Wednesday, January 24, 2007

QF, parte alta del tabellone femminile.

Tensione, tanti errori e andamento altalenante. Il minimo comun denominatore dei due match di QF della parte alta del tabellone femminile è contenuto in queste poche parole. Optando per il sensazionalismo spicciolo da tabloid, potremmo dire: Maria + Yuri Sharapov hanno la meglio su un’infortunata Anna Chackvetadze; Martina Hingis, ipnotizzata dalla Clijsters, butta al vento una partita vinta.
Oppure: mai visti dei quarti di finale di uno Slam cosi’ poveri di qualita’ del tennis giocato. Ancora: a volte anche la bassa qualita’ puo’ essere emozionante per il pubblico. Tutto verosimile, per carita’, ma troppo banale per i nostri gusti. Il tennis e’ materia piu’ complessa. Se Maria batte la C. giocando male e servendo peggio, ciò non avviene per effetto del coaching di Yuri. Maria vince partite come queste grazie al suo mental play che gli consente di concentrarsi alla grande e di vincere i punti importanti di un match in cui pure compie 41 errori non forzati in due set. E vince anche grazie all’atteggiamento troppo poco aggressivo della C. che in molti casi si è limitata a metterla in campo, servendo una seconda degna della peggior Kournikova, probabilmente a causa del suo problema alla spalla. Insisto su un punto: raramente ho Maria servire cosi’ male. Un esempio su tutti: servendo per la prima volta per il match, compie un doppio fallo sulla palla break dell’avversaria. Martina Hingis, pur avendo perso l’ennesimo scontro diretto contro Kimmie, è quella che mi è piaciuta di piu’ tra le quattro impegnate. Un’ora di tennis eccellente, che manda letteralmente fuori giri e fuori di testa la Clijsters. Martina entra in campo con le idee molto chiare: variare, variare e variare ancora. Dropshots, attacchi in controtempo, cambi di ritmo, palle molto lavorate e complesse da leggere, tutto pur di non accettare la sfida sul “corri e tira”. Conseguenza: la Clijsters perde il primo set 6-3, commettendo una miriade di errori non forzati (a fine partita saranno 62 su 99 punti dell’avversaria). Ma, come tutti sanno, Kimmie ha una non comune capacità di restare attaccata al match, di tenere duro e di aspettare la chance che prima puntualmente. Martina, d’altro canto, non chiude un punto, confidando eccessivamente sulla sua capacità di giocare sulle debolezze dell’avversaria. Il punto di svolta è rappresentato del terzo game del terzo set (sul punteggio di 2 A 0 a favore dell’elvetica), un disastroso game di servizio per Martina, giocato molto frettolosamente tra l’altro, che è l’anticamera della catastrofe. Da quel momento in poi, infatti, Kimmie infila un parziale di 6 giochi a 1 e sale in corsa sul treno che la porta in semifinale. Martina torna a casa con la consapevolezza di avere le skill per fare match pari con le 4 top player del circuito e con il dubbio-rimpianto di aver dissipato un’occasione ghiotta che potrebbe non ripresentarsi in futuro.

2 comments:

Anonymous said...

il dubbio sorge spontaneo: grande comeback della dentona...ma riuscirà mai a battere le attuali giocatrici e diventare numero uno? per me se l'anno prossimo non ci riesce (e non ci riuscirà) si ritira di nuovo. lei non ci sta ad essere una numero quattro qualsiasi.

Michael_Pemulis said...

non e' mai stata cosi' vicina alla vittoria contro Kimmie, anche se la belga le ha dato una gran mano con una prestazione sconcertante per meta' match. certo, il gioco di Martina e' molto dispendioso, questo le crea problemi di tenuta fisica contro le migliori. io cmq l'ho vista in crescita, le altre leggermente in declino.

Terza di Copertina.

"Cementi di Gloria" è l'opera prima di Paolo Ricaldi, aka Mr. Pemulis, che nell'estate 2007 ha girato in lungo e largo i tornei di preparazione agli Us Open - il c.d. minicircuito chiamato Us Open Series - è tornato sano e salvo, anche se un po' intossicato di Tennis, e ci ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nel Nuovo Mondo.
In questo reportage, che è un viaggio picaresco nel nordamerica, intorno al "vuoto" dello showbiz, l'autore alterna con grande potenza espressiva cronache sportive esilaranti, pagine di letteratura minimalista, storie surreali, incubi metropolitani abitati da personaggi dai nomi improbabili e aneddoti irresistibili; e lo fa utilizzando una vasta gamma di registri, che vanno dal comico al noir. Ne risulta un inno sghembo al tennis e alla vita in generale, che fa' di Ricaldi, la "next big thing" del panorama letterario mediterraneo.