Tuesday, January 02, 2007

Copa Casablanca: finali a senso unico.

6-1 6-2 è stato il prefisso, nonché il comun denominatore delle due finali di singolare. Due match a senso unico, in cui Eduardo Peralta e Julia Cohen hanno surclassato i rispettivi avversari, imponendo un ritmo insostenibile.
Il messicano Peralta è stato ingiocabile nei suoi turni di servizio: l'elevata percentuale di pesanti prime palle servite gli ha permesso di aprirsi il campo per poi chiudere il punto con facili conclusioni. Ha avuto un solo piccolo passaggio a vuoto nei primi due game del secondo set, troppo poco per consentire al moldavo Albot di rientrare il partita. L’impresa di Peralta - omonimo del più grande skater di tutti i tempi - è stata accolta con tripudio dal pubblico messicano, che, dopo un digiuno di 15 anni, ha finalmente celebrato il trionfo di un atleta locale.
Nella finale femminile si è più o meno assistito ad un film con la medesima trama: troppo potenti le bordate da fondocampo della Cohen, per una Pervak piuttosto stanca e in affanno sin dalle prime fasi del match. Pertanto, la statunitense – 18 anni da compiere il marzo prossimo - ha potuto aggiudicarsi la terza delle ultime quattro edizioni della “Copa”. Un record assoluto, che compensa le deludenti prestazioni di Julia nei tornei dello Slam, dove finora non è mai andata oltre il terzo turno.

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Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.