Tuesday, January 16, 2007

AO, afa e misure anti-afa.

Come anticipato dal mio post di venerdi scorso, è stato il caldo a farla da padrone. La seconda giornata dell’Aussie Open 2007 è stata caratterizzata -e anche un po’ falsata a dire il vero – dalla calura. Una calura bestiale, con la massima che sfiora i 41° C, da far raggrinzire la pelle, con il sole a picco che sembra “una furtiva visione dell’inferno dal buco della serratura”. Non solo caldo ma anche brezza simile a quella del deserto, umidità e tanti insetti. L’ Australia, in definitiva, è anche questo. E gli organizzatori hanno applicato per la prima volta le misure previste in caso di caldo estremo. Si è iniziato a giocare “normalmente” alle 11 (l’una di notte a Milano), dopo di che è stato misurato l’indice di stress da calore tramite un dispositivo, chiamato Wet Bulb Globe Temperature, che tiene conto di temperatura, radiazioni, vento e umidita’. Avendo il WBGT superato la soglia d’allarme, si è deciso di applicare le misure anti-calura, che in pratica prevedono la chiusura del tetto della Rod Laver Arena e della Vodafone Arena (gli unici due campi coperti del Melbourne Park), e, conseguentemente, di giocare il resto dei match indoor su questi due campi, e di posticipare l’inizio delle altre partite sui campi outdoor. Un piccolo dettaglio: i match già iniziati all’aperto, proseguono all’aperto, è solo incrementato il tempo di sosta al cambio campo e alla fine di ogni set. E’ andata esattamente in questo modo: le misure anti-afa sono state applicate al termine del primo match della giornata, quello stravinto da Ana Ivanovic contro Vania King sulla Vodafone Arena. Pertanto, a partire dall’incontro tra Guccione e Rochus, sulla Vodafone Arena si è giocato indoor. Parallelamente lo psyco-thriller di Maria Sharapova e’ proseguito sino al termine all’aperto, la Rod Laver Arena è stata chiusa solo alla vigilia del match successivo, quello tra Rafa e Kendrick. L’inizio delle altre partite sui campi out-door è stato posticipato alle 18 (le 8 del mattino a Milano).
Alla luce di quanto è accaduto, mi sono posto una domanda bizzarra: se Maria Sharapova avesse clamorosamente perso contro Camille Pin - e ci e' andata molto ma molto vicina - gli avvocati della IMG avrebbero fatto causa all’Organizzazione del Torneo? In fin dei conti, il match di Ana Ivanovic è durato 56 minuti, nel corso dei quali gli Organizzatori hanno deciso di applicare le misure anti-canicola. Ma di quanto è variato il WBGT in meno di un’ora? Forse si poteva di decidere dal principio di giocare al coperto, ma i Furbetti – pardon, gli Organizzatori – hanno deciso diversamente, forse per non scontentare il pubblico presente nei campi secondari e per non trovarsi con troppi match sul groppone, poiche' – ricordiamolo – la "Extreme Heat Policy" avrebbe permesso di giocare solo sulla Rod Laver e sulla Vodafone Arena.
P.S. Il bollettino del “Bureau of Metereology” (emesso oggi alle 8:25 italiane) prevede per domani una massima di 37° C, con possibili precitazioni sull’area di Melbourne. Sostanzialmente, un’altra giornata afosa.

1 comment:

Anonymous said...

dici bene, Pem. non si scherza sulla pelle degli atleti. e poi trovo assurdo che un match iniziato su un campo senza copertura, debba essere giocato all'aperto fino alla fine. io coprireri il campo dopo il primo set se la temperatura supera i 35°. Una proposta piu' drastica: non si puo' far slittare l'Australian Open a Marzo?

Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.