Wednesday, November 08, 2006

Flashback, Aeroporto di Madrid, 23:40 di domenica 5 novembre: Alvarillo saluta Kimmie.


Liberamente tradotto dal Diario del piccolo Alvaro.
Non ci posso credere, il mio boss mi annuncia che Kim Clijsters è in arrivo con un volo Iberia diretto a Madrid - tutti i voli Iberia sono destinati al Terminal 4 dell’aeroporto – così anche questa piatta domenica diventa per me un gran giorno, il giorno in cui daro’ il benvenuto a Kimmie. Da buona star si fa attendere, perche’ perde il volo con arrivo previsto alle 21:35 e approda a Madrid solo alle 23:40 (poverina, tra finale di Hasselt e premiazione non gliel’ha fatta a prendere il primo aereo). Non vi dico che spasso le due ore d’attesa, che inganno rannicchiato nel mio stand intento a leggere “I Fratelli Karamazov”, con i passeggeri che continuano a chiedere: “mi scusi dov’e’ il bagno?...senta mi puo’ dire dove sono gli ascensori?”.
Le due ore più lunghe della mia vita passano e improvvisamente ad un tratto vedo un uomo piuttosto buffo saltellare sul terminal. Chi e’ costui? I piu’ attempati appassionati di calcio forse lo ricordano, e’ Leo Clijsters, per gli amici Lei, il papa’ e manager di Kimmie, ex difensore del Malines e della nazionale belga negli anni ottanta. Incredibile da credere, ma Kimmie dopo i soliti convenevoli mi dice: “è facile per me essere riconosciuta con un tal “crazy man” al seguito, non credi?” E giu’ risate rumorosissime. Parliamo del titolo appena vinto ad Hasselt, e soprattutto del recupero dal suo infortunio al polso (dice di essere al 100% e di esser felice per aver recuperato totalmente). Kim passa tutto il tempo a giocare con papa’ Lei, a farsi sgambetti e a mandare in collisione i rispettivi trolley. Ad un certo punto le chiedo una foto, lei posa e ride ma la sua faccia non ha prezzo (è la più buffa che abbia mai visto, giudicate voi), vede la foto sul display della mia fotocam e mi chiede subito di cancellarla, ma io tengo duro e replico dicendo che adoro quella foto e non la cancellerò mai, alla fine Kimmie si arrende e la mia foto sopravvive alla sua censura. Il recupero bagagli in questo caso e’ veloce, rapidamente raggiungiamo la macchina e le nostre strade si separano...per sempre :-)

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Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.