vs Chakvetadze
Gli esperti di tennis da me consultati in queste ore sostengono che Anna Chakvetadze non porterà a casa più di 5 game, che corrispondono a quelli lasciati da Justine alla russa in occasione della Semifinale del torneo di Miami, disputata nel marzo scorso. E se non fosse così? Non dico che la Chakvetadze vista nell'ultimo periodo possa vincere, ma Justine all'esordio di solito non parte fortissimo, ha bisogno di un po' per ambientarsi alle condizioni e alla superficie, per entrare in palla. E ciò potrebbe costarle qualche game. Se fossi Annina sarei contenta di trovare Justine nel match d'esordio. Meglio adesso che tra un paio di partite.
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Michael_Pemulis
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Madrid, Masters 2007: preview
Per il secondo anno consecutivo Madrid ospiterà i Sony Ericsson Championships, l’evento conclusivo della stagione, che vede le otto best performer del 2007 darsi battaglia per un titolo che alimenterà di un milione di dollari – al lordo delle tasse e senza considerare gli sponsor - il conto in banca della vincitrice.
La formula del torneo è quella del “defunto” round-robin (che l’amico Alberto Castellani ha ribattezzato simpaticamente Robin Hood): le protagoniste sono divise in due gironi, giallo e rosso (in onore della bandiera spagnola), le prime due classificate di ogni girone disputeranno le Semifinali incrociate (la vincitrice del gruppo giallo giocherà contro la seconda classificata del gruppo rosso e viceversa), la finale è in programma domenica 11 novembre.
Il field del torneo annovera tre ex vincitrici di precedenti edizioni – Serena Williams (2001), Maria Sharapova (2004), Justine Henin (2006) – e tre debuttanti – Jelena Jankovic, Ana Ivanovic e Anna Chakvetadze.
E’ diventato quasi noioso rimarcare che la presenza di Serena Williams da una parte e quella di Maria Sharapova dall’altra rendono squilibrata la composizione dei gironi: la bilancia sembra pendere tutta dalla parte del gruppo giallo – con Henin, Jankovic, Williams e Chakvetadze – nel complesso, tecnicamente e come momentum, superiore al gruppo rosso – formato da Kuznetsova, Ivanovic, Sharapova e Hantuchova.
A parte la Henin, che ha dosato sapientemente le energie nel corso della stagione, le altre sembrano tutte cotte o quasi, con l’eccezione forse di Serena Williams, la quale, tuttavia, nel 2007 ha ripreso a Giocare dopo quasi due anni di semi-inattività e di Maria Sharapova, sostanzialmente infortunata. Basterebbe sostituire Maria Sharapova con Tatiana Golovin e i due gironi ritroverebbero un equilibrio quasi perfetto, ma putroppo le regole non lo consentono e, tra l’altro, anche Tati ha di nuovo qualche problemino fisico (stavolta al ginocchio).
Il match d’esordio è previsto per martedi 6 novembre alle ore 18.00 e vedrà impegnate Justine Henin e Anna Chakvetadze, 2 a 0 i precedenti a favore della belga, l’ultimo dei quali risale a Miami 2007. A seguire, il clash tra Maria Sharapova e Daniela Hantuchova, 5 a 1 precedenti a favore della russa, con l’unica vittoria di Daniela risalente a Tokyo (carpet) 2004. La sessione inaugurale si concluderà con la sfida tra Svetlana Kuznetsova e Ana Ivanovic, 3 a 1 i precedenti a favore della serba, che proprio il giorno del match festeggerà il suo ventesimo compleanno.
Una curiosità statistica riguardante Serena Williams: la statunitense, quando è della partita, arriva sempre in fondo ai Championships. Così è stato nel 2001 (vincitrice), nel 2002 (runner-up) e nel 2004 (runner-up). In questa edizione, sulla carta, il match chiave per Serena dovrebbe essere quello contro Jelena. In caso di vittoria sulla serba, la Semi è quasi assicurata, poiché Anna Chakvetadze non dovrebbe impensierirla più di tanto. La sensazione che Henin e Willams, se vincono il girone, si ritroveranno in finale. E una finale tra le due non sarebbe malaccio. Che ne pensate?
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A lezione da David, docente di trigonometria.
Nel mio personalissimo ranking Atp di ottobre-novembre 2007 David Nalbandian occupa la posizione n.1, seguito da Roger Federer, con un Novak Djokovic abbastanza cotto sul terzo gradino del podio.
L’argentino – che è dire poco definire talentuoso – ieri a Parigi ha impartito a Nadal una imbarazzante (per Rafa) lezione di tennis, come se non fosse bastata quella di due settimane prima a Madrid.
Una finale di un Masters Series che è durata poco piu’ di un’ora, grazie ai 23 punti ‘strappati’ da Rafa nei primi otto game del match. Dal nono game Nalbandian infila un parziale di otto giochi a zero, durante il quale, se non ho fatto male i calcoli, il majorchino avrebbe fatto otto punti, contro i 34 del vincitore del torneo.
Al momento, gli angoli e le traiettorie di Nalbandian sfidano la balistica. Se poi l’argentino si mette a servire come non ha mai fatto in questi anni, diventa ingiocabile. Cosa è cambiato negli ultimi due-tre mesi? “La diferencia ha sido que ahora estoy sano y antes no estaba bien físicamente” chiarisce lo stesso David in conferenza stampa. E’ un vero peccato che per vederlo al Masters di Shangai si debba ‘gufare’ il forfait di Andy Roddick.
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Novità sul caso Hingis: parla Larry Scott.
Secondo quando riportato ieri – 4 novembre – da Tennis Week (il magazine online edito dalla Img) c’e’ la possibilità che la Hingis dia vita ad una battaglia legale per dimostrare la sua innocenza.
Larry Scott – general manager della Wta – intervistato dalla BBC avrebbe, infatti, dichiarato che, dalle informazioni in suo possesso, i legali della campionessa elvetica sarebbero in procinto di proporre un ricorso contro le risultanze dei controlli anti-doping che inchiodano la loro assistita. Scott ha parlato dell'esistenza di indizi che indurrebbero a dubitare sull’effettiva appartenenza a Martina del campione di urina esaminato. Il boss della Wta ha chiarito anche una questione giuridica di non poco conto: la positività al test comporta l’inversione dell’onere della prova, nel senso che è l’atleta a dover provare un eventuale scambio di provette o comunque a dimostrare la sua estraneità dall’accusa di doping.
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Saturday, November 03, 2007
No al Pantani-bis
Molti di voi già sapranno che Martina Hingis ha dichiarato alla stampa di essere risultata positiva alla cocaina durante l’ultimo torneo di Wimbledon e contestualmente ha annunciato il suo ritiro dall’attività agonistica. Ieri, 1° novembre 2007, la notizia ha compiuto il giro del mondo ed è stata riportata da quotidiani, agenzie, rotocalchi che normalmente ignorano il tennis giocato.
The Swiss Miss si dichiara innocente al 100%, afferma di non aver mai preso droghe. La decisione del ritiro – stando alle sue parole - è legata a problemi fisici (all’anca) e all’effetto demotivante del “fango” riversato su di lei dallo scandalo della presunta positività.
Veniamo ai fatti:
Martina Hingis viene informata (non si capisce bene quando) che il primo controllo anti-doping (c.d. Test A) effettuato dopo la sconfitta subita a Wimbledon da Laura Granville - il match risale al 29 giugno scorso - è risultato positivo a un metabolita della cocaina. Subito dopo aver ricevuto la comunicazione, Martina dichiara di aver effettuato il test del capello – che, ricordiamo, può evidenziare tracce di cocaina assunta fino a 90 giorni prima dell’analisi – con esito negativo. Dopo qualche tempo, le controanalisi (c.d. Test B) confermano la positività alla cocaina. Gli avvocati ingaggiati dalla Hingis hanno riscontrato una serie di contraddizioni sul campione di urina utilizzato per le analisi, sono convinti che i test siano stati svolti così male che gli esaminatori non potranno provare l’effettiva provenienze delle urine risultate positive. Gli stessi avvocati hanno, tuttavia, anticipato alla diretta interessata che un eventuale battaglia legale contro l'anti-doping potrebbe durare anni e Martina ha comunicato la sua decisione di non voler trascorrere i prossimi anni a difendersi dalle accuse di doping.
La nostra opinione è che, innocente o colpevole che sia la Hingis, le accuse hanno un effetto devastante sull’immagine e la reputazione della ex numero uno al mondo; indirettamente, ne esce male anche il Tennis, che nel frattempo viene lavorato ai fianchi dall’inchiesta sul caso-scommesse. Urge fare chiarezza e ci rifiutiamo di credere che una come la Hingis – che ha urlato la sua innocenza - rinunci a difendersi da accuse così gravi. Potremmo riflettere a lungo su verità, verità processuale e giustizia, ma riteniamo che al momento la cosa abbia poco senso e che soprattutto il tempo sarà galantuomo a riguardo.
Quanto alla Hingis, solo un anno fa ha giocato un Masters straordinario, con quel set da incorniciare strappato alla Henin. A seguire, in gennaio, l’esibizione del berlocco di fidanzamento ricevuto da Radek Stepanek. A fine gennaio, è la volta del trionfo di Tokyo, con una Martina in salute che sbaraglia la concorrenza e mette le mani su quello che poi risulterà essere (?) l’ultimo torneo vinto in carriera. Dopo Tokyo, qualcosa si inceppa, sorgono i problemi fisici all’anca, Martina si allena poco e inizia a perdere da avversarie inferiori. Salta il French Open e si ripresenta a Wimbledon, dove rischia di esser sbattuta fuori al primo turno da...Naomi Cavaday. In estate, poi, c’e’ il triste annuncio di Radek: fine dell’idillio sentimentale tra i due che resteranno amici ma...ognuno per la sua strada. E la strada di Martina sembra avviata verso un precipizio.
Concludiamo riportando le parole di Larry Scott, general magager della Wta, sul caso Hingis: “La Wta non ha ricevuto alcuna informazione ufficiale con riguardo alla positività del test di Martina Hingis e, pertanto, non siamo nella posizione di commentare l’accaduto. Comunque, è importante ricordare che, in materia di anti-doping, vale la presunzione di innocenza...Con riguardo all’annuncio del ritiro, Martina Hingis sarà sempre ricordata non solo per i suoi trofei vinti, ma anche per il suo incredibile tocco, per la sua intelligenza sul campo e per la sua professionalità fuori dal campo”. Saranno anche parole di circostanza quelle di Larry, ma in momenti come questo rappresentano un argine – benché fragile – al fango mediatico.
Il nostro auspicio – per Martina, per il Tennis e per lo sport in generale – è quello di evitare un nuovo caso Pantani. Poiché, quando una come la Hingis entra nel tritacarne dei Media per una vicenda di doping, le premesse di un linciaggio ci sono tutte.
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Friday, November 02, 2007
Martina Hingis annuncia il suo ritiro
Molti di voi già sapranno che Martina Hingis ha indetto una conferenza stampa in cui ha ammesso di essere risultata positiva alla cocaina durante l’ultimo torneo di Wimbledon, ed ha contestualmente annunciato il suo ritiro dall’attività agonistica.
The Swiss Miss si dichiara innocente al 100%, afferma di non aver mai preso droghe. La decisione del suo ritiro è legata a problemi fisici (all’anca) e all’effetto demotivante del “fango” riversato su di lei dalla riscontrata positività.
Vi riporto il servizio della CNN sulla vicenda e le struggenti dichiarazioni di Martina.
Spero solo che tutto si chiarisca presto, il mondo dello sport non ha bisogno di un nuovo caso Pantani.
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Wednesday, October 31, 2007
I Best 18: in viaggio tra fenomeni e palline democratiche
“Questo ragazzo farà strada...Suo figlio è un fenomeno...La ragazza avrà un futuro di successo, regalerà tante soddisfazioni a voi genitori e al nostro Paese”. Sono le espressioni abusate, luoghi comuni logorati dall’abuso, cui si fa ricorso non solo nell’ambiente tennistico, ma anche a scuola, nel mondo dello spettacolo, in ogni ambito in cui esista un minimo di competizione finalizzata a carriera, soldi e successo.
Il tennis ha un vantaggio, rispetto ad altri ambiti: quello insito nella “democrazia della pallina”. Si perchè nel 99,9% dei casi vince il più forte o il più meritevole in una situazione specifica. Nel tennis non ci sono raccomandati, baronati o quarti di nobiltà e se qualcuno, privo di talento, viene spinto da federazioni o accademie private, rimedia prevalentemente figuracce. L’unica variabile “politica” è la scelta, operata dai centri di (sotto)potere, del giovane su cui investire. E non è poco, ma è sempre meglio del mondo dello spettacolo o del terziario c.d. avanzato, dove qualità o eccellenza sono spesso un optional scomodo da gestire, talvolta non gradito da capetti ottusi e servili.
Il tennis è democratico, dicevamo, ma il rovescio della medaglia è che la soglia di eccellenza si innalza di giorno in giorno. Per poter competere a livelli alti, i ragazzi vengono avviati alla pratica dello sport in età da scuola materna, alla fine emergono i “mostri” di coordinazione, di “fantasia motoria”, giovanissimi con motivazioni e disciplina da campione affermato e, sempre più spesso, dotati di mezzi fisici adeguati per sostenere le fatiche e lo stress del junior tour. Adolescenti-Macchina? Non esageriamo, ma le aberrazioni esistono, eccome se esistono.
In questo nostro viaggio metafisico alla scoperta dei ragazzi più interessanti del “reame”, abbiamo provato a scovare chi sta emergendo dal “wild bunch” agonistico internazionale, chi sta uscendo dai blocchi per spiccare il volo nel Gotha del tennis giovanile e non solo. La nostra attività di scouting ha prodotto una watch-list di diciotto talentini che noi “raccomandiamo” in prospettiva 2008. Siamo convinti che tra loro vi sia il futuro numero uno.
I “best 18”, pertanto, sono tutti nati in un range temporale compreso tra il 19 gennaio 1991 e il 14 maggio 1993 (28 mesi). Nove sono del ’91, sei del ’92 e tre del ’93.
La invincibile armada del 1991 è capitanata da Petra Martic, la giraffa di Spalato, e da Rhyne Williams, “the next big star”, l’erede designato di Donald Young. Petra e Rhyne sono fisicamente già pronti per i tornei pro e lo hanno ampiamente dimostrato nel corso della stagione: l’americano vincendo un 10mila sulla terra, a Pittsburgh in luglio, e la croata, attualmente n.340 del ranking Wta, con una continuità di rendimento nei tornei da 25mila in sù, che le ha permesso di portare a casa scalpi di avversarie molto vicine alle Top 100 come Greta Arn, Angelika Bachmann e Sandra Zahlavova. Rhyne e Petra, rispetto alla concorrenza, hanno dalla loro un buon servizio, che è a livello junior è un atout, soprattutto in campo femminile. Se andate a rileggere l’intervista a Tammy Hendler – pubblicata lo scorso aprile – la sud-afro-belga ha spiegato candidamente i motivi della stesa rimediata contro la Martic a Miami (Luxilon Cup 2007), affermando che “c’e’ poco da fare quando la mia avversaria mette in campo 8 prime su 10, e il servizio è la parte migliore del suo gioco. E’ stato molto difficile per me entrare nel match, lei è partita subito forte e non ha avuto cali nel corso del match. A volte va cosi’, bisogna saper accettare le sconfitte”. E se le dice la Hendler...
Oltre a Williams e Martic, il contingente del 1991 comprende: il bulgaro Grigor Dimitrov e il croato Marin Draganja; la polacca Katarzyna Piter e la rumena Simona Halep; tre americane molto promettenti come Gail Brodsky, Julia Boserup e Allie Will. Dimitrov (vincitore dell’Orange Bowl U-16 2006) e Draganja (finalista dell’Avvenire nel 2007) sono due ragazzi di indiscutibile talento, che giocano un tennis aggressivo; di Dimitrov apprezziamo la freddezza e lucidità nei punti importanti; Draganja è più spregiudicato ma ha una mano eccellente. Tra le ragazze Simona Halep è un autentico rullo compressore, sulla terra è un torello che non molla un punto, con un furore agonistico impressionante e un’intensità di gioco da tennista matura. L’abbiamo vista a Firenze, in primavera, macinare gioco e triturare le avversarie; a Parigi ha battuto la Anastasia Pivovarova; a Flushing Meadows ha annichilito Michelle Larcher De Brito. Di recente ha avuto qualche problema alla caviglia sinistra; speriamo che Simona recuperi al più presto, per poter giocare un gran torneo a Melbourne in gennaio. Con riguardo al terzetto americano, Gail Brodsky sembra la più pronta a compiere il salto di qualità: ucraina di nascita, newyorkese – di Brooklyn - d’adozione, Gail si allena da anni, insieme a Grigor Dimitrov (e a Ksenia Milevskaya), presso la Mark Weil Tennis Academy, a Ojai, nel Sud della California. Grazie al suo tennis aggressivo e alla straordinaria capacità di stare aggrappata al match anche quando le cose non funzionano alla grande (qualità, quest’ultima, da non sottovalutare per un junior), quest’anno ha messo le mani sulla Easter Bowl – che per gli americani vuol dire tanto – ha raggiunto i Quarti a Wimbledon e ha portato a casa diverse partite nei tornei pro (una su tutte: la vittoria contro Sandra Kloesel che gli ha permesso di approdare in Semi nel 50mila di Troy, in Alabama).
La leva del ’92 non è da meno, con quattro ragazzi eccellenti - Bernard Tomic, Giacomo Miccini, Ryan Harrison e Tamaryn Hendler – e due scommesse - Ema Burgic e Nastassja Burnett. Assegnamo a Bernard Tomic il ruolo del wonder boy e a Giacomo quello di outsider di lusso. Gli austrialiani scalpitavano da un po’ per incoronare al più presto l’erede di Lleyton Hewitt ed hanno investito per acclamazione popolare il prodigio di Gold Coast. Bernard ha una tecnica pazzesca, un gioco multi-dimensionale e una grande capacità di lettura dello scambio; gli mancano forse il peso di palla (di Giacomo Miccini) e il servizio (di Giacomo Miccini). L’interrogativo è: nel tennis maschile, che da anni procede nella direzione del “big serve and huge forehand”, c’e’ più spazio per gente come Tomic o come Giacomo? La riposta, come sempre, la da e la darà il rettangolo. E il rettangolo ci dice che a New York Giacomo ha rifilato un sonante 6-4 6-2 al golden boy della scuderia Img, ma rivalry tra i due è appena all’inizio, siamo ansiosi di rivederli giocare l’uno contro l’altro. Un altro ottimo tennista è Ryan Harrison, texano, fuori dal giro Img, allenato dal padre Pat Harrison che è uno dei coach più preparati del John Newcombe Tennis Ranch. Il ragazzo due settimane fa ha messo le mani sulla Osaka Mayor's Cup (Torneo GA dei circuito Ift U-18). Tenetelo d’occhio. Su Tammy Hendler, di nuovo c’e’ che la settimana scorsa ha raggiunto i Quarti nel 25mila di Istanbul. Dal punto di vista tecnico, Tammy è perfetta o quasi nei colpi a rimbalzo, dove colpisce con un anticipo pazzesco, la sua definitiva affermazione a livelli alti passa attraverso la crescita dal punto di vista fisico (e su questo il team di Bollettieri sta lavorando da un po’) e la costruzione di un servizio meno aggredibile (e su questo il team di Bollettieri sta lavorando da un po’). Altrimenti, continuerà a non esserci match – non ancora – contro gente come Ula Radwanska e Ksenia Milevskaya. Sulla bosniaca Ema Burgic, ritieniamo che abbia un qualcosa in più rispetto a Camila Silva e Sviatlana Pirazhenka, ma la differenza è minima, quasi impercettibile. Quanto a Nastassja Burnett, i suoi atout al momento sono il rovescio e l’ottima preparazione fisica. Nastassja è un atleta, una Schiavone con ben altro fisico, con tutto il rispetto per Francesca. Se farà progressi al servizio, sarà dangerous floater in molti tornei nel 2008.
Infine, la gang dei ragazzi “terribili” del 1993: Carlos Boluda, Hanna Orlik e Kristina Mladenovic. Forse qualcuno di voi ha visto giocare l’alicantino (come Juan Carlos Ferrero) Boluda: bam-bam, intensità, potenza e anticipi impressionanti. Un nuovo Agassi, più che un epigono di Rafa. Lo stesso Zio Toni (Nadal) si è complimentato con Carlos ed ha ammesso che Rafa a 14 anni era molto più artigianale e sapeva fare meno cose. Boluda ringrazia e replica: Rafa ha vinto tre volte il Roland Garros, io cosa ho vinto finora? La bielorussa Orlik, 14 anni compiuti nel marzo scorso, è talento allo stato puro, con quelle accelerazioni di diritto da brividi e – sottolineo – un servizio che non è affatto male, considerata l’età. La vincitrice dell’Eddie Herr e Orange Bowl U-14 nello stesso anno (il 2006), si è già costruita una classifica Itf, che è pazzesca per una quattordicenne (il 29 ottobre è n.67 del ranking), a suon di vittorie nei tornei G3 e G2. Siamo più o meno sui livelli di Tamira Paszek a 14 anni, con una superiorità dal punto di vista fisico/atletico rispetto all’allieva di Larry Passos. Una curiosità: nel gennaio scorso, sul carpet del Casio Itf Junior Tournament di Amburgo, la Burnett ha strappato un set alla bielorussa. La più giovane dei nostri “best 18” è la francese Kristina Mladenovic, un’autentica forza della natura, 182 cm di altezza x 60 kg a 14 anni, palla pesante e servizio robusto. Kristina – che è un mix quasi perfetto tra Mary Pierce e Nicole Vaidisova – ha già vinto la sua prima partita tra i pro nel 10mila di Clermond-Ferrand, in Francia. Qualcuno di voi può averla vista all’opera l’estate scorsa a San Remo, in occasione della Summer Cup. Il suo staff ha annunciato la partecipazione di Kristina alle prossime edizioni di Eddie Herr e Orange Bowl, in programma rispettivamente l’ultima settimana di novembre e la prima di dicembre. Ne vedremo delle belle.
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Monday, October 29, 2007
Video Federer vs Del Potro, Basilea 2007
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Friday, October 26, 2007
La campagna d'america di Kristina Mladenovic
La nuova 'grande speranza' del tennis francese Kristina Mladenovic - classe 1993 - ha annunciato la sua partecipazione ai tornei americani Eddie Herr e Orange Bowl. La Mladenovic, simile a Niki Vaidisova quanto a struttura fisica (è alta 182 cm x 60 kg) ma da molti paragonata a Mary Pierce per la pesantezza di palla, il mese scorso ha vinto la sua prima partita da Pro nel 10 mila dollari di Clermond-Ferrand, in Francia. Tenetela d'occhio, quest'anno sarà solo una temibile out-sider, l'anno prossimo invece...
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Orange Bowl 2007: si chiudono le iscrizioni
Solo per ricordare agli appassionati che oggi, 26 ottobre 2007, si chiudono le iscrizioni per la 61° edizione dell’Orange Bowl Under 18 e Under 16. La prossima settimana conosceremo le entry list. Le Quali partiranno il 30 novembre (Under 16) e si concluderanno domenica 2 dicembre. Gli incontri di tabellone principale prenderanno il via domenica 2 (U-16) e lunedi 3 dicembre (U-18). La novità di quest’anno è la Dunlop come main sponsor, nonchè fornitore ufficiale di palle del torneo (i ragazzi giocheranno le ‘extra duty’, le ragazze con le ‘regular duty’). I vincitori della 60° edizione sono: Niki Hofmanova e Alex Luncanu per l’Under 18; e Allie Will e Grigor Dimitrov per l’Under 16. La venue e la superficie non cambiano: si gioca sul cemento del Crandon Park Tennis Center di Key Biscayne, Florida, stessa sede dell’evento professionistico noto come Torneo di Miami (da alcuni chiamato il quinto Slam).
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Wednesday, October 24, 2007
Mai stati giovani
Questo articolo è il secondo di una trilogia sul tennis giovanile.
Dopo l’analisi del rendimento dei ragazzi nei più importanti tornei Itf Under 18, abbiamo focalizzato l’attenzione su una fase molto delicata e non priva di insidie, che è quella della transizione da junior a pro. Alcuni parlano di due sport diversi, di cui uno è l’evoluzione dell’altro. Ci siamo chiesti quand’è che un tennista junior compie il fatidico breakthrough nel circuito pro (se entra nei primi 500 nel tennis maschile e nelle prime 300 in quello femminile? Puo’ essere un’ipotesi, ma a volte un semplice numero dice poco e va comunque spiegato). Per trovare risposte convincenti abbiamo analizzato i risultati nei tornei pro disputati dai top player junior nel corso del 2007.
Al 15 ottobre, in campo maschile solo in otto hanno superato la soglia dei 10 punti Atp e sono tutti compresi compresi nei primi 1000 del ranking:
Svetta Donald Young che – dopo un paio di stagioni in cui aveva rischiato di bruciarsi – con lo US Open 2007 ha compiuto il salto di qualità che molti si attendevano da tempo. Occupa la posizione n.122 del ranking, una classifica che potrebbe permettergli di entrare direttamente in tabellone del prossimo Open d’Australia. Da un punto di vista qualitativo, per l’afro-americano è stato forse più importante vincere il Challenger di Aptos e arrivare in finale a quello di Tulsa o di Calabasas che non approdare al terzo turno dello Us Open. Vincere cinque partite in una settimana (senza perdere un set) in un torneo da 75mila dollari (come quello di Aptos, in California) per un diciottenne è di una difficoltà pazzesca. D’altra parte, per raggiungere il terzo turno a Flushing Meadows e incamerare 75 punti, a Donald è bastato battere il solo Guccione all’esordio, beneficiando del ritiro di Gasquet nel turno successivo.
Ottima annata anche per il bombardiere australiano Greg Jones e per il nostro Thomas Fabbiano. Il primo è nei primi 500 del ranking, ha giocato già una finale di un challenger in Tasmania e si appresta a fare il botto nel 2008. Thomas è un pelo fuori dai primi 500, a settembre ha vinto il 10mila di Olbia (superando in finale Massimo Dell’Acqua), a luglio, raggiungendo i Quarti nel Challenger di Trani (un 50mila), ha portato a casa 14 punti Atp. Il 2008 sarà decisivo per l’orgoglio di Puglia, che già oggi vanta un ranking più alto di tennisti come Da Col, Giraudo, Torresi, Dell’Acqua, Colangelo, Di Vuolo, tutta gente che gioca da un po’. Chiedergli di chiudere la stagione con i punti necessari a giocare le Quali nell’Open d’Australia del 2009 è forse eccessivo (se non impossibile) e servirebbe solo a creargli ulteriore pressione.
E’ curioso osservare che Ignatik, il n.1 del ranking Itf U-18, non abbia raccattato neanche la miseria un punto Atp. Le partite giocate dal bielorusso tra i pro si contano sulla punta delle dita di una mano, una su tutte la netta sconfitta (6-2 6-0) subita in estate a Recanati per mano di Marco Pedrini (n.460 del ranking Atp). E’ messo meglio Berankis, che a marzo ha vinto un 10mila sul cemento in Portogallo ed attualmente occupa la posizione n.771 del ranking ATP. Un gradino più in alto del lituano si situa Brydan Klein. Il vincitore dell’ultima edizione dell’open d’Australia Jr, è fresco reduce dalla vittoria di un Future in Australia (il 15mila di Sawtell), ha mezzi fisici notevoli, una prima di servizio robusta e molto veloce: è un Pro a tutti gli effetti, malgrado debba ancora compiere 18 anni il prossimo 31 dicembre. 11 punti Atp per Teo Trevisan, di cui 8 raggranellati nel 10mila di Imperia, dove si è sbarazzato del testa di serie n.2 Luca Vanni, ha regolato di misura Daniel Lopez, il suo underdog preferito, prima di arrendersi in finale ad buon giocatore qual è Alberto Giraudo. Lo stesso Giraudo, intervistato da Matteo Veneri di Tennis Teen, ha definito Teo un “talento incredibile”, a suo avviso superiore a quello di Fabbiano.
Tra le ragazze, Alize Cornet ha creato il vuoto attorno a se. La punta di diamante del Team Lagardere è n.59 al mondo (a quattro distanze da Karin Knapp, tanto per intenderci, due anni e mezzo più anziana della francese), ma è junior solo per le anagrafe – classe 1990 - e perchè ha vinto il French Open Jr. Per il resto, la stella di Nizza è una Pro che gioca prevalentemente i 100mila e i tornei Wta. Un’altra ben avviata nel circuito è Sorana Cirstea, classe 1990, finalista del Bonfiglio 2006, n.107 del ranking Wta. La rumena gioca un bel tennis aggressivo, e possiede ottimi fondamentali. La sua stagione è stata costellata da risultati brillanti, con due acuti: finale a Budapest (sconfitta da Gisela Dulko, dopo aver vinto il primo set) e Semi a Bali, dove ha ottenuto la vittoria più prestigiosa della sua giovane carriera, superando 7-5 al terzo Patty Schnyder.
Dietro Cornet e Cirstea, c’e’ un quartetto formato da due 17enni (Pivovarova e Brengle) e due 16enni (Radwanska e Pavlyunchekova) che, quanto a ranking Wta, valgono più o meno la Dentoni, che è n.262 al mondo: siamo in odore di entry list per le Quali agli Open d’Australia 2008. Dovessi pescarne una dal “mazzo” prenderei Ula Radwanska, con buona pace del buon Fabio Della Vida che trova anti-estetico il tennis delle sorelle di Cracovia (a proposito: Agnieszka ‘Aga’, la sorella maggiore di ‘Ula’, con i Quarti di Zurigo ha raggiunto il suo best ranking di n.26 al mondo). La Pivovarova è la più “cattiva” agonisticamente parlando e forse quella più disposta a soffrire, la Brengle è la più continua, la Pavlyunchekova ha un po’ frenato la sua ascesa, anche perchè si è cimentata a livelli molto alti, in cui si vincono poche partita ma si fa tanta esperienza. Tra la 300esima e la 350sima posizione del ranking Wta troviamo un terzetto formato dalle tre ‘Ksenie’: Ksenia Palkina (n.302), Ksenia Pervak (n.303) e Ksenia Milevskaya (n.339). Quanto alla prima e più anziana delle tre, il suo ranking Wta sostanzialmente coincide con quello Itf Under-18 (n.306) e la cosa ha sua spiegazione piuttosto banale: la Palkina gioca quasi esclusivamente tornei Pro, in agosto ha vinto un 10mila a Mosca e tre settimane fa ha raggiunto i Quarti a Tashkent. La Pervak è una mancina minuta e piuttosto rapida, che tira delle botte incredibili; il 30 settembre scorso ha vinto un 25mila in Georgia, a Batumi, superando in finale Corinna Dentoni. La Milevskaya ha, invece, raggiunto la finale in un 50mila sulla terra, a Contrexeville (Francia), sconfitta da Andrea Petkovic.
Concludiamo dedicando lo spazio che merita a Michelle Larcher De Brito, n. 33 del del ranking junior e n. 368 di quello Wta. Il tutto a soli 14 anni. La portoghese si fa gia’ valere nei 75mila (Semi ad Albuquerque, New Mexico, sconfitta da Rosana De Los Rios, futura vincitrice del torneo). Bollettieri le fa avere una wild card a Miami e cosa ti combina Michelle? Batte Meghann Shaughnessy in una partita leggendaria – di cui vi abbiamo parlato in primavera – e gioca un set alla pari contro Daniela Hantuchova. La piccola Michelle – letteralmente: siamo sui 160 cm di statura – sta studiando da numero uno.
Un dettaglio di poco conto: ho parlato con lei in maggio a Salsomaggiore e mi ha confessato che sul rosso fa fatica, la palla le viaggia meno, spende troppe energie per fare il punto. Meno di un mese dopo: Michelle stacca il biglietto per i Quarti a Parigi, vincendo in rimonta una sfida epica contro Sorana Cirstea. Morale: la De Brito è di un altro pianeta.
Quanto a noi italiani, faremmo bene a tenerci stretta la Burnett, sperando che sedicenti Guru non ne ostacolino il percorso crescita tecnica e umana.
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Sunday, October 21, 2007
We can be heroes...
I, I wish you could swim... Like the dolphins, like dolphins can swim... Though nothing, nothing will keep us together We can beat them, forever and ever We can be heroes, just for one day...
Dedicherei il pezzo di Bowie, che i cinquantenni non sfigati di oggi - si contano sulla punta delle dita - ricorderanno sicuramente con affetto, a David Nalbandian, Re Per Un Giorno nell'arena madrilena. Semplicemente ingiocabile. Vedere uno come Roger in palese difficoltà, remare, forzare e subire il gioco dell'avversario, è un evento talmente raro...
E' la dimostrazione che nel Tennis, chi ha talento può battere chiunque, anche il numero uno. Certo, poi, avere continuita' e' un'altra cosa. Dipende da altri fattori.
Sull'argentino è stato detto e scritto tutto il male possibile: ciccione, smidollato, pavido, scansafatiche, sono alcuni aggettivi che mi vengono in mente. Non c'e' da stupirsi, comunque, considerando la dabbenaggine media di chi ha straparlato su Nalbandian. E meno male che non si allena, perchè se fosse motivato...
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Friday, October 19, 2007
I numeri di Ancic al servizio.
Ho analizzato i numeri dei tre match giocati finora da Marione a Madrid, contro Gicquel, Blake e Mathieu. Ha servito complessivamente 29 ace, contro 4 doppi falli. La percentuale di prime in campo è mediamente sopra il 60% e quando entra la prima non si gioca: il croato ha ricavato 79 punti su 90, pari all’88% dei punti disponibili. Il 37% dei 79 punti sono il risultato di un ace, i servizi vincenti non si contano. E, se si esclude Gicquel, gli altri due rispondono piuttosto bene.
Morale: se Ancic serve sopra il 60% di prime contro Djokovic, per il serbo sarà dura.
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Due flash su Madrid e Zurigo.
Prima di pensare ad un eventuale showdown contro Rafa, il talentuoso – ma un po’ stanco – ‘Nole’ dovrà guardarsi da un impressive Marione, che finora ha concesso e annullato (a Blake) una sola palla break in tutto il torneo. Inoltre la sfida ha il sapore del derby tra Serbia e Croazia. Ne vedremo delle belle. La sensazione è che il n.3 del mondo per approdare in Semi dovrà alzare il livello di gioco espresso nei primi due match. Senza concedersi pause, poiché Ancic non regala nulla e non si breakka da solo come Verdasco e Ferrero.
Su Justine, che altro dire dopo la 17esima vittoria consecutiva con un solo set lasciato alle avversarie? La belga sembra addirittura migliorata rispetto allo US Open. E’ possibile? Sarà banale, ma JH ha dimostrato che il solo talento senza il duro lavoro (con Carlos) non è sufficiente a raggiungere l’eccellenza. E’ un esempio per ogni ragazza che – dai 10 anni in su – vuole provarci nel tennis. Se penso che Mary Joe Fernandez e Mc Enroe davano favorita Venus a New York, mi viene da sorridere. Carlos è un esempio per i coach. Sono convinto che abbia passato la notte a studiare Aga Radwanska. Poiché i campioni veri non sottovalutano nessun avversario.
Dimenticavo: il paragone con Roger Federer è realistico, anche se nel circuito femminile la concorrenza è meno spietata e al momento c'e' un divario enorme tra Justine e le altre.
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Thursday, October 18, 2007
Video Trevisan vs Lopez: finale Santa Croce sull'Arno 2007
Le riprese non sono eccezionali, ma con un campo senza spalti non si poteva fare di meglio. Notate bene la distanza dalla linea di fondo di Daniel Lopez che serve per restare nel match, vinto da Teo 8-6 al terzo set.
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Tuesday, October 16, 2007
Biberon e Terra Rossa.
Si dice in giro che in Italia esista solo la terra. Il cemento (armato, ma non sempre) è impiegato per lo più nella costruzione di edifici. Il sintetico indoor è una superficie per reietti, cui fare ricorso, quando la temperatura scende sotto lo zero. L’erba – perdonatemi la battuta – è appannaggio dei pusher albanesi.
Nove tornei su dieci sono disputati sulla nobile ‘clay court’, l’Eldorado del tennis italiano. I nomi blasonati da associare a questo ‘luogo epico’ li conoscete tutti: da veri e propri simulacri come Sergio Palmieri, Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta, a titolati comuni mortali del calibro di Filo & Poto. La patina color terracotta su scarpe e stringhe, i calzini da cestinare a fine match, piedi ancorati almeno tre metri dietro la linea di fondocampo, palle rotonde e arrotate e ...remare, remare e ancora remare: sono i tratti caratteristici del terraiolo classico. La versione moderna si è evoluta: serve meglio, gioca vincenti, si costruisce abilmente il punto ma la base di partenza, le origini, o come diavolo volete chiamarle, sono quelle appena descritte. Ma è proprio vero che noi italiani siamo un popolo di terraioli? Le nuove generazioni di tennisti hanno la terra nel dna o nel biberon? Non c’e’ via di scampo, anche per uno col talento di Matteo Trevisan?Chi scrive si è posto domande come queste, prima di compiere un’analisi sui più importanti tornei ITF Under-18, finalizzata al confronto del rendimento dei tennisti di diversa nazionalità al variare delle superfici. Premesso che a livello Under 18 è ancora un po’ presto per parlare di specializzazione di un giocatore di tennis, l’analisi ha offerto spunti di riflessione interessanti, che vale la pena di condividere.
Abbiamo circoscritto l’ambito di analisi ai quattro tornei dello Slam e ai tornei di Grado A, che l’ITF sostanzialmente parifica ai primi ai fini del calcolo dei ranking points. Il periodo considerato è la stagione 2007, pertanto abbiamo dovuto escludere l’Orange Bowl, l’unico torneo pesante da disputare il prossimo dicembre. Abbiamo replicato il sistema di calcolo ITF, che assegna al vincitore di un Grado A 250 punti, con un bonus di ulteriori 250 punti per i vincitori di un torneo dello Slam, 180 punti al Runner-up, 120 punti ai semifinalisti e cosi’ via.
In campo maschile, le prime due posizioni di questa mini race generale sono occupate dal bielorusso Uladzimir Ignatik (con 1070 punti) e dal lituano Ricardas Berankis (con 820 punti), che, guarda caso, sono in vetta del ranking Itf. Sin qui, direste: bella scoperta dell'acqua calda. Considerando solo i tornei giocati sulla terra (Roland Garros, Bonfiglio e Copa Gerdau), Ignatik fa un po’ il Nadal (in miniatura, sia chiaro) della situazione, avendo vinto Roland Garros e Gerdau e fatto semi a Milano: il talentuoso furetto, allenato da Myron Grunberg (presso la John Roddick Total Tennis Academy, a San Antonio, TX), ha incamerato sulla terra 870 dei 1070 punti complessivi. E, proprio come Rafa, è giunto in finale a Wimbledon. Ma siamo sicuri che Ignatik sia un terraiolo doc? Certo, è mingherlino, con statura e gambe da ala destra, non serve missili a 220 km/h, ma è in possesso di una tecnica troppo raffinata per esser sbrigativamente etichettato come terraiolo. La seconda piazza sulla terra rossa è occupata dal fiorentino Matteo Trevisan, con 370 punti (vincitore del Bonfiglio e semifinalista a Parigi). Segue il mancino francese Piro, forse il più terraiolo di tutti, con 300 punti. Anche con riguardo a Teo, ci si potrebbe chiedere: il semifinalista del recente Us Open – sconfitto da Berankis per una manciata di punti – è da considerarsi uno specialista del rosso? Gradiremmo interpellare voi lettori su questo punto, per conoscere la vostra opinione su Teo, il presunto terraiolo. Le superfici diverse dalla terra sono una colonia di Berankis (740 punti), che stacca di 240 punti l’australiano Klein e l’afro-americano Donald Young, che si sono limitati a vincere rispettivamente Open d’Austrialia e Wimbledon. E’ curioso, in realtà spiega tante cose, osservare come Teo Trevisan, senza aver vinto un torneo pesante sul duro o sull’erba, si sia guadagnato la quarta posizione anche fuori dal suo habitat naturale, a suon di piazzamenti: ottavi a Melbourne, Quarti a Wimby e, come detto, Semi a New York. Un gradino sotto Teo è il pugliese Thomas Fabbiano, che con le due Semi raggiunte a Melbourne e New York, si mette in luce come il meno terraiolo tra i talenti italiani.
In campo femminile, lo sapete tutti, il tricolore junior batte la fiacca. La Dentoni (terraiola anche lei?) si è chiamata fuori anzitempo e, coadiuvata da Laura Golarsa, sta saggiando le difficoltà dei futures. Zanchetta e Di Batte, le più anziane della nidiata, hanno francamente deluso, mentre le più giovani non sono ancora pronte per giocare ad alti livelli. Un discorso a parte, in realtà, andrebbe fatto per Andrea-Roxana Vaideanu, che - con un rovescio bimane per certi aspetti paragonabile a quello di Jelena Jankovic - è fuori dalle prime cinquanta al mondo, ma non sembra questo il contesto più adeguato. Possiamo solo evidenziare che Roxana – se non è fuggita nottetempo - si allena al Parioli con Erika Zanchetta. Tante speranze sono riposte in Nastassja Burnett, che ha appena 15 anni. Noi ci accontenteremmo di una con il rovescio della Vaideanu, l’abnegazione della cervese Gioia Barbieri e il fisico di ...(le tenniste italiane non hanno questi gran fisici, ma non ditelo in giro), ma la cosa ahimè è irreale.
Tornando sui numeri, le regine della stagione, vale a dire “Ula” (Urszula) Radwanska (790 punti) e Anastasia Pavlyuchenkova (780 punti), in particolare la prima, devono tutto a cemento e Wimbledon. Radwanska Jr, con il brillante risultato ottenuto nel torneo Wta di Bangkok, ha compiuto il breakthrough nel circuito pro. Sulla terra ha trionfato Alize Cornet. Anche per la vincitrice del Roland Garros, vale lo stesso discorso fatto per Ula: quest’anno ha giocato diversi tornei pro ed i risultati sono maturati anche sul cemento (vedi il 3° turno allo US Open 2007, con uno strepitoso primo set giocato contro Jelena Jankovic). Sono meno note, ma sul rosso hanno dimostrato di saperci fare, la francese Cincy Chala, vincitrice della Copa Gerdau, e la serba Bojana Jovanovski, finalista al Bonfiglio. Le due sono entrambe del ’91 e in questa stagione si sono affrontate due volte, sempre sulla terra: in Brasile, in Semi, ha vinto la Chala, mentre al Bonfiglio, nei Quarti, si è imposta la Jovanovski. Sul duro, la rivelazione dell’anno è Kristina Kucova. Una stagione davvero convincente quella della slovacca (580 punti tra US Open, Australian Open e Wimby), culminata col successo a Flushing-Meadows. Tra le specialiste del cemento vanno annoverate anche la statunitense Madison Brengle (Runner-up a Melbourne, oltre che a Wimby) e l’austriaca Nikola Hofmanova, fresca reduce dalla finale di Osaka. Buoni i risultati anche per Ksenia Milevskaya (Semi a Melbourne, Parigi e New York) e Anastasia Pivovarova (vincitrice del Bonfiglio).
Concludiamo con un sommesso incitamento rivolto a scuole tennis, coach e organizzatori di tornei in Italia: è il momento di osare, di provare a uscire dal ghetto dorato, tradizionalista e sclerotizzato della terra. Ai coach in particolare: puntate sugli schemi e sul gioco d’attacco. In poche parole: evitate di far insozzare i calzini ai vostri allievi. Le mamme dei ragazzi ve ne saranno grate.
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Michael_Pemulis
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Thursday, October 11, 2007
Rafa o Non Rafa: Sondaggio.
Concluso il periodo di convalescenza, Rafa è stato il primo dei contendenti a “varcare” la Puerta Principal, con il chiodo fisso prepararsi al meglio alla Mutua Madrilena Masters. Manolo Santana gli ha consegnato – realmente, non virtualmente - le chiavi della Telefonica Madrid Arena e Lui – in compagnia di uno sparring di tutto rispetto come Alejandro Falla – ha iniziato a tirar palle come un forsennato, deflorando le vergini “courts”. La tendinite al ginocchio è un lontano ricordo?
Approfittiamo per lanciare un sondaggio tra i lettori di questo blog:
A) Il majorchino ha tanto cuore e altrettanta voglia di riscatto ma...fisicamente non è pronto;
B) Fisicamente è a posto, ma ha bisogno di tempo per ritrovare i colpi e il tempo sulla palla;
C) Vedremo un Nadal in discreta condizione, ma nella parte bassa del tabellone dovrà fare i conti con Jok(e)ovic e con...shhhhh zitti tutti...Tomas Berdych.
D) Cuore, gambe, colpi, e testa sono vicini allo standard di Rafa. Il pigro Joke si batterà da solo in uno dei primi turni, Berdych verrà abbattuto a colpi di maglio, l’armata spagnola sarà ridotta ad un branco di comparse. Si sente già l’odore di Roger vs Rafa: conflitto finale.
Desiderosi di conoscere la vostra opinione.
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Michael_Pemulis
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Thursday, October 04, 2007
Partite aggiustate: la ricetta di Pemulis.
Segnalazioni, indiscrezioni, dossier segreti, dichiarazioni shock degli stessi (ex) tennisti: ogni giorno si aggiunge qualche chicco su quella che sta diventando una distesa di sale nel deserto del tennis professionistico. La diagnosi di molti: il tennis è malato, la corruzione è l’agente patogeno, la sindrome è quella del match-fixing, degli incontri “aggiustati”.
Secondo quanto riportato dalla stampa francese, noi italiani saremmo un popolo di scommettitori. Più precisamente: cinque tennisti italiani – i nomi li conoscete a memoria ormai – sarebbero accaniti gambler. Lo confermerebbe – non si capisce in quale veste: opinionista, teste, gola profonda, parte lesa - Julien Benneteau, tennista francese attualmente n. 62 del ranking ATP. La cosa mi sorprende non poco. Ho sempre pensato che fossimo un popolo refrattario al progresso tecnologico. Siamo uno dei paesi europei col minor numero di conti correnti bancari online, ma i nostri tennisti avrebbero tutti o quasi il vezzo delle scommesse via internet.
Il settimanale inglese “Sunday Telegraph” ha svelato l’esistenza di un dossier segreto redatto da un broker, in base al quale le partite under suspicion sarebbero 138 – di cui soltanto tre (il 2,2%) riguarderebbero match femminili.
Un coro di voci autorevoli ha rumoreggiato contro il la piaga del betting, considerandola un imbarazzante fattore di contaminazione del nostro sport. Con tutto il rispetto per opinionisti e anchor man, la presa di posizione denota un pruriginoso oscurantismo di ritorno. Fa pensare a Cuore di Tenebra di Joseph Conrad, o al Sacro Graal dei Monty Python. Sarebbe come voler proibire l’uso di internet o chiudere le banche online per impedire le truffe sul web. Il progresso tecnologico è inarrestabile, come inarrestabile è la piaga della corruzione. Il betting è parte integrante dello sport, un fiume di denaro, a volte sospetto, che scorre vivacemente nel tessuto economico. Se la crociata oscurantista è ridicola, indignazione e fatalismo sono non meno inutili e dannosi.
Ci siamo messi nei panni dei broker e dell’ATP e abbiamo provato a escogitare qualche semplice espediente per arginare il fenomeno in questione.
a) In primo luogo, ogni broker che si rispetti, per ovvie ragioni di gestione del rischio dovrebbe disporre di efficaci trigger pronti a scattare tutte le volte che i volumi delle scommesse superano una certa soglia. Ad esempio, se su un primo turno di un Challenger si scommette mediamente 10, il giorno in cui l’ammontare delle puntate dovesse superare quota 20 o 30 il broker chiuderebbe le scommesse, senza pagare le eventuali vincite sulla singola partita (vedi Betfair sul ‘pasticciaccio’ Davydenko vs Vassallo-Arguello). La cosa non estirpa la mafia (come potrebbe?) ma le complica il ‘lavoro’, poichè per ottenere profitti interessanti le partite da aggiustare diventerebbero centinaia.
b) I manager dell’ATP, i quali – non dimentichiamolo – sono tecnicamente delegati dei giocatori, invece di pagare due ex detective di Scotland Yard per indagare sul caso Davydenko, potrebbero promuovere un fondo sociale a scopo mutualistico a sostegno dei tennisti di “terza e quarta fascia”, i più sensibili alle sirene della corruzione, quelli che di solito sono ignorati e mortificati dalle Federazioni.
Due semplici strumenti, uno dei quali è immediamente attuabile. Due strumenti con audience modesto, a basso contenuto di gossip mediatico. Per i nostalgici di Quarto Potere.
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Michael_Pemulis
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3:38 PM
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Terza di Copertina.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.