Thursday, November 09, 2006

La persona piu' divertente del Torneo e' sugli spalti.

Con buona pace dei puristi del tennis giocato, Pem ha pensato bene di ficcare il naso nelle tribune, tra gli stands, andando a caccia di volti di V.I.P e di wannabe degni di esser menzionati su questo giornale elettronico. Dopo un’attenta analisi degli astanti, con fermo convincimento assegna la simbolica palma d’ametista (l’oro e’ un po’ troppo caro in queste occasioni) all’uomo del giorno, uno dei piu’ inquadrati delle telecamere di Eurosport, uno con il quale tanti spettatori ieri sono entrati in empatia. Avete gia’ capito di chi parliamo? Ai meno perspicaci Pem regala qualche indizio: e’ prossimo al compimento dei 28 anni e risiede ufficialmente a Montecarlo. Troppo poco? Ha i labbroni da afro-americano, le orecchie a sventola e quest’anno ha fatto notizia non tanto per meriti sportivi (che in ogni caso non sono irrilevanti) ma quanto per...
Esatto, l’uomo del giorno è lui, chi altro senno’, e’ l’agitatissimo (ieri) Radek, Radek Stepanek, il fidanzato piu’ noto dello show, ma anche un ex-doppista che e’ entrato tra i top ten (a luglio 2006) in singolare. Radek, il brutto anatroccolo alto sei piedi e un pollice (ma poi sara’ realmente tanto inguardabile? Gli altri sono poi cosi’ belli?), colui che da circa sei mesi vive una relazione sentimentale bellissima (stando a quelli che hanno dichiarato i diretti interessati) con Martina Hingis. Radek, nato tra le miniere di carbone di Karvina, nella Boemia Orientale, che grazie alla sua robusta prima di servizio e ai suoi poco spettacolari ma efficaci colpi piatti, vive nell’agio e nel benessere del Principato di Monaco. Lo stesso Radek che, costretto ai box da un malanno alla schiena si e’ improvvisato sparring partner della sua dolce meta’. Vederli allenarsi a Madrid e’ forse la cosa piu’ divertente che si possa fare dentro l’impianto sportivo. Radek non e’ uno dei tanti Michael Joyce della situazione, quando si allena con Martina ci mette il cuore oltre che il braccio e le gambe. E’ premuroso, attento, prodigo di garbati consigli, ed è anche un filino ansioso perche’ sente il peso della responsabilita’ morale. Martina gli chiede di colpire con piu’ rotazione, ma Radek anche rinascendo tre volte colpirebbe sempre piu’ piatto. Si e’ talmente immedesimato nel ruolo di mentore, che ha soppiantato la (inquietante?) mamma Melanie, ed i suoi (inquietanti?) copricapo. Radek, invece, avviluppato nel cappellino baseball con visiera lievemente rivolta verso l’alto, soffre e si dimena sugli spalti, commenta il match con i suoi vicini nel box, portando la mano alla bocca per impedire alle telecamere di cogliere il suo labiale. Radek...oh Radek, Pem pagherebbe del suo per seguire un match di Martina al tuo fianco. Si e’ gia’ preparato il domandone da formularti: ma è vero che vi siete conosciuti per tramite di Mahesh Bhupathi? Ahhhh...Galeotto fu l’indiano e chi gli mise in testa di dedicarsi al doppio misto!

3 comments:

Anonymous said...

Ma che lingua parlano insieme Radek Stepanek e Martina Hinghis?

Nn è scontato che possano parlare lo Slovacco, poichè Martina portebbe avere alcune rimembranze di Kosice (rimosse dal server mentale?) oppure in tedesco (nn penso che il ceco lo parli, nn ne avrebbe avuto il motivo di impararlo)... naaa, dopo tutto penso che ripiegheranno sull' inglese, un po' scontato ma secondo me è così.

Anonymous said...

ok i gusti sono gusti, ma di giocatori più handsome di radek ce ne sono a palate! poi certo c'è Marat...lui è aldisopra ogni definizione di bellezza... love...

Michael_Pemulis said...

L'inglese come lingua dell'amore non suona alla grande, ma bisogna fare di necessita' virtu'.
Marat e' un bellissimo ragazzo, ma gli altri? Nalbandian, Ljubo, Davyedenko e via dicendo, sono tanto piu' gradevoli di Radek. Oppure i soliti "haters" ridicolizzano la sua "non bellezza" solo perche' sta con Martina?

Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.