Tuesday, November 07, 2006

21:35 del 4 Novembre: il volo Iberia proveniente da Zurigo regala un sogno chiamato Martina.


Traduzione libera dal Diario del piccolo Alvaro.
Sono le 21:35 di sabato 4 novembre: il volo Iberia 3469 proveniente da Zurigo ci regala la Regina del tennis che ogni appassionato vorrebbe incontrare, parliamo di Martina Hingis ovviamente. E’ il momento piu’ bello della giornata. Avevo sentito qualcuno parlar male di Martina, ma, credetemi, se Amelie è graziosa Martina è un’incantevole ragazza, realmente simpatica e alla mano. Tanto alla mano che quando la incontro all’uscita dal Terminal sembra accompagnata da un ragazzo biondo che parla una spagnolo perfetto, in realta’ mi spiega che si tratta non di un accompagnatore, bensì di una persona conosciuta sull’aereo, con la quale ha familiarizzato al punto tale da scambiare mail e numero di telefono (hai capito Martina? Ti aspetti Radek e vedo un biondo dai tratti simili a Brad Pitt).
La nostra conversazione e’ semi-confidenziale fin dal primo momento, mi chiede del museo “El Prado” e la rassicuro dicendole che è molto vicino all’albergo che la ospitera’, mi chiede quante persone vivono e Madrid e le replico che sono circa 4 milioni se consideriamo l’area meptropolitana. Anche in questo caso, come nel caso della Dementieva, l’attesa al nastro trasportatore a giocato a mio favore, per recuperare i bagagli c’e’ voluto un secolo, cosi’ abbiamo modo di parlare a lungo. Le chiedo della Svizzera e Martina mi parla del piccolo villaggio in cui vive nei dintorni di Zurigo, parliamo della meravigliosa Interlaken, un posto che Martina adora, e di Losanna. Mi racconta che nei giorni precedenti un elicottero l’ha prelevata da casa per portarla a Losanna, dove avrebbe dovuto partecipare all’inaugurazione di un Omega shop, e di come dall’interno dell’elicottero ha potuto ammirare i due laghi di Intelaken, godendosi l’incantevole panorama. Anche lei formula la domanda di rito sull’arrivo delle contendenti, aggiungendo che sapeva dell’arrivo di Patty, con la quale aveva parlato al telefono due giorni prima. Improvvisamente apre la borsa, estrae e mi offre dell’ottimo cioccolato ripieno alla ciliegia, cosi’ iniziamo a parlare dei pregi del cioccolato svizzero, e mi mostra la sua scorta di tavolette Lindt stipate nella sua borsa. Il monento magico dura complessivamente per venti minuti, fino a quando vediamo comparire sul nastro trasportatore una borsa Adidas di color rosa, seguita da altri due borsoni da tennis. Prima di congedarsi chiede cortesemente su una nostra auto potra’ prelevare l’indomani Radek Stepanek e io, alltrettanto cortesemente, la rassicuro sul trasporto del suo boyfriend. Mentre ci avviamo verso la solita Porsche parliamo un po’ del Masters Series di Madrid appena vinto da Roger, di Rafa e del gestaccio di Tomas Berdych dopo aver battuto il kid di Majorca. Martina promette che sara’ estremamente carina con il pubblico locale e, senza alcun dubbio, non faccio fatica a crederci e a pensare quanto calorosamente “The Crowd” ricambiera’ la carineria. Parola di Hingis, una campionessa dentro e fuori del campo.

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Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.