Friday, December 15, 2006

Progetto Davenport: primo capitolo di una nuova avventura.

E’ ufficiale. La tennista californiana in un’intervista al Los Angeles Times ha dichiarato di essere in dolce attesa: il primo figlio della coppia Lindsay Davenport – Jon Leach nascerà il prossimo maggio. A 30 anni, con un presente tennistico funestato da malanni fisici e insidiato dalla concorrenza spietata di un numero sempre più elevato di bellicose teen-ager, la gravidanza rappresenta lo “scivolo” più nobile di una carriera gloriosa. Gloriosa, certo. Perchè nel tennis moderno è realmente difficile mantenersi ai vertici per un decennio. E la Davenport, pur non avendo un fisico da maratoneta, è riuscita nell’impresa: n.1 nell'ottobre del 1998; n.1 nel gennaio 2006. Pertanto, da oggi si cambia: dal servizio slice e dal diritto definitivo e dal cronico mal di schiena, si passa alle nausee, agli esami di routine, all’ecografia morfologica. Dopo la Capriati e la Pierce, e con le Williams a meno di mezzo servizio, il tennis femminile a stelle e strisce perde un’altra top player, senza l’ombra di un ricambio generazionale. Ma non è questa la sede più adatta per approfondire la crisi del movimento americano. E’ solo il momento di augurare a Lindsay che i prossimi mesi siano fonte di scoperte e di gioia continua.

2 comments:

Anonymous said...

Ha scelto il modo più soft e indolore x ritirarsi da una carriera che ormai le riservava solo dolori e delusioni.

Michael_Pemulis said...

Ben detto, Mat. Anche Rita Grande e Silvia Farina - nel loro piccolo - han fatto la stessa scelta di Lidsay. Mi chiedo se dopo qualche anno non riaffiori la voglia di giocare, doveri materni permettendo!

Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.