Monday, January 22, 2007

AO 2007: il bilancio della prima settimana.

In crescita. Roger Federer è la dimostrazione che il Tennis è principalmente una sfida contro se stessi, per superare i propri limiti. L’avversario non è altro che il partner di una danza. L’elvetico è cresciuto di partita in partita, raggiungendo lo zenith nella partita – molto attesa – contro Djokovic. Il primo set contro il serbo è forse il massimo in termini di qualità del Tennis giocato finora. Il ritorno di Serena è l’Evento della Settimana. Sulla ex n.1 al mondo – e vincitrice di sette titoli del Grande Slam – in pochi avrebbero scommesso, e invece Serena ha sorpreso tutti. E’ curioso, ma proprio alla vigilia del Torneo avevo letto un articolo scritto da Pat Cash, pubblicato dal Times, che non concedeva a Serena mezza chance di andare avanti nel Torneo. E oggi in molti parlano di una possibile finale Clijsters vs Williams. In grande crescita il tennis americano: non solo il comeback di Serena, ma anche Roddick, Fish e Querrey hanno elevato non poco il livello di gioco. Peccato per Blake, che – ad eccezione dello US Open – negli Slam fa fatica. Il rovescio lungo-linea di A-Rod è forse la sorpresa positiva di questa prima settimana a Melbourne. Promosso a pieni voti Novak Djokovic, nonostante la sconfitta netta contro il n.1 al mondo. Ha un rovescio fantastico per un bimane, serve bene, gli manca ancora qualcosa nel gioco di volo e sul piano tattico. Mi è piaciuta molto anche Kim Cljsters. Me lo aspettavo, l’avevo vista bene a Sidney, Kimmie si e’ preparata alla grande per quello che potrebbe essere l’ultimo AO della sua carriera. Da segnalare l’acuto di Fena Gonzalez, che diventa il quinto giocatore in attivita’ ad aver raggiunto i Quarti di Finale in tutte le prove del Grande Slam. Il cileno puo’ giocare molto bene su questa superficie, mi piace molto il suo rovescio in back, sia difensivo che offensivo. Davydenko si e’ confermato Mr. Consistenza del circuito, non mi sorprenderei se arrivasse fino in fondo. Ottimo Torneo anche per Vera Zvonareva, Anna Chakvetadze – tornata sui livelli di due anni fa’ – e Lucie Safarova. Onore al merito di Ferrer e Robredo: quando ci sono loro in campo, molti spettator cambiano canale ma i due spagnoli si fanno trovare pronti e lottano ogni partita dal primo all’ultimo punto.
In calo. La detentrice del titolo che perde al quarto turno in due set dalla Safarova, che comunque ha un gioco superiore alla sua attuale classifica, è di certo la piu’ grossa sorpresa in negativo. Se Amelie non è al Top della forma, diventa troppo passiva, subisce troppo l’iniziativa dell’avversaria. Deludono la Ivanovic e la Mirza, due colpitrici straordinarie di diritto, che fanno fatica ad evolvere il gioco e commettono parecchi errori nei colpi in teoria dovrebbero dar loro più punti. L’altra delusione del Torneo è Ivan Ljubicic, che ha riconfermato la sua idiosincrasia verso gli Slam, per non parlare di Xavier Malisse, inguardabile. In calo anche Francesca Schiavone, che è da un po’ non riesce a giocare il suo tennis. Deludono in generale i tennisti italiani. Jelena Jankovic non ha saputo reggere la pressione dopo il grande avvio di stagione, ma forse era anche un po’ provata dalla fatica a causa dei tanti match disputati (14 in tre settimane). Tra le delusioni inserirei anche Richard Gasquet: pur avendo delle qualità straordinarie, fa fatica ad imporre il proprio gioco, è molto discontinuo e fisicamente non è al meglio. Infine, continua la crisi di Marcos Baghdatis, che la settimana prossima potrebbe uscire dai primi venti.

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Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.