Wednesday, December 27, 2006

Copa Casablanca: fotografia del primo turno.

Il primo turno di un torneo spesso può essere molto ostico per chi sulla carta è tra i favoriti. Nel primo turno si sperimenta l’approccio alla competizione, si prende confidenza con la superficie; il ranking è solo un numero, anzi a volte può contribuire ad aumentare la pressione. La Copa Casablanca non fa eccezione a questa legge non scritta e anche in Messico si contano le prime vittime “illustri”: Kellen Damico, Maria-Fernanda Alvarez-Teran su tutti. Il tonfo più pesante è quello dello statunitense Kellen Damico, superato nettamente da un Mr. Nessuno, il lucky loser cileno Aaron Dujovne, n.512 del ranking ITF. Per il biondo 17enne di Parker, Colorado, è ormai crisi nera, una crisi che si protrae da un po’. Il caso di Maria-Fernanda Alvarez è differente: parliamo di una buona giocatrice sulla terra – quantomeno in sudamerica – sopraffatta dall’entusiasmo e dalla foga agonistica di una tennista locale, la 16enne Deyanirr Solorio, che gioca la partita della vita vincendo 7-6 al terzo set. Per il resto, la Cohen e la Pervak passeggiano, mentre Valeria Pulido Velasco fatica solo nel secondo set. Sul fronte maschile, oltre al già citato upset di Damico, si segnala l’impresa del giorno per opera della wild card messicana Eduardo Peralta, che con un rotondo 6-3 6-4 estromette dal torneo il più quotato ecuadoreno Gonzalo Escobar, testa di serie n. 8 del tabellone e n.83 del ranking mondiale. Eysseric, Berankis e Mirtea vincono in due set, mentre rischia grosso il brasiliano Romboli, ad un passo dalla sconfitta contro il rumeno Tanase. Da segnalare la vittoria netta di Jacky Miccini, che si impone 6-2 6-1 contro la wild card Enrique Morfin Juarez.
Continuano ad arrivare feed-back entusiasti sulla russa Ksenia Pervak (che qui vedete in azione sui prati di Wimbledon): in molti sostengono che in breve farà ingresso tra le top ten, e alcuni la danno come favorita della competizione corrente.

1 comment:

Anonymous said...

io non sottovaluterei la rumena Begu, che potrebbe essere la vera sorpresa di questo Torneo. Chi la conosce mi dice che è molto forte e, soprattutto, molto solida mentalmente.

Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.