Thursday, January 11, 2007

Emergenza Italia a Melbourne.

Verrebbe da titolare: stop alla mattanza di giocatori italiani, inviati duecento caschi blu a Melbourne. Non che le prime linee avessero particolarmente brillato in questa prima decade del 2007, ma francamente dai più giovani ci si aspettava qualcosa in più. Deludono soprattutto le tre ragazze impegnate nelle quali: fatta eccezione per la Vierin, che aveva sulla carta l’avversaria più ostica ed è comunque è l’unica delle altre ad aver vinto un set, archiviamo il primo flop stagionale. Karin Knapp non è in perfette condizioni fisiche, altrimenti non avrebbe mai potuto perdere dalla Brandi. Non conosco le condizioni della Errani, ma conosco molto bene quelle di Ayumi Morita, che fino a dicembre erano pessime. Tirate voi le conclusioni.
Sul fronte maschile, sconfitta shock per Dado Sanguinetti, condita dai k.o. subiti da Vagnozzi e Fognini. Questi ultimi hanno perso da avversari di livello lievemente superiore (in particolare Vagnozzi), mentre Dado si è inchinato al cospetto del n. 270 al mondo, l’inglese Mackin. Il ranking a volte inganna, certo, Mackin ha buone qualità (a Wimbledon ha portato Marcos Baghdatis al quinto set), ma non venite a dirmi che è un cliente difficile per Dado, anche se lo spezzino è al 50%. Consoliamoci con le vittorie di Flavio Cipolla, Leonardo Azzaro e soprattutto con la grande prova di carattere di Simone Bolelli, che viene a capo di una situazione difficile contro l’australiano Greg Jones. In bocca al lupo a Simone e a coach Pistolesi, poiché si intravede una sfida letteralmente da incubo contro Daniel Koellerer. La speranza è che Simone abbia energie fisiche e mentali a sufficienza per non cadere nella trappola dell’austriaco. Dimenticavo: Luzzi vince facile il derby contro Stoppini e a questo punto...per scaramanzia non andrei oltre. Sparare sul tennis italiano è diventato lo sport preferito da troppi neo-censori, che non hanno la minima idea di quanto sia duro il circuito. Tuttavia forse oggi è meglio non andare alla ricerca di tante giustificazioni. Sono convinto che ciascuno potrà trarre buoni insegnamenti dalla sconfitta subita, al fine di non ripetere in futuro gli stessi errori. Resta ferma la convizione che i vari Caperchi, Sartori, Pistolesi, Barbara Rossi e co. possano fornire un contributo prezioso alla crescita dei tennisti italiani. Parafrasando la battuta di Rino Tommasi, l'Italia non avrà Gasquet ma ha dei coach molto preparati e buoni giocatori su cui puntare. I risultati non tarderanno.

4 comments:

masulele said...

spero che non considererai anche me un "neo-censore"...
ogni anno spero di vedere gli italiani iniziare la stagione con il piede giusto ma, purtroppo, si tratta sempre e solo di un'illusione.
Sono d'accordo con te che la vita nel circuito è durissima perchè è pieno di giovani fortissimi con voglia di emergere... purtroppo, però, sono sempre gli altri ad emergere...
ciao Masulele

Michael_Pemulis said...

caro masu, dici il vero. i risultati ti danno ragione, ma noi italiano dobbiamo imparare ad essere piu' umili, a trarre insegnamento dalle legnate. Il problema non è perdere, ma riproporre quei meccanismi che ti portano a perdere. il tennis è una brutta bestia in questo senso, perchè è spietato, il più spietato degli sport.

Anonymous said...

Mah... Purtroppo il tennis italiano è legato alle donne. Se vanno bene, bene! Altrimenti...

Michael_Pemulis said...

il solito G-Power. Vedremo, ma stavolta la vedo dura anche per le ragazze.

Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.