Sunday, December 31, 2006

Hopman Cup: tutti pazzi per Sania.

I nostri amici indiani residenti a Manhattan, nell’East Village, al telefono poche ore fa’ erano euforici. Gli indiani, quanto a spirito patriottico nelle competizioni sportive, non hanno niente da invidiare a noi italiani. Se poi c’e’ Sania Mirza ad illuminare lo show, l’adrenalina sale a mille. E stanotte la Mirza è stata la protagonista assoluta della sfida di Hopman Cup tra India e Repubblica Ceca. Ha spianato 6-2 6-2 una spenta e imballata Lucie Safarova ed ha dato una gran mano al suo partner, lo specialista Bopanna, nel match di doppio. 21 vincenti e 25 errori non forzati per la Mirza; 7 vincenti e 28 errori non forzati per la fidanzata di Tomas Berdych: la storia del match è tutta condensata in questa statistica. Un match senza storia, per l’appunto, in cui il diritto “definitivo” di Sania è stato protagonista nel bene e nel male (l’indiana ha cercato più volte il vincente sull’esangue servizio di Lucie, questo spiega i tanti errori). D’altro canto, Lucie è molto lontana da uno stato di forma accettabile, e con il senno di poi possiamo comprendere la scelta di disertare Gold Coast, dove c’era un titolo da difendere. Disastrosa la parte centrale del match della ceca: dal 3-2 Mirza nel primo set al 6-2 5-0, un passivo di 8 game a 0!!! Dopo la disfatta della “sua” Lucie, Tomas Berdych ha riequilibrato le sorti della sfida prendendo a pallate il malcapitato Bopanna: 6-2 6-2 in 46 minuti.
La ciliegina sulla torta della sessione è stato il doppio misto, non solo perché in questo caso è stato decisivo, ma per com’è stato giocato, per l’estremo equilibrio che lo ha caratterizzato: la coppia indiana si è imposta nel maxi tie break del terzo set (10 a 5), dopo 89 minuti di spettacolo in cui più volte la Mirza ha attaccato…udite udite…Tomas Berdych (che non è un doppista), chiamandolo a rete con buoni colpi d’approccio.
Pemulis vi offre il suo regalo di Capodanno: la clip contenente gli highlights della giornata.

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Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.