Tuesday, January 23, 2007

Lo showdown di Roddick

Roddick ha letteralmente demolito il suo amico Mardy Fish. O forse; piu' correttamente, Fish si e' autodemolito. E questo ci puo’ stare, dato il gap tecnico tra i due buddie. A-Rod ha surclassato l’avversario senza forzare, in totale scioltezza, registrando probabilmente un insolito (per lui) record di soli 4 errori non forzati in tre set. Con la prima di servizio ha concesso 3 punti su 38 disponibili. Nel complesso ha disputato un ottimo torneo, con pochissimi passaggi a vuoto, se si esclude il match d’esordio.
Cosa dovra’ fare per battere Federer o per competere alla pari con lo svizzero? In sintesi direi che gli ingredienti della ricetta di Andy sono tre: fiducia, gioco aggressivo, un efficace piano B. Per Andy la fiducia è molto importante, il suo rendimento è molto legato all’entusiasmo. E gli ultimi due match disputati contro Roger – match point a Shangai, vittoria a Kooyong – sono stati una grande iniezione di confidenza. Veniamo all'atteggiamento aggressivo: l’americano non puo’ permettersi di palleggiare dietro la linea di fondo campo, consentendo a Roger di “inventare” giocate impossibili. Deve provare ad attaccarlo con un ritmo elevato, senza tregua, anche a costo di compiere qualche errore di troppo. Ma il punto è: come attaccare Roger? Sul dritto o sul rovescio? Da fondo o con approcci per chiudere il punto a rete? Sono queste le scelte fondamentali, da cui dipende l’esito del piano A. Ma se il piano A non funziona o l’avversario non permette di eseguirlo, cosa farà Andy? Proviamo a fare un ipotesi: il Piano A potrebbe prevedere le accelerazioni da fondo campo, il Piano B gli approcci e il net game. E’ piu’ difficile che avvenga il contrario. Infine, è fondamentale che Andy serva non meno del 65% di prime, anche con meno ace del solito. Nei turni di risposta, vedremo se sara’ in grado di leggere la prima di Roger e/o di attaccare la sua seconda di servizio. Se fa’ tutto questo, senza avere passaggi a vuoto, potra’ competere seriamente. Non dimentichiamo che la cosa piu’ importante non e’ tanto AVERE un piano di gioco, bensì essere in grado di ESEGUIRLO. E tra la preparazione e l’esecuzione c’e’ di mezzo l’Avversario. Con la A maiuscola, naturalmente.

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Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.